15. Rimini

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<< Hermione ti va di prenderci del tempo per noi? >>
<< Che intendi? >>
<< Mi chiedevo se ti andrebbe di tornare a Rimini. In questo periodo c'è meno gente. Potremmo starci una settimana. >>
<< Molto volentieri. >>
Draco sorrise al settimo cielo, un'opportunità del genere non se la sarebbe fatta scappare.
Affidarono agli elfi il compito di portare le valigie e si smaterializzarono qualche ora dopo.
<< E questa la chiami casa?! >>
Lui rise mentre la riccia lo guardava allibita.
<< Questa è un altro maniero! >>
<< Sono un Malfoy tesoro. >>
Le sussurrò sulla nuca.
<< Vieni, ti faccio vedere la camera. >>
Quest'ultima era tutt'altro che sobria, i muri erano coperti da carta da parati di un arancione sbiadito, la moquette marroncina ricopriva tutto il pavimento.
Un'enorme specchio antico era posizionato sopra la cassettiera, di lato l'armadio coprima gran parte del muro.
<< Oh mio dio... >>
Draco guardò le valigie già svuotate dagli elfi e sorrise.
<< È bellissima. >>
<< Sono contento che ti piaccia. >>
L'abbracciò da dietro poggiando il mento sulla sua spalla.
<< Perché è qui che voglio regalarti le notti più belle. >>
Hermione a quelle parole sentì un calore espandersi nel basso ventre e un brivido percorrerle la schiena.
<< Non sta sera però. >>
Si staccò lasciandola spaesata.
<< La cena è pronta, mangiamo? >>
<< Il tempo di darmi una rinfrescata e arrivo. >>
La tavola al contrario di tutta la casa era apparecchiata in modo semplice.
Mangiarono un risotto ai frutti di mare bevendo vino bianco.
<< Magari non sta sera perché mi sembri stanca ma magari domani possiamo andare in qualche locale. >>
<< Mi piace come idea. >>
<< Ne conosco uno carino e so dove possiamo smaterializzarci. >>
<< Te lo sei preparato? >>
<< Ovvio. >>
Hermione rise e si alzò prendendo i piatti.
<< Lascia fare agli elfi. >>
<< Draco sai bene cosa ne penso. >>
<< Hermione è il loro lavoro. >>
<< E hai anche il coraggio di definirlo lavoro? >>
<< Come lo vuoi chiamare scusa? >>
<< Schiavitù Draco perché è ciò che è. >>
<< Senti Hermione è una cosa che si tramanda da generazioni oramai. Che ti piaccia o no è così. E non rinuncerò al comfort solo perché a te dà fastidio. >>
<< Ovvio Malfoy perché "chi se ne frega degli altri, io sono un Purosangue e sono superiore" vero? >>
<< Sono regole sociali stabilite cento se non mille anni fa! Non puoi cambiarle solo perché non ti vanno bene. >>
<< Sei solo un bambino viziato. >>
Furono le ultime parole che si scambiarono quella sera; Hermione salì in camera furiosa e si addormentò subito.
Erano le tre quando lei si svegliò, accanto a se Draco dormiva senza toccarla.
<< Draco? >>
Sussurrò scuotendolo leggermente.
<< Draco. >>
Lui aprì gli occhi spaesato e intontito dal sonno.
<< Hermione... che succede? >>
<< Mi dispiace per cosa ho detto. Non lo penso davvero. >>
<< Sono le tre Hermione... >>
<< Scusa... ma era importante dirtelo. >>
Lui sorrise e la strinse.
<< Ora torna a dormire tesoro. >>
Lei si lasciò abbracciare e lo sentì sussurrare qualcosa prima di addormentarsi.
<< Prometto che non vedrai più gli elfi così spesso finché le loro condizioni non saranno migliorate. >>
***
<< Sei pronta Hermione? >>
<< Ho quasi finito. >>
La donna aveva indossato una gonna con delle parigine insieme ad una canottiera nera.
Draco invece, obbligato da lei, indossava vestiti babbani: un paio di jeans e una t-shirt.
Passarono la serata ballando e bevendo.
Hermione uscita da locale non stava in piedi e Draco rideva ogni volta che lei incespicava.
A casa la spogliò e le fece indossare una maglia poi si cambiò anche lui e si sdraiò a fianco a lei.
Erano le cinque quando si svegliò a causa di alcuni rumori, lei era in bagno a vomitare.
<< Ehi... >>
Le raccolse i capelli e le passò una mano sulla schiena cercando di calmarla.
<< Hai alzato un po' troppo il gomito sta sera eh? >>
<< Sta zitt- >>
Non completò la frase a causa del vomito e lui sospirò inginocchiandosi dietro di lei.
Quando ebbe finito lui le pulì la bocca e l'aiutò ad alzarsi.
<< Torniamo a dormire? >>
Hermione annuì con la gola ancora serrata dalla nausea e si lasciò prendere il braccio.
Quando si svegliò l'orologio segnava le undici, prese una pastiglia per il mal di testa e scese trovando il biondo coricato sul divano con un braccio sugli occhi per ripararsi dalla luce.
<< Buongiorno. >>
<< Ehi ciao. >>
Se la tirò sulle gambe facendola mettere a cavalcioni e la baciò.
<< Come ti senti? Meglio? >>
<< Ho mal di testa ma almeno ho smesso di vomitare. >>
Gli si sdraiò addosso e Draco la strinse accarezzandole i capelli.
<< Ci siamo comunque divertiti ieri. >>
<< Si, questo non lo posso negare. >>
<< Vuoi che ti prepari qualcosa da bere o da mangiare? >>
<< Mmh no, ora voglio le coccole. >>
Mormorò affondando il viso tra la spalla di lui e il divano.
<< Al suo servizio Milady. >>
Sussurrò lui ridendo mentre intrecciò una mano con i suoi boccoli.
<< Non ti sembra assurdo? >>
<< Cosa? >>
<< Questa situazione. >>
Lo guardò negli occhi sentendo il cuore battere frenetico.
<< Anni fa ci insultavamo e oggi ci facciamo le coccole. >>
<< Si, è assurdo ma è meraviglioso. E comunque se la tua vita fosse stata nelle mie mani anni fa ti avrei salvato in ogni caso. >>
Le prese la mano sinistra sfiorandole apposta l'avambraccio.
<< Non ci crederai forse ma volevo farlo anche quella notte. Non lo meritavi e ti ho ammirato. Così coraggiosa e fedele da poter soffrire così tanto pur di non tradire i tuoi amici. Volevo aiutarti ma mio padre mi teneva sotto tiro. Ho- >>
Hermione premette le labbra su quelle di lui per zittirlo e Draco l'attirò più a se.
<< Passeremo tutta la giornata così vero Hermione? >>
<< Si Draco. >>
Riuscirono a passare in pace quattro giorni fino a che, il quinto, la villa venne attaccata.
<< Hermione! >>
La Serpe la vide schiantare un Mangiamorte e raggiungerlo.
<< Rabastan... >>
<< Ci facilitate il lavoro girando insieme. >>
I due si strinsero la mano dandosi forza a vicenda.
<< Ti prometto una cosa Malfoy; questa volta ti ucciderò. Avada Kedav- >>
<< Protego! >>
Il maleficio si infranse sulla bolla e Draco riuscì a scappare trascinandosi Hermione dietro; la portò in camera e afferrò uno zaino da sotto il letto poi si smaterializzò.
Si ritrovarono in una radura, Hermione si mise seduta e sorrise.
<< Ce l'abbiamo fatta Draco. Ce l'abbiamo fatta. >>
Constatò contenta.
<< Draco? >>
Si alzò e si voltò con il cuore in gola.
L'uomo era seduto contro un albero e stava tagliando con un coltellino una gamba del pantalone sporco di sangue.
<< Draco! >>
<< Sto bene. Posso farcela. Prendi la mia bacchetta. >>
La ragazza la raccolse e gliela porse con le mani tremanti.
<< Smettila di tremare Hermione mi servi lucida! >>
<< Cosa devo fare? >>
<< Conosci l'incantesimo per aggiustare le ossa vero? >>
<< Si. >>
<< Bene, ho bisogno di quello. Al mio tre okay? >>
La ragazza annuì guardandolo mordere un rotolino di garza, quando anche il terzo dito si abbassò Hermione pronunciò la formula e accompagnato da un crack secco insieme ad un urlo soffocato del biondo l'osso rientrò nella gamba.
Draco dopo aver ripreso fiato afferrò il dittamo richiudendo nel miglior modo la ferita e si bendò poi rovistò ancora con rabbia nello zaino e tirò fuori una bussola.
<< Dobbiamo andare a nord. >>
Si alzò e si caricò lo zaino in spalla.
<< Draco fermo! Che fai?! >>
<< Dobbiamo muoverci! >>
<< Draco sei ferito! Non fare il deficiente! >>
Lui l'afferrò con cattiveria per le braccia e lei impallidì.
<< Ce li abbiamo alle calcagna e dobbiamo attraversare mezza Italia per arrivare all'ambasciata. L'ambasciata è a Torino noi siamo a Rimini. Fai un po' i conti. >>
Ricominciò a camminare e lei lo seguì senza emettere un suono.
Camminarono per ore ed Hermione si accorse che il cielo si stava scurendo.
<< Draco. Draco... ti prego fermati. >>
Lui arrestò il cammino bruscamente e la guardò.
<< Sono esausta Draco e dovresti riposare pure tu o quella ferita non guarirà. >>
Il biondo vedendo il viso della sua ragazza stravolto dalla stanchezza annuì serio e tirò fuori dallo zaino una tenda incantata.
La montò da solo poi raggiunse la riccia e le porse una bottiglia d'acqua.
<< Andiamo a dormire. Domani sarà pesante. >>
La fece alzare e le lasciò la mano.
<< Vieni Dra... >>
<< Devo mettere gli incantesimi. Ti raggiungo. >>
<< Beh ti aiuto. >>
<< Non eri stanca?! Vai a dormire! >>
Hermione si allontanò confusa e si infilò nella tenda senza dire altro.

Guerra eterna || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora