CAPITOLO QUATTORDICI

141 9 2
                                    

Il concerto è finito da pochi minuti e stiamo aspettando che la gente dietro di noi inizi piano piano ad andarsene permettendoci di uscire, sto ancora pensando al momento nel quale Alessio si è avvicinato a me e mi ha cantato una parte della mia canzone preferita, ero davvero felice del fatto che mi aveva notata tra la folla e ripenso alla sera precedente quando mi chiese quale fosse la mia canzone preferita del suo album.
"Guarda qui che belli che siete" Martina mi passa il suo cellulare dopo aver premuto il tasto play per far partire il video che aveva già selezionato e quando inizia vedo Alessio che si abbassa sulle ginocchia mentre continua a cantare, allungare la mano verso di me e sorridendo guardando i miei occhi; aveva filmato tutto il nostro momento, le salto letteralmente addosso ringraziandola volte su volte e appena mi allontano da lei la prego di inviarmi quel video. Ho un sorriso enorme sul viso, non sento più nemmeno la stanchezza nonostante siano quasi ventiquattro ore che siamo qui, ma se qualcuno venisse adesso da me e mi dicesse che domani ci sarebbe stata un'altra tappa sarei pronta a mettermi a terra e dormire qui senza nemmeno tornare in albergo se la ricompensa è vederlo di nuovo cantare a due metri da me.
Una volta uscite saliamo immediatamente nel taxi che Martina ha chiamato poco meno di cinque minuti fa e appena mi metto seduta sento un senso di rilassamento e di allungamento di tutti i muscoli del mio corpo: non mi ero ancora resa conto di come il mio fisico fosse ridotto a causa di tutto l'entusiasmo accumulato questa sera, ma appena mi sono sdraiata sul letto ho capito perfettamente la mia situazione. Sblocco il telefono guardando di sfuggita i vari messaggi di whatsapp, entro su Instagram e decido di pubblicare uno stato che mi ricorderá per sempre questa serata, fra soli tre giorni dovrò tornare alla mia vita di sempre ma quando sentirò la mancanza di tutto questo mi basterà rileggere queste poche parole per ricordarmi quanto sono stata felice questi giorni qui a Milano: riguardai il video che Martina aveva nella galleria del suo cellulare, iniziai a vederlo due, tre, quattro volte, fino a fermarmi in un momento che catturai con lo screenshot. Postai una foto di noi due, mentre Alessio cantava, io lo fissavo tenendo la mia mano chiusa nella sua, prima di postarla aggiungo una didascalia: "in quel momento compresi che tutto quello di cui avevo bisogno lo avevo fra le mani.. ma lo compresi quando ormai eravamo lontani", spengo il cellulare e subito dopo mi addormento.
Il mattino seguente vengo svegliata da Martina che sta urlando sopra il letto scuotendomi e dicendo parole dalle quali non riesco a capire nemmeno la metà delle cose che sta cercando di comunicarmi.
"Marti, se continui così tu perderai la voce, io non capirò nulla e soprattutto ci ritroveremo in camera l'uomo della reception che ci obbliga a fare le valigie ed andarcene subito da qui" le dico cercando di farla calmare.
Prende un respiro e inizia di nuovo a parlare:
"Allora, sono entrata su Instagram per postare una frase dedicata a Benjamin riguardo il concerto di ieri sera e ho visto la foto che hai pubblicato nel momento in cui Alessio canta davanti a te" si ferma per tirarmi da un braccio facendomi sedere sul letto e una volta in posizione la incoraggio a continuare, resistendo alla tentazione di voler riprendere la coperta e rimettermi a letto. Quando sento la sua frase sobbalzo dal letto e accendo immediatamente il mio cellulare: "Alessio ha messo mi piace a quella foto". Non ci posso credere, sono immobile da almeno due minuti a guardare quella foto, quella frase e il suo mi piace; l'ha vista, finalmente dopo tre anni si è accorto di me, si è accorto che tra tutte le persone che lo supportano ci sono anch'io, si è accorto che non ho mai smesso di crederci, che sono sempre andata avanti insieme a lui dimostrandogli quanto io ci tenga e quanto io ho bisogno di lui, ancora, ancora e ancora.
Dopo essermi ripresa e aver fatto placare Martina siamo al solito bar dove veniamo spesso la sera per bere qualcosa o per prendere un buon gelato, parliamo del concerto di ieri sera raccontando tutti i singoli momenti e le singole emozioni che abbiamo vissuto, promettendoci che questa non sarà la prima e ultima vacanza insieme, ma la prima di una lunga serie. Decidiamo di andarci a riposare e di passare questi ultimi due giorni divertendoci, ad andare dove vogliamo e passare qualche ora a ballare in discoteca tornando a notte fonda. Una vibrazione sotto il mio sedere richiama la mia attenzione, sblocco il telefono e per un momento ho pensato cadesse in terra a causa del lancio in aria che gli ho fatto fare, meno male sotto c'era il letto.
"Senti so che non potrei farlo, ma so anche che fra pochi giorni te ne andrai da Milano, quindi o lo faccio ora o non ne avrò più possibilità...posso offrirti una birra stasera?" Sto rileggendo il messaggio decine di volte rigirando il telefono in mano non sapendo cosa rispondere e cosa sia giusto fare.
"Bhè ma ci stai pure pensando? Muoviti ad accettare prima che lo chieda a qualcun'altra" vedo Martina ad un centimetro dal mio cellulare che mi sta già dicendo cosa indossare questa sera. Cerco di ignorarla per riuscire a scrivere una risposta decente, ma quando mi rendo conto di aver scritto e subito dopo cancellato cinque risposte consecutive, mi arrendo e decido di rispondere al suo messaggio con una semplice frase affermativa "credo che accetterò, grazie mille".
"Ci vediamo sotto il tuo albergo alle nove e mezza, a dopo".
Guardo in completo panico prima l'orologio e poi l'armadio, non so nè in che modo sistemare i miei capelli, nè in che modo vestirmi ed appena vedo l'orologio segnare le sette in punto, sento il mio cervello andare completamente in tilt.

Sul bordo del bicchiere le mie labbra scorderai //Alessio Bernabei//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora