CAPITOLO 8

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Spencer's POV

Come ogni mattina mi alzai di malavoglia dal letto e mi trascinai,letteralmente,sotto la doccia.
Dicono che stare sotto il getto dell'acqua calda ti rigenera, ed io ne sono la prova concreta.
É come se quando entrassi nel box doccia, i miei problemi rimanessero fuori,come se volessero darmi un po' di tregua, per poi ricominciare la battaglia una volta fuori.

Ma questa volta é diverso.
É da quando sono tornata a casa ieri sera,che non faccio altro che pensare al litigio con Devin.
Quel ragazzo dagli occhi scuri e profondi,mi é entrato fin sotto la pelle,e ho paura che con quel suo sguardo magnetico possa scoprire il vuoto che c'é in me.

Non me ne dovrebbe fregare niente di lui e del nostro bacio,dovrei sentirmi sollevata del fatto che lo consideri un errore, così almeno non potrò fargli del male e non si avvicinerà.
Eppure da una parte mi sento delusa, come se una volta ogni tanto anche io vorrei essere amata, non sentirmi sola.Quando ha ripetuto nuovamente che io non meritavo il bene di nessuno, é stato come un altro coltello che ha allargato ulteriormente la mia ferita interiore.
L'ho sempre saputo che forse non mi avrebbe mai amato nessuno,ma sentirselo dire da una persona estranea ha tutto un altro effetto,più doloroso,che va ad insediarsi nel tuo cuore e nella tua mente,come per ricordartelo sempre.

Riesco ancora a ricordare il sapore di quelle labbra morbide e calde,perciò d'istinto mi sfioro il labbro, come se farlo,mi aiuterà ad imprimerlo meglio nei miei ricordi.

Ma cosa sto dicendo?

Scuoto la testa per eliminare quei miei pensieri inutili ed esco dalla doccia.
Mi avvolgo in un asciugamano e asciugo i capelli,ottenendo così un effetto mosso.
Prendo poi un maglioncino bordeaux e un jeans nero,e metto i miei adorati anfibi.
Mi vesto in fretta ed esco dalla finestra. Non mi va di incontrare mia mamma in cucina e magari doverle spiegare il perché del mio malumore.
Non voglio farla preoccupare,é già molto stanca per via del suo lavoro da segretaria allo studio di un avvocato.Alcune sere torna molto tardi, e non riesce neanche a salire le scale che si addormenta sul divano.
Non voglio che lavori così tanto per noi,e poi é troppo stressata. Non lo dà a vedere, ma io l'ho notato.
É da tanto tempo che ho in mente l'idea di trovarmi un lavoro, e credo proprio che sia arrivato il momento giusto per farlo,in modo che mia mamma si stanchi di meno e dedichi più tempo anche a Sean.

Prendo la strada più lunga per perdermi ad osservare il paesaggio e soffocare cosí i miei pensieri.Anche perché non mi va di arrivare prima a scuola e magari rischiare di incontrare quella sottospecie di australopiteco.

Tanto lo incontrerai comunque in classe,non conviene nasconderti.

Ci mancavi solo tu, la ciliegina sulla torta per completare la mia pessima giornata!

Ad interrompere i miei discorsi malati con la mia coscienza é una jeep nera che sfreccia ad alta velocità e mi schizza tutte le scarpe di fango.

"Hey tu, sta più attento!"grido arrabbiata,ma ormai la macchina se n'è già andata.
Ma che modi sono?Vai più piano,non siamo mica in un circuito di formula uno!

Mentre ripeto queste cose nella mia testa, arrivo al parco del giorno prima e non posso fare a meno di ricordare quegli uomini e il sogno.Tutto mi passa davanti come un flashback,e la cosa che mi rimane impressa per tutta la mattinata é quel serpente nero,lo stesso che aveva Devin sulla mano.
Possibile che tutto mi riporti a lui,in un modo o nell'altro?
Eppure nei suoi occhi leggevo la sincerità quando mi spiegava il perché di quel segno.
Inoltre quel sogno che ho fatto, era come se fosse un frammento della mia infanzia misto alla mia fantasia.
Ho come la vaga impressione di averlo già vissuto,come se qualcuno o qualcosa mi avesse rimosso dalla testa dei ricordi,ma forse é solo una delle mie patetiche paranoie.

•POISONED HEARTS•(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora