CAPITOLO 22

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Spencer's POV

"Ragazzi ricordate di studiare tutto il capitolo 10 di trigonometria per il test di lunedì!" ci ricorda il professor Davis prima che tutti gli studenti escano dalla classe. Ormai nessuno lo sta ad ascoltare, ci facciamo bastare le due ore della sua materia incomprensibile, va bene così... Fra poco alla LAHS sarà periodo di esami e devo mettermi in carreggiata se voglio recuperare e avere buoni voti per il prossimo semestre. La mia vita è troppo incasinata nell'ultimo periodo e posso giurare che lo studio è proprio l'ultimo dei miei pensieri, ma se non voglio essere bocciata devo trovare il tempo per farlo. Nei corridoi si sente un continuo brusio e lo sbattere degli armadietti risuona fra noi studenti, che entusiasti camminiamo chi verso la mensa chi verso il cortile per una boccata d'aria o per una semplice sigaretta. Mi perdo ad osservare il via vai caotico di tutta questa gente, con all'apparenza una vita perfetta e non il peso di grandi segreti sulle spalle. Ho sempre amato osservare le persone per immaginare la loro esistenza e capire i loro stati d'animo, c'è chi prova rabbia, c'è chi invece è semplicemente felice con persone che ti vogliono bene, e c'è chi, come me, ha smesso di provare qualunque sentimento, ha scelto di diventare apatica e incapace di riprendere la propria vita in mano e di premere il tasto play. Vedo vite scorrermi davanti agli occhi mentre nessuno sembra notare me, quasi fossi invisibile e troppo fragile per avere solo qualcuno che si avvicini a me.

Non mi accorgo neanche che le mie gambe hanno iniziato a fare un percorso tutto loro portandomi davanti alla terrazza della scuola. Perchè no? Mi dico mettendo piede in quello spazio enorme dal quale riesco a vedere tutta Los Angeles. Forse ho davvero trovato un posto dove poter stare in compagnia della mia solitudine, dove poter essere libera di farmi coccolare dalla malinconia e far diventare i miei occhi il riflesso di ciò che per troppo tempo ho cercato di nascondere: me stessa. Non so più chi sono, non so più a chi appartiene questa vita che io non riesco più a sentire mia e dove sono rari i momenti in cui sono stata capace di fare un sorriso, ma non di quelli forzati che ti dipingi in volto come una maschera, no, uno di quelli veri, quelli che ti illuminano l'anima e irradiano calore al petto, quelli che coinvolgono anche gli occhi con una luce tutta nuova, positiva. Mi lascio accarezzare dall'aria fresca che sposta i miei capelli e mi fa chiudere gli occhi, in balia di quella calma apparente, quasi la quiete prima della tempesta. E infatti la tempesta non ci mette molto prima di abbattersi su di me con quel suo profumo particolare e quegli occhi scuri e intensi come se volessero risucchiarti al loro interno.

"Ciao bambolina." La sua voce arriva roca e bassa alle mie orecchie, facendomi ricoprire il corpo di brividi, in balia di sensazioni mai provate prima.

"Che ci fai tu qui?" La mia voce arriva sussurrata  ma alquanto stizzita, e Devin sembra cogliere quella nota di acidità perchè si rabbuia tutt'a un tratto.

"Oggi sua maestà è incazzata come posso notare... il peso degli errori si inizia a far sentire, eh?" Il suo sguardo è diventato più cattivo e il ghigno che ha sul viso dimostra che sta cercando di farmi del male con le parole, la peggiore arma di cui una persona è in possesso. La rabbia sta mandando completamente a quel paese quel briciolo di pazienza che mi era rimasto, infatti la mia risposta non tarda ad arrivare.

"Avrò fatto degli errori, ma non credo proprio di essere l'unica a nascondere qualcosa...il patto con Cindy ti dice niente?" dico con quanta più acidità possiedo. A quelle parole Devin sgrana gli occhi ma si ricompone subito assumendo la sua maschera da strafottente, quella a cui non frega niente degli altri e del male che ricevono da lui.

"Non so di cosa tu stia parlando." Gli occhi sono iniettati di rabbia e riesco a notare che stringe i pugni fino a farsi diventare bianche le nocche. Questo non è il vero lui, è solo la facciata che il tempo gli ha fatto assumere per consumarlo di più, quegli occhi scuri dove ricordo di aver visto dolcezza non ci sono più, adesso sono pieni di veleno, pronti a scagliarti contro le peggio parole solo per vederti crollare, ma io non lo farò. Non più.

•POISONED HEARTS•(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora