Portami al mare e poi portami a ballare

361 26 10
                                    

Andreas non era una persona coraggiosa. Per niente.

Ma sono proprio i codardi quelli che a tratti si sentono investiti da una forza innaturale.
Una forza che li porta a fare delle scelte drastiche e impensabili.

Andare da Michael era una di queste.
Una scelta drastica e impensabile.

Per tutto il tempo in cui aveva guidato verso Covent Garden l'unico pensiero fisso erano state le parole da rivolgere a Michael una volta arrivato lì.

Scuse stupide, banali.

Alla fine quel rimuginare lo aveva portato a sbottare pesantemente e a mandare tutto a fanculo.

Le parole gli sarebbero venute lì per lì, e magari sarebbero state anche più spontanee del previsto.

Quando mise piede nel McDonald's, Andreas si accorse che il locale era quasi vuoto.

Michael lo aveva notato e aveva incastrato gli occhi nei suoi.

Andreas si sentì morire dentro.

Ti sta bene.

Il biondo si avvicinò al bancone e cercò un contatto di qualche tipo con il riccio, che per tutta risposta sembrava ignorarlo.
Metterlo in imbarazzo davanti ai colleghi era l'ultima cosa che desiderava, quindi pronunciò delle semplici parole.

– Possiamo parlare un attimo, per favore?

No.

Michael lo guardò di nuovo e Andreas sfoderò il suo sguardo più supplichevole.

Stronzo di merda che non sei altro. Come dico di no a questi occhi da cucciolo?

– Okay.

Il biondo pensò di aver capito male quando lo vide sparire nello stanzino a sinistra. In realtà ricomparve poco dopo per aprirgli l'altra porta e invitarlo ad entrare.
Lo stanzino non era proprio piccolo, in realtà, e Andreas ringraziò mentalmente per quello.

Michael lo guardava male, malissimo.
Era comprensibile.

– Ascolta... mi dispiace tanto per quello che ho fatto. Tu hai ragione, cioè, in fin dei conti siamo dei semi-sconosciuti e io ti ho baciato senza neanche avere la certezza che fossi gay. Insomma, non ce l'ho neanche adesso la certezza, però...

Andreas si fermò un secondo per riprendere fiato.

– In parte avevi ragione: ero ancora un po' sconvolto dal fatto di aver rotto col mio ex e ho agito d'impulso. Però sai, ho avuto modo di pensarci in questo mese e ti giuro, Michael, ti giuro che non sono riuscito a toglierti dalla mia testa in nessun modo.

Il riccio restò un po' spiazzato da quella dichiarazione.
Praticamente Andreas si era innamorato di lui con sole tipo tre volte che si erano visti.
Okay, era tutto normalissimo.

– Ora dì qualcosa, che già mi sento coglione di mio.

– Ti sei innamorato di me.

– No! No, io...

Michael alzò un sopracciglio.

– Senti, io non ho capito cosa vuoi. Cioè, cosa c'entro io in tutto questo?

– Vorrei che mi dessi un'opportunità, se vuoi. E se sei gay, perché io davvero non l'ho ancora capito.

Questo è coglione forte, oh.

– Secondo te?

– Cosa?

– Secondo te sono gay?

– E che ne so, dimmelo tu!

Michael rise appena: era divertente vederlo esasperato.

– Okay, ti do una possibilità. Va bene, frequentiamoci.

Non ci credo, l'ho detto davvero.

Andreas finalmente uscì dal suo stato di panico e sorrise.

– Ricominciamo da zero, con un appuntamento. Ti va?

Michael non aveva mai avuto appuntamenti e la parola già spaventava abbastanza di per sé. Sentì una morsa allo stomaco, ma la ignorò.

– Mi va – sorrise.

– Allora ti porto al mare!

Il sorriso di Michael si spense mentre il biondo rideva.

– Non ti sembra un po' troppo come primo appuntamento? – Chiese incerto il riccio.

– Ma se non ci sposteremo da Londra! Sta' tranquillo!

Adesso era davvero confuso.
Anche perché l'ultima volta che aveva controllato sulla cartina Londra non era bagnata dal mare.

– Tu fidati. Ti va bene domani a pranzo? Passo a prenderti alla fermata di Brixton per mezzogiorno. È okay?

Michael sorrise.

– È okay. Ora vado, altrimenti mi licenziano – rise.

– Corri! A domani, Michael.

×××

Aveva un appuntamento.

Ancora stentava a crederci, lui che credeva sarebbe morto in solitudine.

Grazie, Andreas, un'altra certezza che se ne andava a fanculo!

All'improvviso si batté una mano sulla fronte. Possibile che si erano dimenticati ancora di scambiarsi i numeri? Erano due idioti assurdi.

Ma anche i loro incontri in realtà erano stati assurdi, il resto non poteva essere da meno.

La prima volta si erano incontrati sulla metro e si erano scontrati su una leggenda giapponese di dubbia valenza.

Poi si erano incontrati di nuovo al McDonald's di Covent Garden, del tutto casualmente.

La terza volta Andreas lo aveva centrato in pieno con una pozzanghera e si era sentito giustamente in dovere di rimediare.

E infine un ombrello rosso li aveva condotti a incontrarsi nuovamente, stavolta rimediano un appuntamento.

Era tutto fantastico, era tutto assurdo.
Ci sarebbe stato ore a pensarci su, ma il risultato non sarebbe cambiato: erano due idioti che continuavano ad incontrarsi in modi idioti.

E forse Michael un po' ci pensò su alla storia del filo rosso.

Perfect little lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora