6. Riflessioni e delusioni

6.2K 222 3
                                    

Sono poco meno che le sette e dopo quell'incubo non sono più riuscita a dormire perché il mio passato non ha proprio intenzione di lasciarmi in pace nonostante siano passati molti anni e alcune volte mi chiede come sarebbe se mia sorella Amanda fosse qui con me. Sto guardando fuori dal balcone le poche macchine che ci sono a quest'ora sfrecciare veloci sotto di me, i raggi del sole stanno invadendo lentamente le finestre dei grandissimi grattacieli e case e io sono qui che ripenso a tutto quello che è successo da quando sono arrivata: come Ashely che con la sua allegria mi ha trascinato con se per farmi conoscere i suoi amici, come Dylan che il primo giorno di scuola mi ha fatto inciampare davanti a tutti ma che è riuscito a incuriosirmi con i suoi occhi magnetici e con la sua corazza da duro, come Lucy che mi ha protetto contro le enormi cazzate di suo fratello o come James e Andrew che fin dal primo momento si sono dimostrati gentili e socievoli con me e poi come non dimenticare Jessica la ragazza che crede di essere la più bella e popolare seguita da Cassy e Sam. La sveglia interrompe i miei pensieri e quindi vado in bagno e riempio la vasca con acqua calda e schiuma e mi immergo lasciandomi trasportare da quel tranquillo momento di relax che solo ora sono riuscita ad ottenere. Dopo mezz'ora immersa in vasca mi passa per la mente il messaggio che Lucy mi aveva mandato il giorno dello scherzo, non posso credere che anche lei abbia contribuito a farmi quel sciocco scherzo, quella minuta ragazza dai lunghi capelli neri e occhi azzurri che ti contagia con la sua felicità mi ha pugnalato alle spalle, infondo lei è sorella di Dylan e forse loro due non sono poi così diversi come sembra. Digito veloce sulla tastiera del telefono:

"Dobbiamo parlare, incontriamoci al campo da basket."

Esco dal bagno e mi vesto, mi sistemo i capelli in una treccia a lato e mi trucco leggermente almeno per essere presentabile. Prendo le chiavi, sia di casa, sia della mia moto e mi dirigo verso la porta. Arrivata davanti al Central Park parcheggio la mia moto e vado verso il campo da basket dove trovo Lucy che è con il suo cellulare.

"Hey ciao, come mai mi vuoi parlare, qualcosa di grave?" dice.

"Io mi fidavo di te..." dico non rispondendo alle sue domande e lei cerca di dire qualcosa ma io continuo subito il mio discorso "...Come hai potuto far parte di quello stupido scherzo insieme al tuo fratello insopportabile e a quella smorfiosa di Jessica con le sue amichette?!" dico con tono severo e deluso.

"Cosa? Quale scherzo? Io non ne so niente di tutto questo!" dice la ragazza davanti a me che non capisce la situazione.

"Oh via, non far finta di non sapere niente.Tu mi hai mandato un messaggio dicendomi di venire qua, ma quando sono arrivata non ti ho trovata e ho trovato soltanto Dylan, Jessica e tutta la scuola!" dico arrabbiata e quasi urlando.

"Ma come è successo, di che scherzo si trattava?" mi chiede la ragazza ancora più confusa di prima.

"Dopo averti aspettata, mi sono voltata per andarmene via ma ho trovato solo Cassy e Sam che mi hanno rovesciato due secchiate enormi di farina e acqua e quando mi sono voltata ho trovato solo Dylan e Jessica che ridevano a crepapelle e tutta la scuola che mi circondava dalle loro risate divertite dalla situazione. Almeno James e Andrew mi sono stati vicini in quel momento." dico guardandola dritta nei suoi occhi azzurri.

"Non ne sapevo niente, te lo posso assicurare. Io non te lo potrei mai fare una cosa del genere... SEI UNA MIA AMICA!" dice posando una mano sulla mia.

"Non posso crederci, proprio tu mi hai fatto questo e il bello è che anche io mi fidavo di te e ti consideravo una mia amica, ma sai infondo è sempre tuo fratello e tra fratelli certe cose si ereditano perfettamente" le dico levando la mia mano sotto la sua e sottolineando bene i verbi al passato lasciandomi scappare una lacrima.

"Non posso credere che tu non ti fida di me" dice Lucy quasi sussurrando con gli occhi pieni di delusione e lacrime per poi dirigersi verso una meta non precisa.

I miei pensieri rimangono fissi sulle sue parole 'sei una mia amica', 'non posso credere che tu non ti fida di me'.
Non ho voglia di prendere la mia moto e sfrecciare via, soprattutto perché di certo potrei rischiare di fare qualche incidente o di farmi male sul serio e io non voglio assolutamente che succeda, quindi farò una passeggiata e poi verrò a riprenderla. Non riesco a capire più niente, come riesce a dirmi guardandomi negli occhi certe cose, come ha potuto farmi questo, come?

Torno a casa ed è quasi l'ora di pranzo, apro il frigo e qualche scaffale e mi accorgo che non c'è quasi niente che mi piaccia, vado in dispensa dove mia mamma mi aveva detto che aveva messo varie cose ma quando controllo cosa aveva comprato vedo solo delle verdure e qualche frutta. Davvero mia mamma pensa che io possa vivere di verdura e frutta per una settimana? Incredibile.
Riesco da casa e vado in un supermercato per comprare qualcosa adatto al mio umore in questo momento, posso immaginare cosa voglio: patatine, cioccolata e tanto stupidaggini del genere. Esco dal supermercato per poi dirigermi verso la mia moto dove trovo l'alto ragazzo moro con gli occhi azzurri, James.

"Hey che ci fai qui?" dico.

"Ero qui con mia madre a fare la spesa e poi ho riconosciuto la tua favolosa moto e ho deciso di aspettarti. Come stai dopo quello che è successo?"

"Beh, sto abbastanza bene grazie!"

"Meglio così. Ma come mai eri al Central Park in quel momento?"

"Perché Lucy mi aveva mandato un messaggio che diceva di raggiungerla lì ma poi lei non è mai arrivata e è successo quello che lei, Dylan e Jessica volevano che succedesse." dico pensando ancora a quella discussione che avevo avuto quella mattina con Lucy.

"Lei...Lucy? Lucy ha contribuito a tutto quello? Non ci credo!" dice incredulo.

"Credici, stamattina ho litigato con lei per quello che ha fatto e non sai quanto ci sto male perché io la consideravo una delle persone di cui mi potevo fidare e invece..."

"Non può essere, ci sarà una spiegazione. Lucy io la conosco da quando è nata, io e Dylan siamo migliori amici e ormai per me lei e Dylan sono come fratelli, li conosco meglio dei loro genitori e ti posso assicurare che Lucy non è una ragazza che fa certe cose." dice accarezzandomi la spalla. "Ora devo andare, volevo solo vedere se era tutto apposto, ci sentiamo" continua per poi abbracciarmi.

Mi butto sul letto dopo essermi ingozzata con tantissime schifezze e inizio a pensare a tutte le cose che mi ha detto un'ora fa Jeames. È possibile che forse Lucy non centri niente in tutto questo? Ma come si spiega il messaggio dal suo cellulare? Il mio cervello ha lavorato anche troppo e si è spento entrando in un dolcissimo sonno.

Ricominciamo da quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora