CAPITOLO VENTUNO

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Oggi è il nostro ultimo giorno qui a Milano, domani pomeriggio abbiamo entrambe il treno alle 16:20 che ci riporterá a casa e di nuovo lontane. Gli eventi di ieri sera sono ancora impressi nella mia mente e non accennano a voler andar via, sento ancora addosso l'odore di Alessio e le sue labbra su di me, sono stata talmente bene ieri sera che non sono pronta psicologicamente a farmene una ragione che non lo rivedrò più fino al prossimo instore. La vocina dentro di me mi ricorda che nonostante lo rivedrò non passeremo mai più momenti come quelli della sera precedente, sicuramente non mi inviterá ad uscire di nuovo o mi proporrà di cenare insieme, ci limiteremo a sorriderci e scambiarci qualche sguardo di sfuggita durante i pochi secondi dell'instore. A questo pensiero sento una morsa allo stomaco, mi mancherà tanto stare mano nella mano con lui, girare per le strade come se fosse normale stare insieme in una serata qualunque di ottobre. Mi ritrovo a pensare come sarebbe la mia vita insieme a lui, come sarebbe seguirlo nei suoi viaggi per l'Italia ad incontrare le sue fan e stare insieme a lui durante i suoi concerti e momenti liberi. Potremmo andare al mare, al cinema e guardare un film abbracciati sul divano per poi addormentarci insieme, ridere e scherzare, cucinare insieme e scoprire cose nuove l'uno dell'altro senza nessuno intorno a noi. Non so se sarei pronta a rinunciare a tutta la mia quotidianità per lui, a rinunciare alle mie giornate di scuola, a Noemi, alla ginnastica e alla danza, ma sarei pronta a passare ogni singolo momento con lui, sarei pronta a supportarlo in ogni situazione che gli si possa presentare davanti, a sostenerlo, ad aiutarlo a preparare le valigie per i suoi viaggi in giro per l'Italia e ad aspettarlo impaziente la sera per sapere come ha passato la giornata, aiutandolo nelle cose che gli possano provocare turbamento e gioire con lui nelle belle situazioni.
"Mi stai ascoltando? Potresti almeno fingere di starlo facendo invece di ignorarmi completamente." La voce di Martina mi riporta immediatamente alla realtà e sussulto leggermente quando la vedo avvicinarsi a me e togliermi il cellulare dalle mani.
"Avanti, cosa c'è che non ti fa stare in pace e ti fa pensare così tanto?" Combatto l'idea di dirle i pensieri che mi stavano passando nella testa fino ad un secondo prima, ma decido di tenerli per me e raccontarle cosa è successo la sera prima.
"Stavo pensando a ieri sera, a quanto sono stata bene insieme a lui, siamo stati a cena in un ristorante davvero bellissimo, abbiamo parlato molto e mi sembrava stessi parlando con una persona che conoscesse già la mia personalità, il mio carattere, le mie passioni e le mie debolezze, non mi ha mai fatto sentire a disagio, si preoccupava per ogni cosa intorno a noi e quando mi ha accompagnata in albergo mi ha baciata. Avevo così tanto timore di come sarebbe andata la serata, che quasi non mi sono accorta dello scorrere del tempo. Pretendo di ritornare a quei momenti Marti, pretendo di ritornare fra le sue braccia, pretendo di tornare a sentire di nuovo il suo profumo e il sapore della sua bocca almeno un'ultima volta. Non voglio far finire tutto ad una sera, non voglio che io sia solo un'avventura da raccontare ai suoi amici se parleranno delle sue conquiste, delle sue notti fuori città e del suo tempo libero, vorrei che almeno un po' quelle sensazioni che ho provato io ieri sera le abbia provate pure lui, vorrei avesse voglia di rivedermi e di non lasciare che quello che abbiamo vissuto sia stata solo una parentesi di poche ore." Dico tutto ad un fiato cercando di buttare fuori tutte le cose che mi stanno intasando momentaneamente la testa, forse mi sentirò meglio e un confronto con un'altra persona mi aiuterà a stare bene.
"Ok calmati, mi stai dicendo troppe cose in troppo poco tempo e stai tralasciando troppi dettagli: siete stati davvero così tanto bene? C'era quella complicità che sei riuscita a farmi immaginare raccontandomi com'è andata? Se è così sono io che ti proibisco di lasciare perdere tutto, di rinunciare a provare ad essere felice, essere felice sul serio, rischia Ire, al massimo ritornerai qui. Non hai nulla da perdere, non si rovinerà niente fra di voi anche perché non sai quando lo rivedrai, se ci sarà il tempo che avete avuto in questi giorni per stare così in stretto contatto, non sai nulla di come andrà da domani in poi, non rimpiangere mai nulla della tua vita, buttati sempre in ogni occasione e se andrà male tu comunque ci avrai provato." Resto immobile ed attenta ad ascoltare tutto il suo discorso, non fa una piega, lo so, ma ora ho ancora più confusione di prima e non so cosa fare. Come se mi avesse letto nel pensiero, la mia compagna di stanza alza un sopracciglio e mi guida verso la porta d'uscita afferrandomi per un braccio.
"Marti sei impazzita? Dove pensi possa andare io vestita così? Fammi mettere qualcosa di decente addosso e lavarmi almeno i denti e il viso!" Mi stacco velocemente dalla sua presa, corro davanti l'armadio, mi lavo i denti cercando di impiegare meno tempo possibile e prendo il giacchetto seguendo Martina verso l'ascensore.
"Voglio proporti una cosa, o meglio, voglio importi una cosa, ma non stando chiuse in stanza, questo è il nostro ultimo giorno qui e voglio stare fuori più tempo possibile. Prendiamo un caffè al bar dell'hotel, ci mettiamo sedute all'esterno e ci facciamo una bella chiacchierata" annuisco seguendola, mi serve parlare con qualcuno, almeno mi serve a non pensare costantemente ad Alessio.
"Allora, partendo dal presupposto che potrebbe anche essere stato un suo metodo per abbordarti o per trascorrere un po' di tempo durante il suo soggiorno qui, tu devi parlarci, devi stare di nuovo con lui, quindi o muovi il culo per andare a cercarlo o muovi le dita per chiedergli un ultimo appuntamento." Martina continua a bere il suo caffè guardandomi in attesa di una risposta.
"Non ho idea di dove trovarlo e ho ancora meno idea di cosa scrivergli." Sbuffo rumorosamente sprofondando nella sedia. Questa situazione sta iniziando a stressarmi e mi sta venendo la voglia di girare tutte le strade di Milano affinché io non riesca a trovarlo.
"Fatti un giro, rilassati! Quando avrai l'ispirazione giusta e ti andrà di farlo, allora gli scriverai, ma adesso vatti a fare un giro da sola e cerca di ritrovare la tua serenità e il tuo sorriso." Mi scappa un sorriso spontaneo e alzandomi saluto la mia amica con un gesto della mano e corro in camera per prendere il mio cellulare prima di immergermi nelle strade di Milano. Mi fiondo sul letto e prima di metterlo in borsa noto un messaggio di quasi un'ora fa.
"Posso almeno salutarti prima della tua partenza? Se ti fa piacere ti aspetto al solito parco fra un'ora, un bacio." Oh cazzo, perché ho il maledetto vizio di scordarmi sempre qualcosa nei momenti meno opportuni? È quasi passata un'ora da quando ho ricevuto quel messaggio, decido di fregarmene dell'orario e del mio abbigliamento e mi metto a correre cercando in tutti i modi di raggiungere quel parco in tempo. Sento mancarmi il respiro appena l'ingresso di quell'area verde, che da poco era diventata uno dei miei posti favoriti, mi appare davanti agli occhi. Sto cercando Alessio da almeno un paio di minuti e sento crollare tutto quando giro lo sguardo l'ultima volta senza vedere nessuno. Adesso penserà che ho rifiutato il suo invito, che gli avvenimenti di ieri sera per me non sono importanti o che peggio ancora sono uscita con lui solo perché è il mio idolo. La testa mi sta scoppiando per il troppo sforzo compiuto prima, per di più a muscoli freddi, guardo un'ultima volta in giro nel parco e mi avvio con calma verso l'uscita.
"Te ne andresti davvero senza salutarmi?" Una voce dietro di me mi fa sobbalzare, il parco fino ad un secondo prima era completamente vuoto, ma ora sentire la sua voce così vicino il mio orecchio e la sua mano poggiata sul mio fianco vorrei restasse vuoto per ancora altro tempo. Appena mi giro per guardarlo una sensazione di benessere e felicità invade tutti i miei sensi e prima che possa rendermene conto sono fra le sue braccia a desiderare che non mi lasciasse più.
"Non me ne andrei e basta, questa settimana per me è stata bellissima e questi ultimi giorni ancora di più" sento le guance andarmi a fuoco e mi consolo con il fatto che stando in questa posizione lui non può notarlo. Lo sento sorridere attaccato al mio viso, stringermi leggermente più forte e lasciarmi un leggero bacio fra i capelli.
"Lasciami ancora queste poche ore per renderti bellissimo anche quest ultimo giorno". Non mi sarebbe importato cosa avremmo fatto o dove saremmo andati, l'avrei lasciato fare tutto ciò che desiderava.

Sul bordo del bicchiere le mie labbra scorderai //Alessio Bernabei//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora