Capitolo udici. - "Solo mia."

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Dovevo farla sognare, ad ogni costo, dovevo prendere il comando io, per la seconda volta della mia vita, dovevo far godere io una persona e questo

Sì, toccava proprio a me, ora Miss Jauregui era nelle mie mani e questo mi rendeva entusiasta.

"Touch" si concluse così, ma subito dopo ne partì un'altra, così dal nulla: "Bite".

Poggiai le mani sul suo sedere, ero così impaziente di farla mia, ero in ansia, temevo di sbagliare, lei attentamente e con sensualità mi guardava.

Potevo ammirare le sue iridi piene di desiderio, mi voleva per sé, solo per sé.

Questo mi faceva stare bene, forse troppo.

Ma ancora nessuna delle due fece un passo importante, pronunciare una parola che non avevo mai avuto l'occasione per pronunciarla, quella che avrei voluto dirle in eterno.

Assaporai la sua pelle, lasciai una scia di baci umidi lungo il suo collo di temperatura normale, sul corpo di Lauren ci furono delle scariche di brividi, quel top nero che indossava la rendeva ancora più bella, e sensuale.

Baciai ogni singola parte del suo corpo, era mia, solo mia.
Mi soffermai sul suo seno, intanto stavo sotto di lei con la mano sulla mia natura umida, poi la scoprii con lentezza, le mie mani tremavano, ero un po' in ansia, forse per paura di sbagliare qualcosa, magari una mossa da fare, una figura di merda.

Non ero abituata.

Lauren appoggiò una mano su una mia ciocca di capelli, per poi metterla dietro al mio orecchio, dopo aver scoperto il suo seno prosperoso ammirai quella donna che a me sembrava una dea.

Forse lei era la dea della guerra, possibile?

Il suo corpo era tonico e il suo addome era ben scolpito, la perfezione di quella donna era allucinante, inspiegabile... Non mi sarei mai immaginata che Lauren Jauregui fosse così bella ed unica.

Baciai il suo seno, il suo sguardo era fisso su di me, io intanto ero presa sul mio lavoro, ad assaporare tutto quel ben di Dio.

Passai la lingua sull'areola del seno destro, in modo circolare. Lentamente, cercando di darle il maggior piacere possibile. Volevo farla godere, dovevo dare il meglio di me in questa scopata. Volevo che Lauren fosse fiera di ogni mia azione, volevo essere la sua scelta migliore.

«Cazzo.» mormorò abbassando la testa per vedere con attenzione il mio lavoro, era così concentrata, arrossata.

«Ti piace?» dissi mentre stuzzicai con le dita quello sinistro.

«Troppo...» soffocò un gemito con la mano.

Amavo Troye Sivan, la sua musica era un verso spunto per tutti. La mia canzone preferita del giovane artista, era "HEAVEN".

Sapere che quella donna era capace di farmi urlare anche solo con lo sguardo e vederla così, in quella situazione, mi faceva quasi strano.
Quel carattere acido che aveva in classe si era trasformato in un carattere indifeso, da cucciolo. E mi dissi minimo cento volte quando fossi fortunata ad avere un contatto così con lei, con la donna più bella della scuola.

Succhiai il capezzolo, avvicinai la mano un po' tremante sul suo collo, glielo accarezzai. Lasciai il seno e dopo un po' mi fiondai sulle sue labbra, la baciai con tutta la passione che una persona potesse metterci.

Lauren iniziò a strusciarsi sul mio corpo, con lentezza.
Si staccò leggermente e mi guardò negli occhi, con desiderio.
Mi ribaciò, avvolgendomi tra le sue braccia.

Baciai Lauren sotto al mento, poi baciai la mascella e l'incavo del suo collo.

Scesi con la mano passando l'indice sul suo addome scolpito. Toccai il tessuto delle sue mutande.

«Procedi, non aver vergogna.» mi sussurrò all'orecchio, per poi mordermi il lobo.

Da lì non vidi più nulla, decisi di entrare all'azione.

Massaggiai la sua natura con lentezza con la mano, tutto questo mi stava facendo impazzire, decisamente. La sua mutanda era umida, decisi di toglierle l'inutile tessuto nero e di affiancarlo al suo top.

Passai la mano lungo la sua lunghezza, poggiai l'indice e il medio sulla sua entrata, per poi inserirle, lentamente, come se avessi paura di farle male. Non volevo sbagliare.

«Oh, merda.» Lauren inclinò la testa all'indietro e gemette, lasciandosi trasportare dal piacere.

Guardai la ragazza in preda al piacere, io le sorrisi guardandola dal basso, era così bella. La sua pelle era a tratti arrossata e il sudore iniziava a farsi presente sulla sua pelle.

Continuai a muovere le mie due dita dentro di lei, avanti e indietro, con lentezza, studiando ovviamente il suo movimento corporeo.

Mi misi sopra di lei con uno scatto.

Baciai lungo il collo di Lauren, che gemette non appena aumentai la velocità nei movimenti delle mie dita.

Mi abbassai, baciando il suo petto e addome perfetto. Baciai il suo interno coscia, nel mentre che muovevo le dita.
Era bagnata, tantissimo.

Iniziai a fare l'orale, leccai lungo la sua lunghezza, tolsi le dita.

Il suo respiro si fece subito pesante, la sua bocca rimase schiusa e i suoi occhi chiusi, Lauren si reggeva sui gomiti.

Ogni tanto mi guardò, ammirando il mio lavoro.
Leccai le grandi e piccole labbra, passai la lingua lungo il perimetro del suo sesso bollente.

«Cazzo, come sei brava.» disse mentre si morse il labbro inferiore.

Non riuscivo più a trattenermi dal piacere, dovevo far qualcosa, qualsiasi.

Passai la mano sulla mi intimità bagnata mi sollevai e decisi di farla combaciare alla sua, lasciando la donna a bocca aperta, non aspettandosi un'azione del genere.

Lauren trattenne un gemito e io rimasi ferma, unita a lei per alcuni secondi.

Entrambe le nostre gambe erano aperte in modo da poter iniziare a darci piacere.

«Oh, mio Dio...» disse lei guardandomi, io mi morsi le labbra mentre iniziai a muovere il mio bacino, sfregando lentamente la mia intimità alla sua. I miei capelli ricadevano sul mio viso.

Lauren afferrò i suoi stessi capelli, io afferrai il lenzuolo e continuai ad essere rapida, sentendomi già venire.

Con il pollice pressai sul suo fascio di nervi.

Lauren seguì con i miei movimenti, gemendo parecchio. Eravamo entrambe bagnate, una sensazione allucinante... Unica. Eravamo entrambe rapide nel strusciarci, l'orgasmo non tardò ad arrivare per entrambe.

Più lo facevo con Lauren, più mi sentivo bene, amata e voluta dalla donna dei miei sogni.

Lauren era mia.

Solo mia.

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