CAPITOLO DIECI

125 11 0
                                    

Aspiro profondamente il fumo della mia seconda sigaretta guardando le persone che passano sotto la finestra della mia stanza d'albergo, dopo essere stata allontanata da quel ragazzo sono tornata in camera lasciando un messaggio dell'accaduto su whatsapp a Martina uscendo di corsa da quel pub pensando che avrei voluto passare la serata sicuramente in un altro modo. Vedermelo difronte a pochi centimetri da me non riuscendo di nuovo a dirgli nulla mi ha fatto arrabbiare e restare delusa; avrei voluto almeno dirgli grazie per avermi salvato da quel ragazzo del quale non sapevo neppure il nome e che vorrei tanto incontrarlo in qualsiasi posto io vada, ma come l'altra sera sono stata capace solo di restare immobile e ammutolita davanti a lui. Il rumore della porta che si apre mi fa buttare la sigaretta quasi finita e rientrare di corsa in camera, Martina sta togliendosi i tacchi e appena si siede sul divanetto mi guarda aspettando delle spiegazioni da parte mia.
"Senti non è colpa mia se me lo ritrovo sempre nello stesso posto nel quale sono io, questa volta io non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto di cosa stava succedendo, è successo tutto nell'arco di pochissimi minuti, se non addirittura secondi, quando ho realizzato che a portarmi via era stato Alessio, lui se ne stava già andando in mezzo la folla! Non potevo inseguirlo" dico tutto ad un fiato senza farla intervenire.
"Io non ho detto nulla, ho solo aspettato di sentire cosa fosse successo, appena ho letto il tuo messaggio pensavo fosse successa una catastrofe" dice togliendosi il vestito e iniziando a struccarsi.
"La verità è che ho un po' di vergogna ad andare davanti a lui per l'instore di dopo domani, adesso non è più come le altre volte, quello che è successo questi due giorni non me lo sarei aspettata ed ora tutti i miei piani di questi dieci giorni a Milano si stanno frantumando! Non avevo messo in previsione di incontrarlo più volte, così da vicino e soprattutto di avere un confronto! Dopo domani non sono sicura di avere la stessa ansia e lo stesso nervosismo, sento dell'altro, come se non volessi ritrovarmi di nuovo davanti a lui" non so perché dopo tutte i casini che ho creato con mia madre, con la scuola e con il lavoro per essere qui sto avendo queste paranoie invece che divertirmi e vivermela al meglio.
"Senti, prova a resettare il cervello da questi due incontri che ti hanno messo così tanto in crisi, ricomincia d'accapo, come quando vedere Alessio ti faceva stare così bene e così felice per giorni e giorni, non rovinarti quest'avventura, non ti succederà più e non farti venire strane paure ma cerca di star bene ed essere felice vivendo al massimo ogni momento". Aveva ragione, non è successo nulla in fondo, lui non mi aveva detto niente di cui preoccuparmi o agitarmi, avevo solo avuto fortuna ad incontrarlo al di fuori di un suo evento e l'instore lo affronterò come tutti gli altri godendomi ogni singolo momento e ogni singola emozione. Mi sdraio sul letto e provo ad addormentarmi senza farmi venire nessun tipo di pensiero in testa, pensare ancora mi farà solo del male e risulterà del tutto inutile, prendo il mio cuscino e lo infilo tra le gambe abbracciandolo riuscendo finalmente ad addormentarmi.
I cocktail sono definitivamente la cosa che preferisco di più, sono troppo buoni e se non fossero alcolici ne berrei almeno dieci al giorno, quelli analcolici li preferisco di meno, il loro sapore non riesce ad attirarmi: questa giornata è servita pienamente per l'organizzazione del giorno seguente, siamo andate a fare i biglietti per il treno che domani porterà me a Torino e Martina a Stezzano, abbiamo entrambe contattato i nostri genitori rassicurandoli di tutto e convincendoli che stavamo benissimo e che stava andando tutto bene e appena cenato siamo subito tornate in camera visto che domattina alle 4:30 dovevamo essere in piedi.
"Tu il treno a che ora ce l'hai?" mi domanda Martina mentre si prepara per dormire.
"Alle 5:18, speriamo che arrivare al centro commerciale intorno alle 7:30 non sia troppo tardi, volevo vederlo bene e non farmi spingere dalla guardia per sbrigarmi a scendere quando sarò lì sul palco con lui".
"Non sarà troppo tardi, ce la farai a stare con lui, andrà tutto bene e quando scenderai sarai la persona più felice di questo pianeta" dette queste parole si gira e dandomi la buonanotte si addormenta seguita dopo non molto anche da me.
Guardo l'orologio scendendo velocemente dal treno vedendo che si è appena fermato alla stazione di Torino Porta Susa e mettendo sulle spalle il mio amato zainetto bianco mi affretto a guardare il cartellone delle partenze per vedere in che binario partirà il treno che mi porterà a Torino Lingotto, ho solo quindici minuti di coincidenza, ma riesco a salire in tempo e appena scendo mi sbrigo per raggiungere il prima possibile il centro commerciale. C'è già un po' di gente ma riesco comunque ad avere il numero 21 scritto sulla mano con il pennarello indelebile, aspetto l'apertura del centro commerciale e una volta dentro aspetto l'arrivo di Alessio. Sento crescere l'ansia quando mancano pochi secondi al suo arrivo, ma uno dei più sinceri sorrisi spunta sul mio viso quando lo vedo salutare sorridente le persone davanti a lui e sedersi per iniziare a firmare i cd e scattare successivamente le foto. La ragazza con il numero venti sale, si avvicina timidamente a lui dandogli un bacio sulla guancia e scattata la foto guadagna l'uscita riprendendo il suo cd autografato; salgo velocemente le scale cercando di ridurre il prima possibile la distanza fra di noi e appena lo vedo aprire le braccia corro da lui, nonostante l'ho abbracciato solo due giorni fa le emozioni e l'adrenalina è sempre la stessa. "Sei venuta da Milano?" domanda non facendomi allontanare da lui.
"Si, ho preso il treno stamattina ma stasera torno a Milano" rispondo continuando a stringerlo e passargli le mani sulla schiena accarezzandolo. Penso che la guardia mi verrà a staccare da un momento all'altro ma in questo momento qualsiasi cosa dovesse succedere io non vorrei mai lasciarlo andare e staccandomi leggermente da lui penso che sia l'ultima occasione per provare a dirgli tutto quello che sto provando e che anche solo vedendolo attraverso uno schermo mi fa provare.
"Grazie davvero di tutto Ale, per sentirmi capita semplicemente sentendoti cantare attraverso due cuffiette, per consolarmi con la tua musica quando sono triste e per farmi ridere con le tue facce buffe e con le tue battute. Grazie a te ho conosciute persone simpaticissime, vere e splendide e proprio con una di loro ora sto vivendo questi dieci giorni lontana da tutto e da tutti solo per inseguire la mia felicità, grazie perché in ogni caso e in ogni situazione tu sarai sempre la cosa più bella che mi sia capitata" lo vedo sorridere e ascoltare tutte le parole che gli stavo dicendo mentre con la mano accarezza dolcemente i miei capelli. Vorrei davvero fosse sempre così, io e lui in un posto qualsiasi a parlare guardandosi negli occhi senza avere così tanta gente intorno, i minuti contati e aspettare mesi e mesi dall'ultima volta.

Sul bordo del bicchiere le mie labbra scorderai //Alessio Bernabei//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora