3. Primi passi

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La mattina dopo Draco arrivò e la trovò sveglia.
<< Chi è? >>
<< Sono Anthony. >>
<< Oh, ciao. >>
Draco la guardò mettersi seduta e si avvicinò, lei poggiò le braccia sopra le coperte e il biondo si sentì male vedendo la cicatrice sul braccio sinistro.
<< Che ore sono? Ho perso la cognizione del tempo. >>
<< Le otto e trenta. Sono passato a prendere la tua cartella, torno tra poco. >>
<< Va bene. >>
Appena uscito cercò Allen che era ancora in ufficio.
<< Jody. >>
<< Draco! A cosa devo questa visita? >>
<< Mi occuperò io della Granger. Glielo devo. >>
<< Ottimo, ne sono contento. >>
<< I programmi per lei? >>
<< Resterà sotto osservazione per una o due settimane poi se migliorerà potrete andare a casa, se la sua o una fornita dall'ospedale lo deciderete voi. >>
<< Okay. >>
<< Beh? Che ci fai ancora qua? Va da lei! >>
<< Oh... si... si vado. >>
L'uomo sorrise ma il più giovane non lo poté vedere.
<< Anthony? >>
<< Si, sono di nuovo io. >>
Le prese le mani e lei sobbalzò.
<< Scusa... non volevo spaventarti. La prossima volta avvertirò. >>
Lei gliele accarezzò per studiarle, aveva le dita lunghe e affusolate, potevano sembrare quelle di un pianista e la pelle era morbida.
<< Scusate? >>
Vennero interrotti dall'infermiera che guardò dubbiosa Malfoy.
<< Aspettavo proprio lei infermiera, devo parlarle. >>
<< Deborah? >>
<< Si Hermione. >>
<< Torniamo tra due minuti Hermione. >>
La portò fuori dalla stanza.
<< Che ci fai tu qui? >>
<< Mi occupo di lei. >>
<< Allen mi aveva detto che non era certo. >>
<< Beh ora lo è. >>
<< D'accordo, trattala bene. >>
<< Senti Deb, fammi un favore. >>
<< Cosa? >>
<< Con lei chiamami Anthony. >>
<< Come mai scusa? >>
<< È una lunga storia. >>
Lei incrociò le braccia sotto il seno guardandolo con un'espressione scettica.
<< Senti ti spiegherò tutto ma non ora. Magari davanti a un boccale di burrobirra? Come i vecchi tempi. >>
<< Ci sto. >>
<< Bene, ora torniamo dentro e ti prego fai finta di niente. >>
L'infermiera annuì e Draco sorrise.
Deborah controllò il battito cardiaco e la pressione poi lasciò i due da soli.
<< Per oggi non faremo niente di che Hermione, sei ancora troppo debole per poter muoverti ma con il tempo recupererai. >>
Dovettero passare tre giorni perché Hermione potesse avere la forza di almeno mettersi in piedi.
<< Inizieremo poco alla volta okay? >>
Lei annuì e si lasciò aiutare, il biondo la mise seduta su bordo del letto con le gambe a penzoloni.
<< Prova a muovere le dita dei piedi. >>
Hermione ci riuscì e sorrise.
<< Bene, ora proviamo ad alzarci okay? >>
<< Non devi coinvolgere te stesso per farmi sentire meglio Anthony. >>
<< Scusa. >> mormorò divertito
Di sicuro non aveva perso l'orgoglio e la tenacia.
Le prese le braccia e la tenne in piedi finché lei non trovò l'equilibrio poi le tenne solo le mani.
<< Riesci a stare? >>
<< Si. >>
<< Ottimo. Prova a portare il piede destro avanti, puoi anche solo trascinarlo sul pavimento. >>
Senza che lui dicesse altro Hermione trascinò i piedi tre o quattro volte prima di cadere addosso al biondo.
<< Ehi! >>
<< Scusa... io- >>
<< No tranquilla, sei andata molto bene. Con questo ritmo tornerai presto a camminare bene. >>
La portò sul letto e le spostò un ciuffo da davanti al viso.
<< È inutile, tanto non vedo. >>
<< Ma ti copre il viso. >>
Lei abbassò lo sguardo.
<< Vado dal Dottor Allen e torno. >>
<< Okay. >>
Due minuti dopo era di nuovo vicino a lei con una boccetta di collirio che avrebbe dovuto ridarle la vista.
<< Anthony? >>
<< Dimmi? >>
Le si sedette accanto.
<< Potresti descriverti? >>
<< Certo, capelli biondi, corsi, magro, occhi color ghiaccio- >>
<< Ghiaccio? >>
<< Già, è un colore strano, tra il grigio e l'azzurro. >>
Le tolse nuovamente lo stesso ciuffo poi sorrise.
<< Posso fare una cosa? >>
<< Certo. >>
Il biondo si mise dietro di lei e iniziò ad intrecciare i capelli creando una bellissima treccia.
<< Così non dovrebbero più darti fastidio. >>
<< Grazie. >>
Disse tastandola per capirne lo schema.
La guardò sorridere e si sentì strano all'idea che sorridesse per lui.
<< Ora riposati, ti conviene. Domani continueremo. >>
<< Va bene. >>
La sera l'ex-Mangiamorte si sedette in sala sul divano di pelle e si fece servire da un elfo un bicchiere di Firewhishy.
<< Draco. >>
<< Buonasera madre. >>
Rispose senza staccare gli occhi dal fuoco.
<< Com'è andata figliolo? >>
<< Bene madre. >>
<< Quello è... whisky? >>
<< Si. >>
<< Draco... avevi promesso. >>
<< È solo un bicchiere. >>
<< Anche tre giorni fa era solo un bicchiere. >>
Il ragazzo sbuffò e poggiò il bicchiere sul tavolino.
<< Non mi hai ancora detto di chi ti occupi questa volta. >>
<< Già... non l'ho detto. >>
<< E non vuoi dirmelo? >>
<< La domanda giusta è se tu vuoi saperlo. >>
La donna sospirò.
<< Si Draco. Se te lo chiedo è perché voglio saperlo. >>
<< Mi hanno offerto di aiutare Hermione Granger, una mia compagna di scuola che conosco fin troppo bene, Sanguesporco e assolutamente fastidiosa. All'inizio volevo rifiutare poi quando sono andato da lei ho visto la cicatrice che mia zia Bellatrix le ha lasciato quando è stata torturata in questo salone durante la guerra e ho capito che glielo dovevo. >>
<< E lei come ha preso il fatto che convivrete per del tempo. >>
<< Non sa che sono io. Mi sono presentato come Anthony Canon. >>
<< Come mai? >>
<< Io... non lo so. Ho avuto paura della sua reazione così mi sono inventato un nome. >>
Narcissa percepì la stanchezza del figlio dalla sua voce.
<< Perché non vai a dormire Draco? Ti farà bene. >>
<< Si, hai ragione. >>
Si alzò e abbracciò la donna.
<< Buonanotte madre. >>
<< Buonanotte Draco. >>

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