5. Brutti sogni

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"Dedico questo capitolo alla mia piccola guerriera  Juliascotto💕

<< Hermione? Cosa vuoi mangiare per cena? >>
<< Oh, beh… cosa vuoi tu. >>
<< Sei sicura di non aver voglia di qualcosa in particolare? Dopo il cibo dell’ospedale posso capirti. >>
<< Se ti va una semplice pasta al sugo e mi faresti contenta. >>
<< E pasta sia. >>
Mangiarono in silenzio, ogni tanto Draco aiutò Hermione con piccoli gesti come indirizzarle la forchetta e pulirle la bocca.
Dopo cena si spostarono sul divano e lui accese la tv; con il tempo si era fatto qualche amico babbano e aveva imparato alcune cose.
Restarono lì una ventina di minuti poi Hermione parlò.
<< Anthony? Io andrei a dormire. Ho sonno. >>
<< Certo. >>
L’aiutò a salire le scale e la fece sedere sul letto mentre cercava qualcosa che assomigliasse ad un pigiama; le diede una mano a cambiarsi e le diede la buonanotte prima di scendere e addormentarsi sul divano.
La mattina l’orologio di Draco suonò alle sette e trenta svegliandolo dal leggero sonno in cui era caduto.
Riuscì a lavarsi e preparare la colazione prima delle otto quando salì a svegliarla.
<< Buongiorno. >>
<< ‘giorno Anthony. >>
Si stropicciò gli occhi e non appena mise un piede a terra la giornata cominciò.
<< Anthony? >>
<< Dimmi. >>
<< Vorrei farmi un bagno. >>
<< Certo. >>
Si spostarono in bagno e il biondo regolò l’acqua.
<< Hermione lo sai che- >>
<< Devo spogliarmi? Si Anthony. Non c’è altro modo. >>
<< Si, era solo… sapere se ti andava bene. >>
Una volta nella vasca fu piena la donna si spogliò e con l’aiuto del biondo entrò nell’acqua.
Draco si perse a guardarla con la gola secca e dovette ammettere a se stesso che era cambiata ed era diventata davvero bella; l’unica cosa che stonava erano quegli occhi scoloriti e rovinati.
<< Anthony? Ehi! >>
<< Io… scusa non- >>
La sentì ridacchiare.
<< Pensavo che l’unica cosa che stona sono i tuoi occhi, per ora. >>
<< Non so se riuscirò a vedere di nuovo. >>
<< Con la magia si fanno miracoli. Ce la farai. >>
Le mise il sapone sulla spugna e gliela porse.
Si lavò da sola, lui l’aiutò solamente per la schiena e i capelli.
<< Grazie. >>
<< Non devi ringraziarmi per ogni cosa. È il mio lavoro. >>
<< Si ma… sono pesante, hai tante cose da fare e- >>
Si zittì quando il dito del biondo le si poggiò sulle labbra.
<< Non sei affatto un peso Hermione, è vero, ci sono tante cose da fare con te ma almeno si può parlare di cultura. Ho visto i libri che avevi nella borsa e quelli che hai in casa, ne deduco che ti piaccia leggere e che quindi si possano sostenere conversazioni interessanti. >>
Lei annuì.
<< Potrei anche leggerti qualcosa quando ne avrai voglia. >>
<< Lo faresti? >>
<< Certo. Cosa vuoi fare? >>
<< Se stessimo sul divano ad ascoltare musica? >>
<< Mi piace come idea. >>
La sera Hermione si addormentò sul divano e pian piano scivolò sulla spalla di Draco.
L’uomo sorrise e le accarezzò i capelli prima di alzarsi e portarla nel letto.
Passarono poche ore prima che un urlo lo svegliasse; corse in camera e la trovò sveglia, affannata.
<< Hermione… >>
Si sedette sul letto e lei lo strinse.
<< Mi dis-piace. >>
<< No. No non devi. È tutto okay. >>
Lei strinse tra le dita la t-shirt del biondo aggrappandosi a lui e con il passare del tempo si rilassò e i singhiozzi scomparvero.
<< Stai meglio? >>
<< Ho-o avu-to un in-cu-bo- >>
Draco non rispose.
<< Scu-sa… ti ho sveglia-to. >>
<< Non ha importanza. Passato? >>
La riccia annuì.
<< Prova a dormire di nuovo. Non puoi passare la notte in bianco. >>
Le rimboccò le coperte e si sedette sul divano.
Avrebbe voluto chiederle cosa avesse sognato ma aveva troppa paura di destare sospetti sulla sua vera identità; forse mentire non era stata una buona idea.
Si massaggiò le tempie e decide di dormirci sopra anche se non fu così facile.
La sera dopo la scena si ripeté; Hermione si svegliò urlando, Draco corse in camera, l’abbracciò e cercò di calmarla accarezzandole i capelli.
Tutto normale insomma se non per una domanda della riccia.
<< Potresti dormire con me? >>
Sentì il biondo irrigidirsi e si diede della stupida.
<< Scusa… io… non so cosa mi è preso. Ho parlato senza pensare. È che continuo a sognare quella notte e… la guerra e… ogni volta che mi sveglio sono sola. >>
<< Posso restare. Se è quello che vuoi resterò qua. >>
<< Grazie. >>
Draco si mise sotto le coperte tenendole la mano così Hermione arrivò al viso di lui.
<< Hai la barba. >>
<< Sono un po’ di giorni che non me la taglio. >>
Le ristrinse la mano e la guardò chiudere gli occhi, sentì il respiro rallentare ma questa volta lui non riprese sonno.
***
<< Hermione, ti lascio con Deborah, io devo fare una commissione. Torno quando lei avrà finito e ti riporto a casa. >>
<< D’accordo. >>
Il biondo uscì dalla sala e si smaterializzò.
<< Draco! Ti aspettavo. >>
<< Buongiorno madre. >>
<< Dato che non tornavi a casa mi sarei almeno aspettata tue notizie. >>
<< Scusami madre ma la ragazza di cui mi occupo mi prende tempo. >>
<< La Granger? >>
<< Si madre, lei. >>
<< Sei così impegnato da non poter scrivere a sua madre per rassicurarla sul fatto che tu stia bene?! Draco lo sai che non vorrei che tu girovagassi ma non posso tenerti chiuso in casa, lo so bene, ma tu sai anche che c’è gente che ti cerca e vuole vendetta. Devi stare attento. >>
<< Lo sono madre. Mi dispiace di averti fatto preoccupare. >>
<< C’è un’altra cosa di cui vorrei parlarti. >>
<< Dimmi pure. >>
<< Sei pregato di portarti via le donne con cui passi la notte allo stesso modo di come le porti a casa. >>
<< Ero in ritardo quella mattina, mi dispiace se ti ha disturbato. Non succederà più. >>

Guerra eterna || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora