•POISONED HEARTS•(#Wattys2017)

CAPITOLO 16

Spencer's POV

"Te lo dirò senza giri di parole...sei in pericolo." dice Jade e solo adesso mi rendo conto che i suoi freddissimi occhi azzurri sono diventati più scuri, quasi neri.

"Penso che dopo essere stata minacciata con un coltello da un pazzo maniaco mascherato, questo sia ovvio..." dico guardandola perplessa. 

Lei mi rifila un'occhiataccia e continua a parlare come se niente fosse successo poco prima, come se io non stessi ancora tremando come una foglia per la paura.

"Non so molto, ma so quanto basta per farti capire in che guaio sei... Sei la figlia di John Miller, giusto?"   A quel nome sobbalzo e il cuore inizia a martellarmi forte nel petto, come può averlo scoperto? Quasi come se avesse intuito la mia domanda risponde un attimo dopo mettendo a tacere i miei dubbi ma alimentando la mia impressione su di lei, cioè che è leggermente inquietante...

"So cosa stai pensando e se vuoi saperlo no, non sono una stalker, ma ho fatto alcune ricerche e ho scoperto che tuo padre è stato assassinato in guerra quando era lì come spia, perciò non ti allarmare...ma comunque il suo non è stato un caso, sapeva qualcosa che non doveva sapere e qualcuno lo ha fatto fuori...esattamente come mio fratello." dice con gli occhi persi in qualche istante del passato, quasi stesse rammentando qualcosa. Aspetta ma lei ...

 "Avevi un fratello?" dico aggrottando le sopracciglia con fare confuso. Strano, io fino a quel momento pensavo fosse figlia unica...eppure c'è qualcosa in quegli occhi azzurri che mi ricorda qualcuno di familiare.

"Hai detto bene...avevo." dice fredda guardando dappertutto tranne che nei miei occhi, quasi avesse paura di essere letta nell'anima. La conosco bene quella sensazione, e so anche che si sta chiudendo a riccio dentro sè stessa, pronta ad alzare le barriere e  ricacciare indietro le lacrime, secondo lei troppo da deboli per essere versate. Solo adesso mi accorgo che siamo davvero molto simili e a vederla in questo stato, così piena di odio e rabbia, provo io stessa dolore per lei, e vorrei aiutarla in qualche modo, anche se sono la prima che non riesce a salvarsi e che pensa costantemente al passato, come se potessi tornare indietro e cambiare il corso degli avvenimenti, solo per godere di un attimo di felicità in più. Ma si sa, ognuno ha una storia alle proprie spalle e bisogna stare attenti a non far trasparire più di tanto dagli occhi, altrimenti si rischia di esporsi troppo alla luce, al sole, e per quelli come noi, proprio non è possibile vedere un barlume di speranza. Oppure non vogliamo vederla, troppo accecati dal buio e decisamente troppo convinti di non meritare nessun tipo di felicità.

"Come stavo dicendo" - interviene Jade strappandomi da quel vortice di pensieri nel quale ero caduta per la millesima volta - "dietro tutto questo c'è un'organizzazione, da quanto ho potuto vedere su alcuni documenti ha il simbolo di un serpente rosso, e stanno cercando qualcosa..."

Appena la sento nominare quel serpente ho come un flashback, perchè mi si ripresenta quel simbolo davanti agli occhi, come se da piccola lo avessi già visto da qualche parte, ma non riesco a ricollegarlo a niente...anche perchè quello che ha Devin sulla mano è nero e non rosso, come sta dicendo la ragazza dagli occhi ghiaccio che in questo momento mi sta guardando con aria confusa.

"Io...quel simbolo l'ho già visto da piccola... e ho notato che Devin ne ha uno uguale sulla mano...ma è nero." dico riflettendo su come tutta questa situazione sia possibile. E' assurdo che da un giorno all'altro la mia vita sia stata sconvolta in questo modo...ed io che pensavo che tutto questo fosse finito, invece è ritornato per tormentarmi, ma questa volta è diverso...cercano qualcosa, o forse l'hanno sempre cercata ma io non l'ho mai capito. Tutto ciò che è successo nell'ultimo periodo, dagli uomini incappucciati che parlavano al telefono in quel parco al mio quasi rapimento da parte di quell'uomo misterioso, fino a stasera, ha un senso, sembra che tutto adesso sia collegato da un filo logico.