CAPITOLO 1

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Il rumore assordante della suoneria impostata come sveglia, mi arriva alle orecchie come un suono fastidioso, come per ricordarmi che oggi è il mio primo giorno in una nuova scuola.
Eh già,avete capito bene:una nuova scuola.Ma forse dovrei iniziare dall'inizio,per farvi capire qualcosa di me.
Mi chiamo Spencer Miller,ho 17 anni,quasi 18,e be,che dire di me...sono una ragazza piuttosto introversa,che non ha amici perché nella sua vita ha sempre allontanato tutti, per paura di ferire qualcuno con la sua acidità.E adesso mi ritrovo qua,in questa stupida città, dopo aver vagato per anni di luogo in luogo,insieme alla mia famiglia, per scappare dai pericoli che ci stavano alle spalle. Questa però è la volta definitiva, non ci sarà più bisogno di spostarci,a detta della mamma.
Decido di alzarmi dal letto e fare una doccia calda per svegliarmi per bene.
La doccia è sempre il luogo dove rifletto e medito sulla fortuna che ho anche oggi ad essere miracolosamente viva.Ebbene si,ho una concezione molto pessimistica della vita, ma non posso farci niente, è il passato che mi ha reso in questo modo,vivo con la paura costante che qualcosa o qualcuno possa fare del male a me e alla mia famiglia.
Esco dalla doccia e vado in camera a scegliere i primi vestiti che mi capitano fra le mani,cioè un paio di leggins neri e una felpa oversize,color bordeaux.
Metto le mie adidas ormai rovinate e scendo di sotto per prendere al volo qualcosa da mettere sotto i denti.
Non mi accorgo della presenza di mia madre e mio fratello Sean,fino a quando quest'ultimo non mi rivolge parola.
"Buongiorno anche a te,zombie!"dice mio fratello sghignazzando.
"Buongiorno rompiscatole del mio cuore!"dico io con fare teatrale,prendendolo bonariamente in giro.
Lui in tutta risposta mi lancia un cereale e se non fosse che la mamma sa come vanno a finire queste cose fra me e lui,io sarei già alla riscossa, bombardando mio fratello con i cereali.
"Ragazzi,smettetela!Possibile che non cambiate mai?"dice mia mamma sospirando pesantemente, ma in fondo so che dentro di lei sta sorridendo amorevolmente, la conosco fin troppo bene.
"O,cara e ingenua Meredith,tuo figlio è proprio un immaturo,lascia che gli insegni io un po' di buone maniere!"dico io con fare cantilenante,chiamando mia madre per nome.Mi piace farla arrabbiare chiamandola in quel modo, ha proprio una faccia buffa!
Prima che qualcuno dei due possa replicare schiocco un bacio a entrambi,soffermandomi a scompigliare i capelli biondi del mio fratellino.
Esco di casa e la brezza marina di Los Angeles mi travolge in pieno viso,accarezzandomi dolcemente come fa la pioggia estiva,che tanto amo,perché rispecchia perfettamente il mio stato d'animo.Mi faccio trasportare dalla voce soave e leggera di Shawn Mendes in Imagination,attraverso le mie cuffie.
Senza neanche accorgermene, mi metto a cantare pensando di non essere osservata,anche perché non sono una che adora mettersi in mostra,piú sto lontano dai riflettori, meglio è. L'ultima cosa che vorrei è proprio quella di vedere un giornale con su scritto "Pazza squilibrata canta per le vie: lo Stato ha deciso di aprire più manicomi".All'improvviso qualcuno mi tira dalla manica e sento il rumore di una brusca frenata.Istintivamente chiudo gli occhi,ma quando li riapro vorrei non averlo mai fatto
e mi maledico mentalmente:davanti a me ci sono due meravigliosi occhi castani profondo,che mi scrutano attentamente e che mi sembrano estremamente familiari.
"Bambolina,stavi quasi per essere investita,forse dovresti ringraziarmi, ti ho salvato la vita se non te ne fossi resa conto"dice con tono roco e presuntuoso.
Vorrei sprofondare in un fosso e restarci per l'eternità.Ma cosa diavolo mi passa per la testa?Nessuna persona sana di mente si metterebbe a cantare in mezzo alla strada rischiando di essere investita!

•POISONED HEARTS•(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora