Capitolo due. - "Gioco di sguardi."

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Inspirai ed espirai.

Miss. Jauregui era seduta alla cattedra e improvvisamente, ebbi una tremenda voglia di andare al bagno.

E no, non a fare pipì.

«Miss. Jauregui. Posso andare al bagno?» chiesi io cortesemente e lei mi guardò con attenzione. «Per... Per favore?» arrossii.

Lauren appoggiò il libro di testo e guardò il suo orologio firmato Gucci. Doveva avere molti soldi, senz'altro.

«Non più di tre minuti, se non torni in tempo, sarò costretta a cercarti e di conseguenza, metterti una nota sul registro.» disse lei.
«Perché?»
«Uno, mi fai alzare dal mio posto, mi è scomodo camminare per andare a cercare un alunno ai cessi, punto due, sei abbastanza grande per alzare il tuo lato B, andare al bagno e tornare.» disse. «Non credo sia difficile da capire, no?»

Che antipatica.

Mi alzai di corsa e andai immediatamente fuori, non dovevo perdere tempo per nessun motivo. «Santo cielo.» dissi disperata mentre chiudevo la porta della cabina a chiave. Mi morsi il labbro inferiore e mi abbassai in fretta i pantaloni e mi misi seduta sulla tavoletta del cesso, per poi liberare la mia vescica da una cascata. Mi sentii così bene.

Il cellulare vibrò e io lo presi mentre ero seduta. Era Normani dicendomi di fare velocemente.

Un minuto era già passato. Maledizione.

🍌🍌🍌

Purtroppo nella mia mente iniziarono a sorgere dei strani pensieri, in cui mi misi a fantasticare. La mia professoressa era veramente una gran figa che arrivai a toccarmi.

Il tempo scorse velocemente, ma io pensavo tutt'altro. Avevo tardato di cinque fottuti minuti.

Ero appena venuta e mi stavo pulendo con tutta la velocità che il mondo mi potesse dare.

Aprii la porta e mi schiantai sul petto di una persona, alzai la testa e vidi come Miss. Jauregui mi fissava con neutralità.

«O-oh, buongiorno a lei... Signorina.» feci un leggero inchino ma da parte della docente, non vidi nessuna reazione. «Mi scusi se... Se ho fatto tardi. Dovevo fare una cosa.»

«Masturbarti?» chiese senza pudore. «Insegno anche sessuologia, quindi, non puoi nascondermi niente.» disse seriamente.

Mi misi dritta con la schiena e lei sogghignò. «Vedi, Cabello. Dovrai ubbidire a quello che ti dirò.» disse con tono fermo ma io non mi lasciai intimorire per nessun motivo.

I miei occhi, erano fissi sui suoi, mi morsi il labbro.

«Sono sicura che tu, non stavi solo facendo pipì.» disse lei mentre si metteva una mano sotto al mento. «Lo noto dal tuo respiro ancora irregolare e dal tuo rossore sul viso.»

«Non credo che siano affari suoi su ciò che faccio, al cesso.» presi un respiro profondo. «Mi chiedo il perché lei, sia venuta qui.»

Lauren mi guardò e negò con la testa, forse l'avevo messa a tacere. «Vattene in classe, per questa volta sei salva.» disse e io andai a lavarmi le mani.

I tacchi di Lauren, si allontanavano, sempre di più, rimasi da sola. Mi girai e tornai nella mia classe.

Normani ridacchiava e io mi misi seduta vicino a lei. «Ha scritto qualcosa?» la guardai e Mani disse semplicemente di no.
«No, era solo leggermente irritata, ma che è successo?» mi chiese la nera.

«Niente, c'è stato un piccolo dialogo, nulla di che.»

Lauren iniziò a spiegare e io, mi coprii leggermente per parlare con Normani. «Non pensavo che Lauren facesse anche la sessuologa.» le dissi velocemente cercando di non farmi sentire.

«Davvero?» alzò le sopracciglia. «Ma che cazzo stavi facendo?»
«Mi masturbavo, tutto qui.»
«Mila, fai schifo.» disse e io risi.

Il corpo di Lauren si accostò vicino al mio braccio, la sua mano si poggiò sul mio banco. Il suo braccio era tatuato, ma per fortuna, nulla di esagerato, anzi.

Al momento, ne vidi solo due, di tatuaggi. Mi chiesi cosa volessero dire, magari, più avanti, le avrei chiesto delle spiegazioni. Mi piaceva sapere il significato dei tatuaggi e il motivo del perché l'avesse fatto.

Sbadigliai e lei mi fulminò con lo sguardo, mi misi una mano davanti alla bocca.

Miss. Jauregui, sembrava una vera e propria dittatrice, una cosa che, mi eccitava parecchio.

Passai una mano nella mia folta chioma, ignorando la sua presenza, di solito ero molto abile in questo, ma con Lauren Jauregui, mi veniva praticamente impossibile.

Eravamo solo al primo giorno di scuola, non osavo immaginare come sarebbero stati gli altri.

Suonata la campana, io iniziai a ritirare la mia roba per poi metterla dentro il mio zaino nero. Mani mi aspettava fuori dalla porta, io ero l'unica dentro, con Lauren.

Mi misi in piedi e misi lo zaino sulle mie spalle. «Arrived-...»

«Ci vediamo dopo, Camila.» disse lei facendo l'occhiolino.

Come sarebbe a dire, "«Ci vediamo dopo.»"? Non capivo, era strano, troppo strano per i miei gusti.

Raggiunsi Mani e andammo via da lì. «Mani, Lauren mi ha detto che ci saremmo viste dopo.» mi misi una mano sulla fronte mentre camminavo lungo il corridoio.

Non appena vidi le altre due mie amiche, andammo nell'aula dove avremo studiato filosofia. La gente era davvero poca, non esitai a sedermi agli ultimi banchi.

Non appena il docente entrò, sorrise a tutti i presenti e prima di iniziare la lezione, augurò un buon anno ad ognuno di noi.

Che bizzarro.

Ally mi guardava. «Novità?» mi chiese e io mi girai verso la sua direzione.
«Su?»
«Chi avete come docente?»

«Miss. Jauregui.» disse Mani bisbigliando. «È una tosta e Camila, sembra essersi innamorata a prima vista.»

La fulminai. «Ma sei pazza? Non potrei mai. Non so nemmeno la tua età, non so niente.» disse grattandomi il capo.
«Però, il modo in cui la guardi, sembra dire il contrario.»

«Sarà la tipica crush da professore, ci sta farsi dei pensierini.» cercai in qualche modo di difendermi. «Quindi, silenzio... Seguiamo la lezione.»

Seguimmo la lezione di filosofia, ricordai solo in quel momento, che avremo avuto due ore.

Suonata la terza ora, andammo fuori, in giardino. Avevamo bisogno di svagarci, di solito non era il mio forte uscire dalla classe. Guardai come Dinah aveva gli occhi su di me. Oggi mi sentivo fottutamente osservata, era assurda come sensazione.

Lauren Jauregui era vicino, stava fumando una sigaretta.

I suoi occhi mi fissavano, e io, mi sentivo in trappola.

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