È l'ultima settimana di ottobre e tra poco ci sarà Halloween. Non so come sarà passarlo qua insieme a tutte le persone che ho conosciuto fin ora.
La sveglia suona interrompendo i miei pensieri e tutto il mio corpo non fa altro che scongiurarmi di stare dentro questo caldissimo letto ma purtroppo mi aspetta un'altra giornata di scuola.
Mi alzo e mi vesto velocemente, poi vado verso il bagno e mi sistemo il viso e i capelli, scendo rapidamente le scale e vado in cucina per sgranocchiare qualche biscotto.
"Mamma, papà" chiamo e vedo mio padre che si alza con un giornale in mano dal divano. A quanto pare è ancora a casa.
"Hai bisogno di qualcosa tesoro?" mi chiede.
"No, volevo solo dire che oggi vado a fare colazione a Starbucks perché da quando siamo arrivati non sono ancora andata a vederlo"
"Okay. Mi raccomando non fare tardi a scuola" mi dice mio padre dandomi un bacio sulla testa.
"No tranquillo. Avverti la mamma" dico e lui annuisce.
Esco di casa e vado verso la mia amata moto parcheggiata davanti alla mia casa.
Sfreccio per le strade fino ad arrivare a Starbucks. Vedo la gente che mi guarda stranita, come se non avessero mai visto una ragazza a bordo di una moto. Mi sbrigo a parcheggiare ed entro nel bar dove subito non posso fare a meno di notare i lunghi capelli della minuta ragazza.
"Lucy" dico in mezzo alla folla di gente che è in fila per ordinare.
"Hey, che ci fai qua?" mi dice Lucy quando riesce a capire di chi è quella voce e poi si dirige verso di me.
Noto subito che vicino a lei c'è anche Ashely che prima non avevo notato e la saluto alzando la mano e sorridendo e lei fa lo stesso.
"Sono qua perché da quando sono arrivata non ero ancora venuta a vede Starbucks"
"Ah capisco" dice Lucy.
Finalmente arriva in nostro turno e le ragazze affianco a me ordinano velocemente lasciando il tempo di farmi decidere cosa prendere.
"Desidera?" mi dice un ragazzo dall'altra parte della cassa con una divisa con i colori del bar che si intonano con i suoi bellissimi occhi verdi e i suoi capelli biondi cenere.
"Voglio un cappuccino, grazie" dico distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.
Vedo le ragazze che mi fanno cenno di venire verso di loro. Vado e mi siedo su delle poltroncine verde chiaro che circondano un tavolino tondo fatto di legno dipinto di bianco. Aspettiamo qui finché il ragazzo che ci aveva servito alla cassa non ci porge le cose ordinate. Quando sta per mettere il mio cappuccino sul tavolino, si volta verso di me e mi fa l'occhiolino per poi andarsene via. Arrossisco subito e imbarazzata prendo il mio cappuccino e ne bevo un sorso.
"Qualcuno ha fatto colpo" mi dice Ashley che fino a quel momento non aveva aperto bocca.
"Cosa? No!" dico.
"Dai si è visto che il ragazzo ti ha fatto l'occhiolino" dice Lucy bevendo un sorso della sua cioccolata calda.
"Okay, si mi ha fatto l'occhiolino però ora basta non mi interessa e andiamo sennò rischiamo di fare tardi a scuola" mi invento una scusa per evitare quell'argomento.
Anche le prime ore di scuola finiscono e il dolce suono della campanella annuncia la ricreazione. Esco dalla classe e vado verso le macchinette per prendere qualche snack da mangiare ma sento qualcuno che mi afferra il braccio e mi volta.
"Ciao Chanel" dice James lasciando la presa.
"Ciao..." dico.
"Senti potresti venire un attimo fuori? Ti devo parlare." mi dice facendomi subito un sorrisone.
"Qualcosa di grave James?" dico inarcando le sopracciglia.
"No no tranquilla" dice facendosi scappare una risatina.
Andiamo fuori e passeggiamo per il giardino della scuola fino a quando non arriviamo ad una panchina vicino al parcheggio della scuola.
"Allora, di cosa devi parlarmi?"dico.
"Tra poco ci sarà Halloween e ti volevo chiedere se questo fine settima sei libera. Ho sempre fatto una festa per Halloween e ho intenzione di farne un'altra con tutti i ragazzi e mi farebbe piacere se venissi anche tu. Sei nuova e forse questa festa ti potrebbe far conoscere ancora più persone" dice James sperando in una risposta positiva.
Proprio oggi pensavo a come sarebbe stato passare Halloween lontano da Chicago, da Aaron e da tutti i miei amici. È stato gentile a pensare a me e ad invitarmi.
"Penso di sì, ovviamente devo chiedere ai miei. Dove si svolgerà la festa?" rispondo.
"In un locale. Ci sarà musica, si ballerà e ovviamente ci sarà la cosa più importante l'alcool" dice sottolineando la parola 'alcool'.
Una risatina esce fuori dalla mia bocca e subito rispondo "Ci sarò. Spero solo che i miei mi lascino"
"Spero anche io, sennò vengo sotto casa tua e li supplico a farti uscire e se non funziona ti aiuto a scappare" dice serio mentre io non riesco a trattenere una fragorosa risata.
"Va bene" dico fra una risata e l'altra.
"Fantastico, tu ci sarai" dice scattando in piedi e io lo seguo e subito mi avvolge in un caloroso abbraccio che quasi quasi non mi solleva da terra con i piedi da quanto è alto.
La scuola è finita e sono appena entrata a casa. Non c'è nessuno, come al solito, ed è un po' inquietante la casa così vuota.
Salgo in camera e poso lo zaino vicino al letto, spalanco le finestre e come al solito c'è la camera di Jessica sempre con le finestre aperte. No, oggi stranamente sono chiuse; forse non è a casa.
Vedo però che la sua macchina bianca è parcheggiata e che vicino alla sua c'è una a me molto famigliare. Sembra proprio quella di Dylan. Non può essere, dopo quello che ho visto al pigiama party pensavo che lui non fosse più andato a casa sua e invece a quanto pare c'è la sua macchina.
Le nostre case sono molto vicine tanto che alcune volte si sente la orribile musica che mette a tutto volume Jessica, sento infatti delle risate e la sua finestra si spalanca subito facendo svolazzare le tende ma ad aprire la finestra non è Jessica ma Dylan. Entro subito nella stanza abbandonando il balcone per non farmi vedere dal ragazzo che guarda proprio nella direzione del mio balcone con le finestre aperte. Accidenti, spero solo che lui non se ne accorga che sono qua dietro al muro che guardo.
È senza maglietta, ha solo un jeans addosso e non faccio neanche in tempo per vedere il suo fisico che la ragazza dai lunghi capelli color carota lo gira verso la sua parte e li circonda il collo lasciandoli dei piccoli baci sulle labbra. Si volta verso la mia stanza e ho proprio la sensazione che sappia che io sono qua, poi distoglie lo sguardo e richiude di nuovo la finestra. Sì, sa di certo che io sono qua.
Sento il cellulare vibrare in tasca e allungo le mani per prenderlo.
Un messaggio. Sblocco il cellulare e apro subito il messaggio.
James:
"Allora? I tuoi vogliono che tu venga alla festa? :*"Appena finisco di leggere il messaggio non posso fare a meno di non ridere e scuotere la testa.
"Hai intenzione di stressarmi? Tranquillo, ti darò la risposta domani perché ancora non sono arrivati dal lavoro. ;* " digito.
La serata prosegue tranquilla e dopo aver finito il film che avevo iniziato a guardare dopo il messaggio di James, vado subito in camera mia e guardo nella direzione dell'auto di Dylan.
Non c'è più.
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Ricominciamo da qui
RomanceChanel Miller e Dylan White appartengono a mondi opposti vedono la vita , l'amore in un modo differente. Lei non crede nell'amore a causa del suo passato ma è pronta a ricominciare e ad essere diversa vuole sentirsi viva e correre al pericolo. Dalla...