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<< E' qui davanti a te, bambolina! >>

Non riuscivo a concentrarmi, la sua presenza mi distraeva e mi annebbiava il cervello, impedendomi di comprendere appieno la situazione in cui mi trovavo. Mentre cercavo di assimilare le sue parole, il mio sguardo continuava a spostarsi sul suo petto nudo e sulla sua  marmorea bellezza che mi bloccava il fiato in gola. Era una sensazione strana, diversa da quella che avevo sempre provato con Nathan. Certo, anche quello che sarebbe dovuto essere il mio ragazzo mi attraeva terribilmente, ma non quanto Josh, c'era qualcosa in lui di diverso, qualcosa di minaccioso e sconcertante che lo rendeva veramente desiderabile. La sua presenza mi confondeva e annebbiava i sensi.

Cercai di deglutire ma la mia gola era secca, non avevo nemmeno una goccia di saliva da buttare giù, così, per spezzare questo momento imbarazzante e confuso, mi costrinsi ad aprir bocca.

<< E così tu saresti il re? - domandai con tono sarcastico - Non hai ancora mandato in rovina il tuo regno? Wow, sono veramente stupita, non me lo sarei mai aspettato da te! >>

<< A quanto pare, bambolina, sono il re e, in quanto tale, ho potere su tutte le Ombre di questo e degli altri regni per cui non so quanto ti convenga sfidarmi. >> Replicò cercando probabilmente di far pesare la sua autorità ed incutere timore.

Alzai gli occhi al cielo esasperata: << quante volte devo ripeterti di non chiamarmi bambolina? >>

<<Ancora una, come sempre, bambolina! >>

Lo sapevo, amava infastidirmi, probabilmente era uno dei suoi passatempi preferiti, e ci riusciva alla perfezione. Tutto di lui mi irritava, ogni suo gesto, ogni sua parola, eppure nonostante mi facesse impazzire, mi rendesse irrazionale e terribilmente frustrata, tornavo sempre da lui e quando lo vedevo mi attraeva come una calamita, come una falena con una minuscola luce nel buio della notte.

<< Dato che ci siamo rispondi alle mie domande. >> Dissi con tono perentorio, cercando di non mostrarmi vulnerabile.

<< Vedrò cosa posso fare, bambolina. >>

Bene, potevamo cominciare. In questo momento mi sentii come una di quelle inviate speciali di alcuni programmi televisivi che dovevano andare alla ricerca di risposte per risolvere alcuni strani misteri. Mi aspettavo quasi che da un momento all'altro cominciasse la sigla. 

<< Cosa avete fatto a Shade? >> Domandai, andando dritta al punto della questione.

<< Proverò a spiegarti come stanno le cose, bambolina. Noi, alla tua carissima amichetta Shilla, Shayma o come diavolo si chiama, non abbiamo fatto assolutamente niente. Non so come sia successo, ma voi due siete legate. Dunque quando sei diventata un angelo lei ha accolto nel suo animo una minuscola parte della tua essenza e questo spiega l'aura lucente attorno alla sua casa. Però, poi, quando ti sei avvicinata a noi ombre qualcosa è cambiato e lei ha accolto anche una parte oscura. In questo modo il suo animo è in continuo conflitto. Di giorno, alla luce del sole, prevale l'essenza angelica che la rende magnifica e perfetta, di notte quella ombrosa che le causa terribili incubi durante il sonno. Però, tra mezzanotte e l'una, mentre la tua amica si trova nella parte più profonda del sonno le due essenze entrano in conflitto generando quello che hai visto tu. Non è cosciente di quello che le succede, è come se si trovasse in una sorta di trance e giuro che, per tutto il tempo che ho vissuto su questo mondo, non ho mai visto niente del genere. >>

Oddio, io non sapevo proprio cosa pensare. Era tutta colpa mia. Continuavo a ripetermi nella mente questa frase: era tutta colpa mia, solo mia. Mi afferrai la testa tra le mani e caddi in ginocchio come se fossi stata colpita da un male improvviso. Non era un male fisico, era qualcosa di più grande, un dolore che mi perforava e lacerava l'animo: ero io la causa dei problemi della mia migliore amica, lei stava soffrendo in maniera incredibile solo perché io ero stata così stupida da avere rapporti sia con gli angeli che con le ombre.

Questo male interno non si spegneva e sentivo di star per cedere, non ce la potevo fare, non sarei mai riuscita a sopportare anche questo. Mentre facevo questi pensieri due forti e salde braccia mi afferrarono e mi trasmisero un po' di sicurezza. La presa di questo ragazzo era la mia ancora. Per quanto fosse fastidioso, insopportabile e irrimediabilmente egocentrico mi aveva  salvata dall'oblio del Portale Oscuro e, anche ora, non mi permetteva di lasciarmi andare completamente. Nonostante le Ombre e gli Angeli fossero in guerra da sempre, lui, il re delle ombre, mi stava aiutando.

Venni presa in braccio e adagiata sul letto dalle rosse coperte che trovai enormemente confortante. Cercai di chiudere gli occhi e rilassarmi e, grazie alla presa sicura di Josh che mi teneva stretta per la vita, riuscii a prendere sonno.

La mattina dopo, o quella che io la ritenevo essere, mi svegliai e non riuscii subito a capire dove mi trovavo. Cosa ci facevo su un letto dalle coperte rosse in una stanza con pareti rosse? E, cosa più importante, cosa ci facevo abbracciata a Josh?

Mi scostai leggermente cercando di fare ordine tra i miei pensieri e poco dopo riuscii a ricordare tutti gli avvenimenti della notte precedente evitando così di farmi prendere dal panico.

Mi girai e fissai il meraviglioso ragazzo steso al mio fianco. Era tutto sbagliato, non sarei dovuta essere qua, eppure non provavo neppure una briciola di rimorso. Lo guardai e non resistetti alla tentazione di toccare quei meravigliosi addominali. Mi avvicinai e delicatamente passai la punta del dito lungo le linee scolpite sulla sua pancia. Al mio tocco lo sentii rabbrividire e il suo volto si aprì in un sorriso. Pian piano aprì gli occhi e io mi ritirai impaurita dalla sua possibile reazione.

<< Perché hai smesso, bambolina? >>

<< Pensavo ti desse fastidio. >> Mi giustificai.

<< O no, non sai quanto bene stavo. Continua per favore.>>

Ricominciai a percorrere quelle linee marmoree e lo vidi sospirare felice.

<<  Perché sei venuta qui? >> Mi domandò cogliendomi alla sprovvista.

<< Te l'ho detto, avevo bisogno di risposte e sapevo che gli angeli non me le avrebbero date. >>

Non mi rispose così mi limitai a distendermi al suo fianco sul letto.

<< Dovresti tornare indietro, bambolina, il tuo principe ti starà aspettando. >>

La sua affermazione mi ferì leggermente ma feci finta di niente e annuii nonostante non avessi la minima voglia di tornare da Nathan dopo gli ultimi avvenimenti non esattamente amorevoli accaduti tra noi. Lo sguardo impaurito con cui mi aveva guardata la sera precedente era ancora scolpito nella mia mente e difficilmente sarebbe svanito presto. Mi alzai da letto e Josh fece lo stesso mentre pronunciava una serie di parole incomprensibili che fecero comparire un Portale Oscuro nel mezzo della stanza.

<<Tieni precisamente a mente un tuo ricordo mortale, servirà a riportarti nel  mondo umano evitando di essere sbriciolata. >>

<< Tornerò. >> Gli dissi dopo aver annuito. 

Prima di svanire all'interno del turbine nero lo sentii dire: << lo spero. >>

Tutto diventò buio ma questa volta sapevo cosa fare e dopo poco rividi la luce del sole.

<< Mi vuoi spiegare dove cavolo eri finita? >>

|| N.A.||

Ecco il nuovo capitolo, un po' in ritardo rispetto al solito ma stavo aspettando qualche lettura in più nella storia.

Grazie a tutti voi che la leggete e seguite.

Un bacio, Erica!!!

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