I miei occhi ardevano di desiderio, il mio respiro era mezzo mozzato davanti a quella Dea, davanti a quella donna così surreale.
Le accarezzai le cosce, fino ad avvicinarmi al suo centro con il mio dito, sentendo quanto fosse bagnata la sua intimità, mi distesi sul letto, e con un gesto decisi di attirare la sua attenzione. Volevo che si sedesse sul mio viso.
Lei sembrava rilassata, quasi come se stesse in paradiso, o una cosa del genere. Lauren si sollevò e si avvicinò a me, arrivando a mettersi sopra la mia faccia.
Mi venne da sorridere quasi in modo spontaneo, era un'altra cosa nuova, Lauren era diventata la donna della mia vita, la causa dei miei sorrisi durante il giorno, durante la notte e durante i miei sogni.
Sì, vedevo Lauren anche nei sogni, non mi vergognavo di nulla, ormai.
Leccai la sua intimità ancora una volta, sorrisi e lei sospirò subito dal piacere.
Decisi di entrare dentro di lei con la lingua, strinsi la sua natica destra, troppe emozioni che mi fecero rimanere in uno stato disconnesso, come se il mio cervello si fosse scollegato da tutto.
Lei oscillò con il bacino, facendomi entrare ancora più a fondo con la lingua, Lauren gemette il mio nome, facendomi venire la pelle d'oca.
Le mie mani avvolsero il suo corpo sudato.
Iniziai a muovermi lentamente con la lingua tra le sue pareti.
Le sue mani passarono tra i suoi capelli e li tirò non appena iniziai ad aumentare la velocità, ovvero, fin da subito.
Più aumentavo, più la sentivo gemere. Più la sentivo nominarmi, più mi si scaldava il cuore.
Lei sembrò stringere forte la presa, urlò a pieni polmoni mentre mettevo forza. Si aggrappò allo schienale del letto.
«Camila!» disse e io continuai, baciai il suo sesso.
Il suo corpo si muoveva continuamente, il letto cigolava senza ritegno.
La mia ragazza ebbe un forte orgasmo, facendolo arrivare nella mia bocca, lo accolsi senza tirarmi indietro. Ero eccitata anch'io, forse troppo e volevo assolutamente delle attenzioni da parte sua.
Era impaziente di assaggiarmi, quindi si mise tra le mie gambe e riprese a leccare la mia intimità e il mio clitoride, con l'intento di farmi venire subito.
Ci misi poco, venni abbondantemente nella sua bocca e strinsi i denti.
Mi spostai e mi misi attaccata a lei, quasi come se avessi la colla.
Lauren accarezzò il mio fianco bollente e sudato, mi baciò e si mise distesa di fianco.
Rimasi quasi immobile, pensai che il mio petto stesse per esplodere, così come se nulla fosse.
Chiusi gli occhi e feci scorrere le immagini di pochi secondi fa lungo la mia mente.
Avrei dovuto tenere a mente questi momenti.
Alzai gli occhi e guardai Lauren sorridendole.
«Sarà un per sempre?» le chiesi quasi con incertezza.
«Se lo si vuole, sì.» disse Lauren dandomi un casto bacio.
Un mese passò lento e forse un po' doloroso.
Sentivo che Lauren mancava, le sue ore furono state sostituite da una vecchia decrepita. Però era quasi acida come Lauren, almeno questo mi ricordava lei. Non sapevo se considerarlo come un bene o no.
I problemi con mia madre si sistemarono, finalmente decise di accettare a pieno quello che c'era tra me e la mia professoressa.
Infondo è stato anche grazie a mio padre, che aveva parlato con lei di questo fatto, quindi in famiglia si poteva considerare tutto a posto.
Come al solito, mentre mi dirigevo a scuola sentivo musica dalle auricolari. Amavo la canzone di MØ, "Final Song" era una di quelle che stavano andando nell'ultimo periodo. Era il classico tormentone, una canzone che avresti ascoltato come minimo duecento volte prima di romperti e di odiarla a non finire.
Nel momento in cui arrivai alla fermata, a piedi, vidi una macchina nera superare quel pullman sporco e quasi distrutto dai vandali dei miei coetanei. Orrendi bastardi, non portavano rispetto per nessun bene che la nostra città offriva. Non c'era più rispetto.
Ormai, più si andava avanti e più era tutto perso, distrutto.
La macchina correva, io la guardai mentre veniva verso di me.
La velocità era elevata, ma non riuscii a capire chi stesse guidando al suo interno.
La macchina si fermò davanti a me, mi tolsi gli auricolari, lasciando "Final Song" in pausa. Il clacson risuonava nelle mie orecchie, notai il finestrino oscurato abbassarsi, lentamente.
Era la mia Lauren.
Mi sorrise. «Donzella, gradirebbe un passaggio per la scuola?» mi chiese abbassandosi gli occhiali da sole.
Come rifiutare? «Oh! Ovvio che sì!» dissi mentre aprii lo sportello ed entrai poggiando il mio culo sul quel morbido sedile in pelle color crema.
«Ora spiegami questa macchina.» la guardai alzando il sopracciglio.
«Era una sorpresa, dopotutto non potevo sempre scroccare la macchina a mio fratello Chris.» disse tranquilla come se fosse una cosa da poco.
«Ah, ma esiste ancora?» risi.
«Eh certo che esiste...» disse ridacchiando anche lei.
Pensai un po' ad Ally, scossi la testa.
Lauren dopo un po', riprese a guidare il veicolo.
«Sei la prima che poggia il culo su quel sedile.» disse la grande mentre mi guardava con la coda dell'occhio. «Sentiti quasi onorata.» concluse riprendendo a guardare la strada.
La guardai un po' male per poi lasciare un leggero pugno sulla sua spalla.
«A proposito, perché hai chiesto di Chris?» mi chiese.
«Nulla di importante.» dissi mente guardavo davanti a me le macchine che correvano in fretta e furia, chi per ritardi o semplicemente a chi andava di correre come un pazzo scatenato.
Lauren guidò fino ad arrivare al Bar's Red Beard, forse uno dei posti che amavo di più quando stavo con lei.
Quel bar era il posto di cui non mi sarei mai potuta stancare, non mi sarei mai potuta sentir male e non mi sarei mai potuta sentir sola. Amavo quel posto, mi sentivo come se fossi a casa.
Lauren mi faceva sentire così bene.
Ovunque andassi con lei, io mi sentivo nel mio posto preferito.
Quando invece non stavamo insieme, mi sentivo persa e schifata da questo mondo.
L'amore era una cosa incontrollabile.
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SEXUAL EXPERIENCE
FanfictionUna stanza, due donne. Benvenuti nella "Sexual Experience". 10/03/2018 - #1 Lesbians