Camila's POV
Non potevo muovermi molto e questo rendeva la situazione un po' più difficile. Mi muovevo sulla sedia a rotelle, non perché non potevo camminare o cose del genere, ma perché se avessi camminato, avrei corso il rischio di far saltare i punti. Quindi non fiatai quando Lauren mi portò sul jet. E nemmeno quando ricevetti tutte le sue attenzioni, in fondo non mi era mai capitato di essere in quelle condizioni.
Non mi lamentai per il dolore che provavo perché non ero una persona solita a lamentarsi di quello che le faceva male.
"Sul serio? Sul serio mi stai chiamando per questo?" Diceva Lauren camminando da una parte all'altra del jet, passandosi una mano tra i capelli. "No, ascolta, no. Chiamami se stanno bruciando i cinquanta hotel che abbiamo nello stato della Florida, per esempio. Mi stai chiamando per chiedermi se voglio dei tovaglioli bianchi o rossi? Mi stai prendendo per il culo? Secondo te per cosa assumo le persone e un gruppo creativo di decorazioni? Dimmelo, perché sinceramente non lo capisco."
Era divertente vedere Lauren arrabbiata con gli impiegati, non ero crudele, mi piaceva soltanto quando le facevano saltare i nervi e quella situazione stava diventando carina.
Presi la tazza che avevo davanti e bevvi un piccolo sorso, gustando il tè con il limone che una delle hostess mi aveva messo, dopo che Lauren le aveva chiesto per tre volte se il tè fosse sufficientemente caldo per me.
Arrivati a Los Angeles, scendemmo dal jet. Io mi aggrappai al collo di Lauren, che mi teneva per i fianchi, e mi mise nell'auto con cura. Da lì, partimmo verso casa. Sofi e Taylor si erano incaricate di portare i miei effetti personali a casa di Lauren il giorno prima, mancava solo da mettere i miei vestiti nell'armadio di Lauren e tutto sarebbe stato pronto.
Mi sedetti sulla sedia a rotelle quando scendemmo dalla macchina, Lauren attraversò il giardino, camminando fino alla porta. Tirò fuori le chiavi dalla tasca e aprì. Si posizionò dietro la sedia ed entrammo in casa. Sobbalzai subito a causa delle luci che si accesero e da un sacco di gente che gridava 'sorpresa'. Il mio cuore non era adatto per quegli spaventi, ma dopo l'impatto iniziale, iniziai a singhiozzare leggermente, contenta che tutte le persone che amavo fossero lì.
Ally, suo marito Troy e suo figlio Josh, Dinah e il suo ragazzo, mia sorella Sofi, Taylor con la piccola Hayley tra le braccia, che saltava perché voleva andare da sua zia, e Normani e suo marito, che non conoscevo, ma supposi che fosse lì per accompagnarla.
Singhiozzai ridendo e asciugandomi le lacrime con il pollice, mentre sentivo la mano di Lauren accarezzare la mia spalla dolcemente.
"Questa non è una festa." Disse Normani scuotendo la testa.
"Quando tu non c'eri... Beh, quando non c'eri, Lauren mi ha raccontato come l'avevi aiutata, poi ho parlato con Normani e... Hai fatto cose per persone che nemmeno conoscevi e sei sempre stata piacevole di fronte a tutti." Disse Sofi, sorridendo.
"Devo ringraziarti per tutta la faccenda del bambino e per non avermi fatto pagare l'ecografia né le visite. Ma c'è una cosa che ricorderò sempre ed è, che prima di sapere di essere incinta, ti ho trattata molto male. Ti ho parlato malissimo e tu mi hai semplicemente guardato con un sorriso e mi hai detto di tenere il braccio piegato perché mi sarebbe venuto un livido."
"Io so quante volte Camila mi abbia coperto il turno e non è facile lavorare con i bambini." Disse Ally ridendo e alzando le spalle. "Josh!" Prese il piccolo in collo, corrugando le sopracciglia, e tutti iniziammo a ridere, nonostante io stessi ancora piangendo.
"Lauren mi ha raccontato che hai calmato Hayley quando ve l'ho lasciata, visto che l'inetta di mia sorella non sa come far smettere di piangere una BAMBINA." Taylor alla fine guardò Lauren con gli occhi aperti.
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Room 72; camren - Traduzione Italiana
FanfictionCamila è una dottoressa di un ospedale di Los Angeles. La sua vita si basa sull'andare in ospedale, prendersi cura di sua sorella Sofi e passare il tempo con Ally e Dinah, fino a che non si imbatte in Lauren, una paziente in coma, che aiuta a svegli...