Andreas si guardò un'ultima volta allo specchio e sistemò di nuovo quei maledetti capelli sparati in tutte le direzioni.
Non volevano proprio stare giù.
Afferrò le chiavi dell'auto e guardò l'orologio: 11:37.
Ma lui era un tipo talmente ansioso che se non si presentava con venti minuti di anticipo non andava bene.
E poi sembrava brutto far aspettare Michael.Chiuse la porta di casa e inserì l'allarme, quindi andò a prendere l'auto in garage.
La BMW si fermò intorno alle 11:49 alla stazione di Brixton. Andreas dovette ammettere che di giorno quel quartiere non era così terrificante. Ma poi, con il buio, era come se si trasformasse in un grosso covo di delinquenti e cose illecite.
Un po' gli dispiaceva che Michael vivesse lì, ma l'aveva immaginato che la sua famiglia non fosse proprio benestante.Alle 12:10 Michael non era ancora arrivato e Andreas fu assalito dal panico.
E se gli avesse dato buca di nuovo?
Magari lui era uno stronzo davvero e si divertiva a fare quello, nella vita.
Magari stava già ridendo di lui, da qualche parte.I suoi pensieri bui e dettati dal panico si interruppero quando vide venire verso di lui una figura alta, snella e riccioluta.
Michael indossava una camicia verde pallido a pois e dei pantaloni rosa confetto che Andreas non avrebbe mai indossato neanche sotto tortura.
Non sapeva spiegarselo, ma nonostante questo Michael era bellissimo, nella sua naturalezza e con quel sorriso piccolissimo e nervoso sulle labbra.
Solo quando fu più vicino si accorse che quelli sulla camicia non erano pois, ma minuscoli fiorellini color panna.
– Scusa per il ritardo – disse il riccio.
– Non preoccuparti – gli sorrise. – Allora seguimi.
Raggiunsero l'auto del biondo parcheggiata poco distante e mentre Andreas si metteva alla guida Michael allacciava la cintura.
– Quindi dove andiamo? – Chiese il riccio.
– Te l'ho detto, al mare!
Michael lo guardò seccato: odiava essere preso in giro, anche per questioni stupide.
– Dai, fai il serio.
Andreas rise forte mentre a Michael saliva la voglia di strozzarlo con la cintura di sicurezza.
– È uno stupido gioco che facevo con dei miei amici, in realtà si tratta di un semplice take away che ha solo pietanze a base di pesce.
Non sembrava una grande gioco quello di assimilare un take away al mare, ma questione di gusti.
– Oh dio, ma io non so nemmeno se ti piace il pesce! Scusami, non te l'ho neanche chiesto!
– Mi piace, non ti preoccupare.
I tre secondi successivi Michael e Andreas li impiegarono nelle loro rispettive menti per realizzare il doppio senso di quelle affermazioni.
Andreas scoppiò in una risata isterica che sembrava averla trattenuta per tutta la vita.
– Oh. Mio. Dio – disse Michael nascondendo la faccia totalmente rossa dietro una mano.
Non poteva essere vero.
Come primo appuntamento non era tanto romantico, stava prendendo più una piega da film porno.
Il volto di Michael restò rosso per tipo i successivi dieci minuti. Nel frattempo loro avevano preso a parlare del più e del meno, anche se il riccio risultava fin troppo assorto pure per i suoi standard.
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Perfect little life
FanfictionMichael e Andreas hanno delle piccole vite tutt'altro che perfette. Quante volte si incontreranno ancora prima di capire di essere destinati a stare insieme? AU, long, Mikandy. (#583 in Fanfiction)