Capitolo 7

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Camila's POV

Una delle cose favorevoli di avere di Sofi in California, era che potevo uscire con lei e sentirmi meno sola. Inoltre, potevo parlare con lei di quello che volevo, a qualsiasi ora del giorno. Quel sabato si poteva già sentire l'estate, vedere come la strada pululava di gente e Santa Monica non era da meno. Era pieno di  gente, ragazzi muscolosi e persone sui pattini che percorrevano la spiaggia da Malibù al molo. 

Sofi ed io eravamo uscite a correre quella mattina, shorts, canottiera e quelle scarpe da ginnastica che ci accompagnavano sotto le palme di Santa Monica.

"Allora... Lascerai gli studi?" Chiesi con il respiro affannato, ascoltando quello di Sofi accanto a me mentre correvamo guardando davanti.

"Sì. Non voglio continuare a fare qualcosa che non mi piace." Aveva anche lei il respiro affannato e girò la testa per guardarmi. 

"Che hai intenzione di fare?" Continuammo a correre, muovendo le braccia a ritmo con le gambe.

"Medicina." Rispose. Mi fermai un secondo e spalancai gli occhi, respirando più profondamente. 

"Cosa!?" Dissi con le mani sui fianchi, iniziando a sorridere. Sofi si voltò a guardarmi e annuì, avvicinandosi a me.

"Mi piace. E voglio essere brava come te ad aiutare le persone." Sospirò e ci abbracciammo in mezzo a tutti, con la gente sui pattini, in bicicletta, ma sembrava non importare a nessuno.

"Questo includerà meglio di me, tesoro." Le detti qualche bacio sulle guance, poi mi allontanai con un sorriso, tornando a correre con lei.

Non avevo mai pensato che Sofi avrebbe fatto medicina, ma la verità era che mi emozionava aver ispirato in quel modo mia sorella.

"Come va con Lauren?" Sorrisi all'udire quella domanda ed alzai le spalle in risposta, nonostante lei continuò a guardarmi alzando le sopracciglia, sperando in una risposta.

"L'altro giorno mi ha portato il pranzo in ospedale." Sorrisi mentre correvo, guardando davanti, e potetti vedere come Sofi alzava le sopracciglia. "È come, non so..."

"Sì, lo so, è come Christian Grey e tu sei la sua Anastasia." Corrugai le sopracciglia scuotendo la testa e risi, senza ridurre la velocità.

"Non è come Christian Grey." Le disse ridendo.

"Oh andiamo, Mila." Sospirò negando. "È estremamente educata. È proprietaria di una catena di hotel, ha quello sguardo che non si stacca da te finché non le dici tu quello che vuoi e in più è brava a letto."

"Questo non vuol dire nulla." Le dissi negando e correndo più veloce.

"Hey! Ti sto solo dicendo che è come... un 'cavaliere'?" Finì la frase in una domanda e risi quando l'ascoltai.

"Sì, si potrebbe dire che si comporta così." Annuii correndo un po' più veloce, cercando di controllare la respirazione per non perdere il ritmo.

"Hai visto il film, Mila? Lui è..." Respirava affannosamente e prendeva aria mentre correvamo. "Attento, educato, un po' distante, con lei però è incantevole ma senza perdere il suo lato freddo." I miei capelli si rizzarono. Sì, Lauren era così. Ma quello non era un semplice film, era la vita reale.

Sentii un fruscio sul braccio e girai la testa, vedendomi passare Lauren accanto, con le cuffie nelle orecchie, intenta a correre. Si voltò e mi vide, ma tornò a guardare davanti a sé per realizzare e fermarsi un secondo togliendosi le cuffie.

"Camila?" Aveva il respiro affannato. Indossava una maglietta traspirante bianca e degli shorts sportivi neri. Il sudore le percorreva il collo, messo in mostra grazie ad una coda, e il suo petto si alzava e si abbassava come il nostro. Sorrisi nell'istante in cui pronunciò il mio nome.

Room 72; camren - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora