Ombrello rosso come le labbra

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Michael spostò un paio di stampelle avanti e indietro e sfilò una camicia rosa chiaro che sembrava appena stirata.
Poi si mosse internamente al guardaroba facendo attenzione a non sporcare nulla e raggiunse la sezione dei pantaloni. Tra jeans chiari e scuri trovò un paio di pantaloni casual e per sicurezza prese anche una cintura.
Dubitava che gli sarebbe stato tutto bene, anche perché  lui era un'acciuga in confronto al biondo.

Prese tutto e si diresse verso il bagno che gli aveva indicato Andreas.

Gli asciugamani erano già pronti e Michael optò per la vasca idromassaggio.
Insomma, quante altre volte gli sarebbe capitata un'occasione del genere?

Aprì i rubinetti per miscelare l'acqua e nel frattempo fu rapito da una serie di bottigliette sulle mensole poco distanti. C'erano bagnoschiuma a tutti i gusti, dal mango alla cassata siciliana.

Cassata siciliana.
Che cazzo di gusto era?

Alzò le spalle e optò per il bagnoschiuma al cioccolato fondente.

Sull'altra mensola c'erano invece una serie di sali da bagno colorati; ne prese una bottiglia color glicine e cominciò a versare i granellini nell'acqua.

Rise parecchio quando vide l'acqua colorarsi di glicine: era una cosa che aveva visto solo nei film, ma il risultato era bellissimo! Inoltre si sentiva un buonissimo profumo di fiori tutt'intorno.

Si spogliò e si immerse nella vasca. Non aveva idea di come si azionasse l'idromassaggio, ma non aveva intenzione di lasciar perdere.
Si sporse sul bordo e dopo aver visto tutti i pulsanti e i relativi simboli pigiò quello che secondo lui era giusto.
Ci mise un po' a cominciare, ma alla fine l'idromassaggio si attivò e anche qui gli venne da ridere per quanto fosse divertente.

Dopo essersi insaponato per bene ed essersi scrostato di dosso tutto lo sporco, decise che era il tempo di rilassarsi un po'.

Poteva farlo, doveva solo chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Quella vasca non sembrava chiedere altro.

Lo fece, infatti.
Chiuse gli occhi.

Il profumo di fiori gli invase le narici e si mescolò con quello di cioccolato fondente. Era sorprendente come i due odori non stridessero, anzi, erano perfetti insieme.

Michael sorrise.
Pensò a tutte quelle cose a cui si pensa quando si è sotto la doccia o in vasca da bagno: il mondo, l'universo, le stelle, il nostro destino.

Ma tra i temi filosofici nella sua testa c'era un pensiero più concreto: com'era possibile che incontrasse Andreas ogni dannata volta? Davvero Londra era così piccola?

Scosse appena la testa e alcune goccioline schizzarono dalle punte dei ricci.
Forse era meglio darsi una mossa.

×××

Andreas era in soggiorno, con il computer portatile aperto sulle gambe. Stava avanzando con il suo montaggio per la scuola di cinema ed era talmente assorto che non si rese neanche conto di Michael che arrivava verso di lui.

Solo quando il riccio si sedette accanto a lui sul divano il biondo si riscosse e spense il computer dopo aver salvato il file.

La camicia che Michael aveva scelto gli stava abbastanza bene, forse era solo un po' larga di spalle. I pantaloni gli stavano troppo larghi, ma li teneva su bene con una cintura.
Solo le All Star bianche sporche di fango stonavano con tutto il resto.

Gli sorrise.

– Hai scelto bene.

– Grazie.

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