Era vero che l'altezza di Nowaki aveva costituito motivo di disagio per lui. Ma c'erano anche volte in cui, in fondo, ne era contento. Quando ricorreva alla scusa del freddo per farsi abbracciare, il fatto che Nowaki fosse più alto lo faceva sentire in un certo qual modo protetto, anche se non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto la peggiore delle torture.
E quel mattino c'era un ulteriore motivo per rallegrarsene. Potendo nascondere il viso contro la sua spalla, non sarebbe riuscito a vedere la sua espressione.
Quando Nowaki aveva pronunciato quelle parole, per un momento Hiroki aveva ricordato come l'aveva visto la sera precedente quando era andato a cercarlo sul terrazzino, sopraffatto dal dolore, confuso, spaventato... Il solo pensarci gli aveva fatto salire le lacrime agli occhi, per quello non voleva che lo vedesse.
Non voleva più essere l'uomo fragile e insicuro che era stato in passato, l'unico a doversi sempre appoggiare all'altro per mantenere il proprio equilibrio. Voleva essere un supporto fermo sia per Nowaki, sia per i due piccoli che erano stati affidati a loro.
Così prese un profondo respiro per calmarsi e, quando si sentì più tranquillo, sciolse l'abbraccio in cui l'aveva stretto, sollevando la testa quel tanto che gli bastava per poterlo guardare negli occhi.
Lo smarrimento era ancora lì, la sofferenza ancora visibile. Ma sapeva perfettamente cosa fare per cancellarli.
Lo afferrò per la nuca e gli fece abbassare la testa fino a far combaciare le loro labbra. In un primo momento Nowaki rimase immobile, come sorpreso dalla sua iniziativa, ma dopo qualche istante le sue labbra chiuse si immorbidirono abbastanza da permettergli di approfondire il bacio.
Un momento dopo, Hiroki sentì una mano infilarsi tra i suoi capelli. Dita gentili si serrarono su alcune ciocche, invitandolo gentilmente a inclinare di più la testa all'indietro mentre un braccio gli cingeva la vita e lo schiacciava maggiormente contro il corpo di Nowaki.
Il bacio delicato che era stato all'inizio si trasformò presto in qualcosa di ben più passionale. Le mani del giovane medico si fecero ardite e scesero ad afferrare i fianchi del compagno, facendogli premere di più il bacino contro il suo.
Hiroki non ne fu sorpreso. Era abituato al fatto che Nowaki si facesse sempre trasportare dall'entusiasmo, ancora più del solito quando era lui a prendere l'iniziativa. Ma, quella volta, non era disposto a farsi travolgere da quel tifone. Si staccò dalla bocca di Nowaki e lo bloccò prima che lui potesse avventarsi sul suo collo.
«Non qui, Nowaki» disse, raccogliendo quel po' di respiro che gli era rimasto.
«Perchè no, Hiro-san?»
Nowaki provò di nuovo a baciarlo, ma Hiroki non cedette.
«Non nella stessa stanza in cui ci sono i bambini.»
«E se dovessero svegliarsi e piangere?»
«Li sentiremo lo stesso. Ma credo che resteranno fuori combattimento per almeno un'altra ora.»
Riuscì a malapena a terminare la frase. Nowaki lo afferrò per i polsi e tornò ad incollare le labbra alle sue prima di scendere a tracciare con la lingua il contorno della mandibola.
«Nowaki! Mi hai sentito?»
«Sì, Hiro-san.»
Non smise di baciarlo neanche per rispondergli, intercalando le parole ai baci, e Hiroki sospirò esasperato. Non c'era assolutamente alcun modo di ragionare con lui, perciò doveva ricorrere ad un'altra soluzione. Iniziò a indietreggiare e Nowaki lo seguì così fino alla camera da letto, dove Hiroki si liberò dalla sua stretta. Gli diede una piccola spinta sul petto e Nowaki, con le ginocchia già contro il bordo del materasso, non potè fare altro che sedersi.
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Junjou in Trouble
FanfictionAmanti dello yaoi d'Italia! Alzi la mano chi non conosce il manga (e relativo anime!) "Junjou Romantica" di Shungiku Nakamura! Ecco, questa è una fanfiction che ho scritto prendendo in prestito i personaggi che ho amato di più di questa storia, ai q...