Capitolo 15

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Era talmente concentrato a formare gli onigiri che non si accorse della presenza di Akihiko alle sue spalle finché non sentì due mani afferrarlo peri fianchi. Un secondo più tardi, le braccia dell'uomo lo avevano stretto in un abbraccio.

Misaki tentò di divincolarsi, anche se con scarso successo. «Usagi-san! Lasciami andare! Ho le mani piene di riso!»

«Mi stai ignorando da troppo tempo, Misaki.» Lo strinse un po' più forte. «E quando hai quell'espressione anche mentre cucini significa che sei turbato.»

«Ti sbagli. Io non sono affatto turbato. Sono solo assorto in quello che sto facendo» ribatté il ragazzo.

Akihiko emise un mugugno. «Però è vero che mi stai ignorando. Hai cucinato per un esercito.» Rubò uno dei numerosi onigiri appena fatti e lo addentò.

«Credevo che anche tu fossi impegnato. Non stavi forse montando il lettino con Miyagi-sensei?»

«Abbiamo finito da un pezzo. Oh, ti sei accorto di avere del riso in faccia?»

Misaki si portò una mano al viso. «Dove?»

«Aspetta, così peggiori soltanto la situazione. Girati.»

Il ragazzo ubbidì e si trovò così a pochi centimetri dalla faccia di Akihiko, il quale gli bloccò la testa fra le mani e gli leccò via il chicco di riso che gli era rimasto incollato al mento. La reazione di Misaki fu immediata, infatti le sue guance assunsero all'istante un vivido color porpora.

«Usagi-san!» protestò. Tentò di spingerlo via, ma Akihiko bloccò il suo tentativo imprigionandogli entrambi i polsi in una presa ferrea. «Miyagi-sensei e Shinobu-kun...»

«Sono impegnati a fare esattamente la stessa cosa in questo esatto momento» concluse per lui lo scrittore con un sorrisetto allusivo che, se possibile, intensificò il rossore del giovane. «E io mi sento solo.»

«Usagi-san, Kamijo-sensei ci ha chiesto di prenderci cura dei bambini» disse Misaki, cercando di assumere un tono ragionevole. «Ma se nemmeno tu o Miyagi-sensei riuscite a prendere sul serio il vostro dovere...»

Il solo nominare Hiroki ottenne l'effetto sperato. Akihiko lo lasciò andare immediatamente e, sospirando, andò a sedersi al tavolo della cucina, appoggiando il gomito al piano di legno e il mento al palmo della mano. Aveva una espressione neutra, ma stranamente questo fece sentire Misaki come abbandonato.

«I bambini sono tranquilli. Dopo che li hai cambiati, dormono come angioletti» lo informò. «Li ho controllati prima di venire qui in cucina a cercarti. Quei bento hanno proprio un aspetto delizioso.»

Sorpreso da quel repentino cambio d'argomento, Misaki lanciò un'occhiata distratta ai contenitori che aveva riempito poco prima. «Sono solo alcune porzioni da congelare. Appena si saranno raffreddate le metterò nel freezer» mormorò, voltandogli le spalle e riprendendo a pressare il riso cotto nella classica forma triangolare delle polpette.

«Hiroki e Nowaki-kun avranno da mangiare per un mese» fu il distratto commento di Akihiko.

«Be', con due neonati immagino che avranno poco tempo a disposizione per cucinare. La sorellona è stata contenta del mio aiuto quando è nato Mahiro e ho pensato di fare lo stesso per Kamijo-sensei. Sei stato tua dirmi che non hanno molto aiuto su cui poter contare e a me fa piacere.»

Junjou in TroubleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora