CAPITOLO 25

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Devin's POV

 Casa mia è avvolta da un silenzio sovrumano, come se da un momento all'altro dovesse succedere qualcosa che sconvolgerebbe la mia esistenza. Le uniche cose che risuonano sono il mio respiro affannoso per la rabbia e i miei passi che se potessero marchierebbero a fuoco il pavimento. Fortunatamente gli zii sono a lavoro, Lucy è a scuola e Maddie ha dei corsi extracurricolari nel pomeriggio, cosicchè potrò riversare la mia rabbia sul mio adorato compagno di giochi: il sacco da boxe. I ricordi prima hanno preso il sopravvento e solo pensare che adesso non ho più niente, mi provoca un dolore che cerco ogni giorno di mascherare con una nuova dose di rabbia. La cantina è avvolta dal buio e posso sentire chiaramente l'odore di chiuso e del mio sangue che quasi mi sottolineano che non mi sono fatto vedere per sei mesi, e posso giurare che mi è mancato un po' vedere il sangue scivolare dalle mie nocche. So bene che questo non risolverà niente, ma penso sia il minimo per punire un mostro come me stesso, che nella vita non ha fatto altro che seminare distruzione e dolore, come se già il mondo non ne avesse abbastanza dello schifo da cui è avvolto. 

Solo ora mi rendo conto del casino che ho fatto in questa cantina quando ho vomitato addosso a Spencer tutte quelle orribili parole che dovrebbero andare all'inferno, dove le anme dannate come la mia meriterebbero di scontare le pene inflitte alle persone che mi stavano vicine, logorate poi dalle fiamme che avvolgevano il mio essere. Un sacco di scatoloni sono rivoltati a terra e vecchi giocattoli miei e di Lucy sono rotti e ridotti in mille pezzettini, quasi fosse opera di una bestia e non di una persona. Soltando una cosa attira la mia attenzione in mezzo a tutto quel caos. Un foglio di carta stropicciato e ingiallito dal tempo, scritto con una grafia molto particolare ed elegante, che riconoscerei fra mille, quella di mia madre. Mi ricordo che da piccolo spesso stava ore ed ore a scrivere con la porta socchiusa della camera sua e di mio padre, con addosso una malinconia e una tristezza che non le avevo mai visto prima d'ora e che non le si addiceva per niente. Erano solo lei, quella penna nera e la carta...insomma nulla a che vedere con la mamma allegra che cantava le ninna nanne a Lucy, o che suonava il pianoforte spensierata. Quella era una sua nuova facciata che non conoscevo e che sinceramente non riuscivo a decifrare neanche in quel momento. Guardo il pezzo di carta ma è come se non lo vedessi, troppo affogato nel fiume impetuoso dei ricordi che spazzano via ogni cosa intorno a me. Cerco di concentrarmi su quel foglietto consumato dal tempo e inizio a leggere, ignaro di cosa possa contenere.

"Caro Devin,

non so se leggerai mai questa lettera, o se sarai mai diventato l'uomo che è in te, quell'eroe che deve solo riuscire ad emergere. Ti scrivo innanzitutto per dirti che sono orgogliosa di te e tua sorella, siete i regali più belli che la vita potesse donarmi, le mie due stelle più luminose che sembrano regalarmi lucentezza anche nei momenti in cui la mia vita non è proprio rosa e fiori. Ricordi quando io e te, con Lucy in braccio, ci arrampicavamo sul tetto di casa nostra a New York per guardare le stelle, e quando ne vedevi una cadente mi dicevi di esprimere un desiderio? Io però ti rispondevo che non serviva farlo quando i miei due più grandi desideri erano proprio di fianco a me, due angeli che non mi abbandonavano mai e il cui sorriso mi dava la forza per andare avanti quando stavo crollando pezzo per pezzo e rialzarmi era forse l'impresa più difficile che mi fosse capitata nella vita. O ancora ricordi quante volte abbiamo guardato insieme la luna mentre ti spingevo sull'altalena e mi chiedevi perchè fosse così triste, senza neanche un sorriso che aleggiava sul suo volto pallido? In quell'esatto momento le avrei voluto donare il tuo sorriso disarmante, in modo da vederti luccicare la felicità sul volto e far sparire quel cipiglio che ti si disegnava in fronte ogni qualvolta che eri triste. Ho sempre amato il tuo essere così altruista e genuino, il tuo essere sempre presente per gli altri senza voler nulla in cambio, quei tuoi modi di fare che sembrano donarti il cuore con un solo sguardo. Avrei tanto vluto racchiudere un po' del tuo respiro dentro un barattolo di vetro per l'eternità, come facevamo con le lucciole che illuminavano la notte, per poi lasciarle libere di spiccare il volo. Perchè è proprio questo che vorrei tanto vedere fare da te e Lucy, prendere il volo per raggiungere grandi successi, per toccare con il cielo che tu tanto amavi con un dito. Ti sto scrivendo queste parole non perchè temo che un giorno potrai svegliarti senza il mio ricordo, ma per farti capire che io vi terrò sempre nel mio cuore come la bussola che mi guiderà nel mio cammino di vita lungo a tortuoso. Ciò di cui voglio veramente parlarti è dell'unica minaccia che ogni notte mi toglie il respiro, mi toglie il sonno e mi priva di ogni forza, la tua stessa ombra anche nel buio della tempesta: tuo padre. Ebbene si, ti chiederai cosa abbia fatto di così tanto grave da spingermi a scrivere questa lettera, ma ricordati sempre che nessuno è ciò che sembra, nessuno è  come vuole apparire agli occhi degli altri. Come tutti, tuo padre indossa una maschera, finge di essere chi in realtà non è per apparire una persona degna dell'unica cosa che lui nega agli altri, il rispetto. Forse ho fatto troppi giri di parole che non hai ancora capito dove vogliano indirizzarti, perciò te lo dirò in modo molto semplice e diretto. Lui vuole uccidermi. Si, se sei arrivato a questo punto della lettera, non hai avuto un'allucinazione, puoi credere ad ogni singola parola. Scommetto che ti starai facendo mille complessi mentali perchè proprio non capisci come un marito voglia vedere morta sua moglie, ma è esattamente così quando colui che ami ti sposa solo per interessi personali. Io, malgrado tutto, non riesco a smettere di amarlo, ti sembrerà un ragionamento strano e contraddittorio, ma capirai l'amore in tutte le sua sfaccettature quando crescerai. Capirai che l'amore è una delle cose più belle che ti possano capitare, ma starà a te vedere come usarlo, è un'arma a doppio taglio che potrebbe ferirti come potrebbe risanare ogni tua cicatrice. Purtroppo ho scoperto delle cose di cui non sarei dovuta entrare a conoscenza, giri di persone losche come tuo padre e un'organizzazione spietata di cui lui è a capo. Solo il pensiero di non poterci essere più da un momento all'altro mi riempe di una tristezza senza eguali, per nulla paragonabile a quando tu piangevi perchè cadendo ti eri sbucciato il ginocchio. In questo caso non fuoriesce sangue, e arrivata a questo punto neanche lacrime, ne ho versate così tante che ho prosciugato la mia anima e insieme il mio cuore. Non voglio che tu pensi a questa lettera come un addio, considerala piuttosto come un arrivederci, perchè anche se non ci sarò fisicamente, ci sarò con la mia anima, a guardarvi dal cielo per l'eternità e a proteggervi con tutta la dolcezza di cui è capace una mamma.

•POISONED HEARTS•(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora