17. Torino

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Nel giro di nove giorni riuscirono a trovare un piccolo villaggio di maghi.
Spiegarono la loro storia, molti riconobbero Hermione e subito offrirono loro una stanza.
<< Devo lavarmi. >>
Sbottò Draco lasciando a terra lo zaino.
<< Ho assolutamente bisogno di un bagno caldo. >>
Hermione alzò lo sguardo agli occhi del biondo che erano fissi su di lei.
<< Che c'è? >>
<< Vieni? >>
<< Draco... forse non- >>
Non continuò poiché Draco si era appoggiato allo stipite della porta incrociando le braccia al petto e la stava guardando con un leggero ghigno.
<< E va bene. >>
Acconsentì lei sorridendo poco dopo ed entrando in bagno con l'uomo che aveva un'espressione vittoriosa sul volto.
Draco cominciò a spogliarsi poggiando ordinatamente i vestiti su una sedia e lei si incantò ad osservarlo fino a quando lui si schiarì la voce guardandola con un'espressione d'attesa.
Il biondo non aspettò nemmeno che fosse nuda, la tirò nella doccia con ancora l'intimo addosso e aprì l'acqua sentendola strillare.
<< Draco!! >>
<< Mi piace quando gridi il mio nome. >>
Lei sbuffò ridendo mentre l'acqua le scorreva sui capelli e rendeva trasparenti gli ultimi indumenti che ancora indossava.
Quando Hermione riuscì a liberarsi anche dell'intimo lottando contro Draco che non le dava tregua il biondo la spinse contro il muro freddo della doccia, lei sospirò pesantemente, e accarezzandole le braccia gliele portò sopra la testa continuando a torturarle il collo.
La prese contro quel muro freddo e umido intanto che lei si aggrappava a lui cercando di contenere i lamenti causati da quell'immenso piacere che il biondo le stava donando.
Restarono entrambi nella doccia a riprendere fiato, ancora aggrappati l'una all'altro con l'acqua che scorreva tra i loro corpi senza davvero separarli.
Fu Draco a staccarsi per primo, si voltò per qualche secondo, giusto il tempo di afferrare il sapone e le sorrise guardandola ancora respirare affannosamente.
Cominciò a lavarsi i capelli poi il resto del corpo e la riccia lo imitò mettendoci molto di più per i capelli.
Quando anche Hermione ebbe finito di lavarsi e vestirsi scesero insieme a pranzo.
<< Eccovi! Venite, oggi nelle cucine hanno preparato lo stufato. >>
<< Grazie Signora. >>
<< Oh chiamami Abbie. >>
Disse sorridendo rivolta alla riccia.
<< Davvero grazie per tutto quello che fate per noi. >>
<< È un piacere ragazzo. >>
La donna servì il pasto e continuò.
<< La prossima settimana passerà da qua un pullman che va dritto a Torino, lì potrete andare all'Ambasciata. >>
<< Fantastico, ci avete salvato Abbie. >>
<< Ora mangiate, sembrate sciupati. >>
Il pomeriggio si misero entrambi sotto le coperte per ripararsi dal freddo; Hermione si mise a leggere Draco invece si addormentò.
Quando lei se ne accorse sorrise e scivolò accanto a lui appoggiando la testa sul suo petto mentre lui non del tutto dormiente la strinse baciandole la fronte.
Dopo poco la serpe infilò le mano sotto la maglia della riccia accarezzandole la schiena con gesti circolari tenendo gli occhi chiusi.
<< Hermione? >>
<< Mm? >>
<< Quando saremo a casa, pensavo che avremmo potuto, fare un passo avanti. >>
<< Che intendi? >>
<< Stavo pensando che potremmo iniziare a convivere. >>
<< Draco... conviviamo da quando mi sono svegliata. >>
<< Si, lo so ma non è lo stesso. Ho bisogno di sapere che tornato a casa non troverò una paziente ma la mia ragazza. >>
Hermione sorrise.
<< Magari la cena pronta o te nuda... insieme sarebbe perfetto. >>
Aggiunse con un sorriso malizioso sulle labbra.
<< Spiegami perché dovrei cucinare nuda. >>
<< Perché è eccitante e stimoleresti due appetiti in una volta sola. >>
La Grifona scoppiò a ridere e Draco non poté fare a meno di osservarla ammaliato, sentì il cuore battere più forte e senza pensarci su l'afferrò per un braccio e la strinse a se.
Hermione smise di ridere confusa da quel gesto improvviso.
<< Draco? >>
Eppure lui non rispose e lei sorridendo lo strinse a sua volta.
<< Grazie. >>
<< Di cosa Dra? >>
<< Di questa seconda possibilità, te ne sono grato. >>
Fu la riccia a baciarlo dolcemente prima di tornare sotto le coperte infreddolita.
Una settimana dopo Abbie li svegliò avvertendoli che il pullman sarebbe passato nel giro di qualche ora.
Loro prepararono le cose da portar via, ringraziarono i proprietari della locanda per l'ospitalità e lasciarono i pochi soldi che avevano come ulteriore ringraziamento.
Draco dopo essere saliti sul pullman fece sedere Hermione dalla parte del finestrino e la guardò poggiare la fronte ad esso.
<< Siamo salvi Hermione. >>
Sussurrò lui baciandole la guancia.
<< Siamo salvi. >>
Ripeté lei per poi appoggiare la testa sulla sua spalla.
Durante il viaggio entrambi si addormentarono e sognarono.
Draco sognò se stesso abbracciare sua madre, poi Hermione poi davanti a se comparve Rabastan e si svegliò di scatto.
Hermione invece sognò lei e Draco seduti sul divano a leggere con due tazze di tè fumanti poggiate sul tavolino davanti a loro.
Nello stesso momento in cui il biondo nella realtà le accarezzò il viso nel sogno lo vide sporgersi verso di lei per toglierle i capelli dal viso.
A Torino scesero dal pullman insieme a tutte le altre persone e si guardarono intorno per qualche minuto poi Hermione seguì Draco per la città fino all'Ambasciata.
Questa nonostante fosse nascosta ai babbani ma aveva sede nel palazzo più importante della città, chiamato Palazzo Madama.
Appena entrati vennero accolti da un ragazzo che sembrava aspettasse il loro arrivo e dopo essersi presentato li fece accomodare in un ufficio avvertendoli che qualcuno sarebbe arrivato in poco tempo.
<< Voglio tornare a casa. >>
<< Lo so Hermione, torneremo, te lo prometto. >>
<< Cosa vogliono secondo te? >>
<< Non ne ho idea. >>
Mormorò il Serpeverde cercando di sembrare meno preoccupato di quando realmente fosse.
<< Scusate l'attesa. >>
L'uomo appena entrato era anziano indossava degli occhiali tondi e aveva una corta barba bianca.
<< Oh ma non state in piedi, prego, sedetevi. >>
I due si guardarono e si sedettero sulle due sedie davanti alla scrivania.
<< Dunque... voi siete... Draco Malfoy e... Hermione Granger. >>
<< Si. >>
<< Come siete arrivati in Italia? >>
<< Io ho una proprietà a Rimini. Abbiamo viaggiato via camino e pochi giorni dopo siamo stati attaccati da un gruppo di Mangiamorte ancora liberi. >>
<< Mangiamorte... Signor Malfoy, il suo passato parla per lei. >>
<< Draco è pulito! È stato dichiarato non colpevole dal Wizengamot! >>
<< Signorina Granger- >>
<< Draco è pulito. >>
<< Calmati Hermione, hanno il diritto di avere qualche perplessità. >>
Cercò di tranquillizzarla anche se era rimasto leggermente indispettito dall'insinuazione dell'uomo.
<< Vi chiederei di restare qua finché non saremo certi che l nostra comunità sia al sicuro. Alloggerete nella suite dell'Ambasciata e vi verrà dato tutto ciò di cui avrete bisogno come vestiti nuovi e altre comodità. Qui fuori c'è un ragazzo che vi accompagnerà. >>
Hermione si affacciò all'enorme vetrata incantata dalla meravigliosa vista della città illuminata nella notte mentre Draco si sdraiò sul letto.
<< Che fai? Non vuoi andare a cena? >>
<< Sono stanco. Se mi sveglierò sì. >>
Hermione sorrise e gli poggiò un bacio veloce sulle labbra.
La cena gli venne consegnata in camera a dispetto di quando Hermione pensava.
<< Se posso chiedere... dov'è il Signor Malfoy? >>
<< Sta dormendo. Questi giorni sono stati pesanti e ha bisogno di riposo. >>
Il ragazzo insistette comunque per controllare la presenza del biondo e una volta soddisfatto se ne andò augurando la buona serata alla riccia.
Hermione decise di non svegliarlo, cenò e si sdraiò a fianco a lui addormentandosi subito.

Guerra eterna || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora