CAPITOLO 19

45 4 0
                                    


P.S. Amatemi per la gif! Chiunque ama Teen Wolf capirà ;)


Spencer's POV

La luce fioca della luna che filtra attraverso le finestre invade il mio raggio visivo e, dopo essermi abituata, apro lentamente gli occhi per mettere a fuoco il posto in cui mi trovo. E' una camera abbastanza spaziosa, ma riesco solo a distinguerne i contorni poiché è notte ed è buio pesto. Solo l'odore fresco di menta e muschio mi fa risvegliare e in poco tempo mi rendo conto che vicino a me c'è Devin che dorme beatamente, naturalmente a debita distanza... Mi rendo conto che questa non è la mia stanza e inizio a ricollegare tutto come se fino a quel momento avessi avuto un'amnesia capace di farmi dimenticare tutto...peccato che fosse solo momentanea, perché avrei fatto volentieri a meno di quei ricordi, che adesso mi iniziavano a far pulsare le tempie e ad offuscarmi la vista. Dalla biblioteca alla chiamata di quel bastardo con sottofondo le urla disperate di  mia madre che mi intimava di scappare, e poi il buio più totale...devo essere svenuta e Devin mi ha portato qui. Mi strofino gli occhi e solo in quel momento mi rendo conto delle lacrime che hanno iniziato a rigarmi copiosamente il viso, dandomi prova ulteriore della mia debolezza. Lo sapevo che il passato sarebbe ritornato a bussare alle porte della mia mente, lo sapevo che sarei ricaduta per l'ennesima volta e  non sapevo se ce l'avrei fatta a rialzarmi e a riscattare quella poca dignità che mi era rimasta. Come al solito quel groppo in gola che spesso mi impediva di respirare, si rifaceva sentire e quella consapevolezza di non essere riuscita a proteggere mia madre iniziava a logorarmi dentro, a farmi appassire come un fiore che non ricevendo più acqua, moriva lentamente. Fuori esistevo, dentro soffocavo.

Inizio a singhiozzare cercando di calmarmi, ma è come se più cerco di fermarmi più i singhiozzi aumentano e la mia paura di non riuscire più a smettere di piangere iniziava a farsi reale. Era questa la cosa che sapevo fare meglio oltre a fuggire: piangere. Piango per tutto ciò che mi è stato tolto nella vita, piango per tutto il male che mi ha perseguitato e che ancora continua ad inseguirmi, piango perché mi sento maledettamente fragile e non forte come cerco di far credere a tutti, perché in fondo si sa, ognuno indossa una maschera, ed io ho la mia, un volto pieno di freddezza e apaticità che sembra voglia scalfire qualunque cosa entri in contatto con essa. Cadevo silenziosamente, senza far rumore, mentre la luce della luna filtrava attraverso le tende e illuminava il mio viso, quasi a voler beffarsi anche lei di me. Tenevo le ginocchia strette al petto e mi dondolavo come una bambina piccola che cercava di proteggersi dai mostri sotto al letto.

Flashback

"Oh Mr.Ciuffo, ti proteggo io, non succederà niente, te lo prometto! Sussurrai al mio pupazzo mentre ero nascosta nell'armadio della mia camera. Da sotto riuscivo a sentire le urla di mia madre e di quell'uomo entrato da poco nella mia vita e non riuscivo  smettere di raggomitolarmi su me stessa e  di tapparmi le orecchie con i  palmi della mano per evitare di sentire tutti quei suoni di schiaffi e pugni...qualche volta me le suonava anche a me di santa ragione e non capivo il perché. La mamma mi dice sempre di salire di sopra quando lui ritorna a casa, ho provato a chiederle il motivo del perchè non possa rimanere a difenderla, come fanno tutte le super eroine, ma lei mi ha sempre preso in braccio per poi spiegarmi che c'erano cose che non avevano un perché, bisognava accettarle e basta. Ed io a quel punto mi arrendevo anche se la mia piccola testolina macinava un sacco di domande. 

Apro pian piano le ante dell'armadio producendo uno scricchiolio impercettibile e anche inquietante...quella camera era sempre stata il mio rifugio ma allo stesso tempo il mio incubo peggiore, era là che si nascondevano i miei demoni e la notte sembravano avvicinarsi al mio letto per farmi venire gli incubi e farmi svegliare gridando, attirando l'attenzione della mia mamma che nel cuore della notte veniva e riusciva a calmare il mio pianto e quello di Sean, che per colpa mia si svegliava spaventato.

•POISONED HEARTS•(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora