Dammi un bacio che fuori è la rivoluzione

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Agosto era arrivato, alla fine, e aveva portato con sé ancora un paio di gradi di temperatura.

Michael continuava a dire a sua madre che sarebbe uscito con gli amici, e lei continuava ingenuamente a credergli.
Ma poi Michael oltrepassava i due isolati e si ritrovava alla stazione di Brixton, dove Andreas e la sua BMW lo attendevano.

Anche quel giorno fu così: un Andreas sorridente lo aspettava in t-shirt bianca e jeans chiari accanto alla portiera dell'auto.

– Ehi – lo salutò il biondo, circondando con un braccio la vita di Michael.

– Ciao – sorrise il moro lasciandogli un bacio sulla guancia.

Salirono in macchina e Andreas guidò fino a casa sua, che dopo un mese di frequentazione per Michael era diventata come una seconda casa.

Erano già entrati nel quartiere di Chelsea quando lo stomaco di Michael​ brontolò. Ovviamente le risate di entrambi non tardarono a rimbombare tra le pareti del mezzo.

– Non ho fatto colazione, stamattina – si giustificò il riccio.

– Allora ti porto in un bar dove fanno delle brioches favolose.

Michael sorrise e annuì.

Il bar era piccolo e accogliente, e allo stesso tempo pieno di persone. Attesero un po' prima che qualcuno si liberasse per servirli.

– Come lo vuoi il cornetto?

Michael si era preso più tempo del dovuto per leggere le prime voci del listino prezzi, ma dovette fermarsi a metà per non fare la figura dell'idiota.
Era ancora troppo, troppo lento nella lettura.

– Con la Nutella – disse semplicemente.

– Okay.

Il biondo richiamò l'attenzione del barista.

– Allora, un cornetto alla Nutella e uno con crema al limone.

– Qualcos'altro? – Chiese il ragazzo mentre digitava lo scontrino.

Andreas si voltò verso il riccio, che fece di no con la testa.

– Nient'altro grazie. Ce li metta pure in una busta – aggiunse il biondo, vedendo che i tavolini della sala erano tutti pieni.

– Perfetto.

Il bancone dei cornetti era enorme per la grandissima varietà che il bar proponeva, perciò il giovane si spostò da un punto all'altro del bancone e poi tornò indietro a imbustare i cornetti.

– Ecco a voi – sorrise il giovane mentre prendeva i soldi dalla mano di Andreas.

Michael lo guardava incerto.

– Non ti farò mai pagare, abituati all'idea – disse divertito il biondo.

Michaels sorrise e lo ringraziò.

I due ragazzi salutarono in coro il barista mentre uscivano dal locale.
Il profumo dei cornetti li avvolgeva completamente e lo stomaco di Michael brontolò di nuovo.

– Era proprio un bel ragazzo quel barista.

Michael inchiodò e lo guardò come se avesse appena bestemmiato.
O forse una bestemmia lo avrebbe scandalizzato meno.

– Andreas!

– Ma dai, stavo scherzando! Volevo solo vedere come avresti reagito!

Il riccio mise su un mezzo broncio adorabile e l'altro lo abbracciò in vita.

Lo aveva già perdonato.

– Li mangiamo a casa mia?

– Okay.

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