Capitolo 45

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Camila's POV

"You used to call me on my cellphone,
late night when you neeeed my looove." Lauren teneva Karla tra le braccia e camminava per la cucina, guardando il frigorifero per preparare la merenda alla piccola.

"Sefooon." Ripeteva la piccola imitando la madre, che prese un succo di ananas dal frigo. Lasciò Karla nel seggiolone in cucina, dopodiché le mise due biscotti davanti e la cannuccia al succo.

"Ever since I left the city youuu, got a reputation for yourself now." Lauren osservava Karla mentre ballava e muoveva le braccia come Drake; la piccola era incantata, la guardava con la bocca aperta.

"I know when that hotline bling, that can only mean one thing."

"Bin!" Karla saltò sul seggiolone, stringendo le mani e ripetendo 'bling'. Lauren le mise un biscotto in mano e la piccola iniziò a morderlo.

"Come fa Drake?" Lauren giunse le mani davanti al viso di Karla, come se stesse pregando, e questa lasciò il biscotto per intrecciare le mani e posarle su quelle della madre. "Wonder if you bendin' over backwards for someone else. Wonder if your rollin' backwoods for someone else. Doing things I taught you, gettin' nasty for someone else, you don't need no one else, you don't need nobody else, no. Why you never alone? Why you always touching road? Used to always stay at home, be a good girl. You was in the zone, yeah.
You should just be yourself, right now, you're someone else." Karla aveva la bocca spalancata mentre osservava Lauren cantare ad occhi chiusi e, anche se la canzone non era molto adeguata, l'adorava.

Io guardavo perplessa Lauren ballare e cantare insieme alla piccola. Questa era stata contagiata dalla felicità che le trasmetteva la madre a cantare come se fosse veramente Drake.

"Per il compleanno della mamma chiameremo Drake." Sussurrai a Michael, che si muoveva tra le mie braccia mentre io cercavo di calmarlo. Avvolto in una copertina arancione, muoveva le labbra e finiva per sbadigliare. "Hey Mike..." Sussurrai, lui aprì subito gli occhi di un grigio intenso, che si concentrarono sui miei. Per molto tempo avevo pensato che non avrei potuto farlo, che il suo sguardo sarebbe stato perso, ma invece ero lì, a sentire lo sguardo di mio figlio su di me e a cercare di controllare le lacrime che minacciavano di scendere.

Mi sarebbe piaciuto poter vedere una foto di Lauren da piccola mentre dormiva e poterla confrontare con Michael in quel momento. Ero sicura che non sarei riuscita a vedere la differenza.

Sentii il suono della porta e mi voltai velocemente verso Lauren, che si stava pulendo la maglietta dal succo di ananas, senza risultati.

"Chi è?" Chiese lei, tenendo la forchetta di plastica rosa, ovviamente di Karla, in mano.

"Non ne ho idea." Era strano che qualcuno bussasse a quell'ora.

Mentre Karla leccava i biscotti invece di morderli, Lauren aprì la porta. Erano i miei genitori. Mi alzai velocemente in piedi, con un movimento incosciente per Michael.

"Entrate." Disse lei aprendo la porta per lasciarli passare. Si comportava ancora troppo educatamente nei loro confronti.

Dietro i miei genitori, che avanzavano verso il salotto, la mora mi guardava senza capire. Le passai Michael così che lo tenesse in braccio, Karla venne con me.

"Che ci fate qui?" Chiesi incrociando le braccia; i due si guardarono.

"Siamo venuti a chiederti scusa." Guardai Lauren, che dette un'occhiata ai miei genitori, dopodiché tornò a cullare Mike in cucina, mettendo il biberon nel microonde.

"Non dovete chiedere scusa a me, dovete chiederlo a Lauren. L'avete fatta soffrire e non sono io quella che deve perdonarvi." Rimasero in silenzio mentre la mora aspettava che finissimo di parlare.

Room 72; camren - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora