"No,ti prego non fare del male alla mia mamma!"disse la bambina in preda alla paura.
"Oh mocciosetta,non torcerò un capello alla tua adorata mammina,se lei farà la brava"disse l'uomo avvicinandosi pericolosamente alla piccola creatura innocente che aveva davanti agli occhi.
A quel punto intervenì la donna gridando in preda alla collera
"Non ti avvicinare a lei,razza di animale!
E in quel momento Bill,è così che si chiamava,le sferrò uno schiaffo talmente forte da scaraventarla a terra priva di forze.
"Così ci penserai due volte prima di chiamarmi in quel modo di nuovo! Oh aspetta..."disse l'uomo con fare pensoso "Non ci sarà una prossima volta,perché potresti già essere morta,se continuerai a comportarti in questo modo"concluse Bill con un sorriso sghembo e con gli occhi iniettati di rabbia.
Intanto la bambina aveva incominciato a piangere e in quel momento teneva la mano della mamma,piena di lividi, come se da un momento all'altro potesse scomparire.Aveva già visto troppe persone andarsene senza che lei potesse anche solo dirgli addio,non poteva perdere anche la sua mamma.
Lei una bambina così piccola,così innocente e fragile,si era ritrovata ad affrontarne tante,tutte davanti ai suoi piccoli occhietti,che brillavano di una strana luce,sì,proprio la luce del dolore.
Senza che lei se ne accorgesse, essendoci abituata,si ritrovò nello scantinato freddo e buio,dove si annidavano tutti i demoni che la perseguitavano,e piangeva silenziosa,senza che nessuno potesse confortarla.Ma no,lei non aveva bisogno di essere consolata,lei era quella bambina che odiava le persone che provavano compassione per lei,eppure ne conosceva tante,ormai li aveva imparati a memoria quegli sguardi compassionevoli che le rivolgevano,come se gliene fregasse qualcosa alla gente.
Una voce ingenua la distolse dai suoi pensieri
"Perché piangi?"domandò un bambino dai capelli ramati e dagli occhi scuri.Lei non rispose e nella sua mente si susseguivano tante domande alle quali non sapeva rispondere. Perché piangeva? Perché la sua vita era un vortice di dolore e sofferenza?
Non sapendo cosa dire si limitò a guardare negli occhi quel bambino,per una quantità di tempo che sembrava interminabile.Ci vedeva qualcosa in quegli occhi,erano un mare così scuro e profondo,che invece di annegarci dentro, ti salvavi.La bambina sapeva bene che era contraddittorio,ma non poteva pensare cosa più giusta di quella: tutto in quel ragazzo era così. La ragazzina riusciva a leggere negli occhi delle altre persone,mentre di lei non si sapeva proprio niente,un mare di veleno e allo stesso tempo di ingenuità e innocenza che ti travolgeva. E vide la stessa cosa negli occhi del bambino:sembravano così diversi,ma nel contempo uguali.
Il rumore della porta che si aprì di scatto le fece distogliere gli occhi da quegli occhi maledettamente ipnotizzanti, che allo scattare della porta erano fuggiti. Comparve la mamma con in braccio un pargoletto in lacrime,che era ovvio fosse il suo fratellino,e un borsone.
Da lì il vuoto più assoluto,ma una cosa fu certa:quegli occhietti scuri che racchiudevano il suo stesso vortice di amarezza e veleno, non li avrebbe dimenticati tanto facilmente.
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•POISONED HEARTS•(#Wattys2017)
RomanceA volte anche le anime più disastrate sono destinate a trovare la propria ancora di salvezza.Spetterà proprio a quest'ultima decidere se far affogare l'anima bisognosa d'amore,o salvarla, portandola a riva. Questo é il caso di Spencer Miller,una rag...