Camila's POV
"Perché non ti sei fidata di me?" La voce di Lauren arrivava fino a me, il solo pensiero che avesse costruito un padiglione nel mio ospedale per me mi faceva piangere. "Non piangere, per favore."
"Non sto piangendo per la discussione, sto piangendo per la sorpresa." Dissi sospirando e asciugandomi le lacrime. "Perché non ci andavi di giorno? Perché di notte, Lauren? Cosa penseresti tu se io me ne andassi ogni notte di casa e tornassi come se niente fosse successo?" Lei rimase in silenzio e gettò la testa all'indietro.
"Me ne andavo di notte perché non volevo che sospettassi niente." Abbassò la testa, rilasciando un lamento. Mi sedetti accanto a lei per sistemarle meglio un braccio, scossi la testa. "E sì, hai ragione, anch'io penserei che tu mi stia tradendo." Sussurrò con un tono quasi impercettibile.
"Sono arrivata a credere che non volessi stare con me per via di nostra figlia, visto che non possiamo fare le cose che facevamo prima." I suoi occhi erano simili a quelli degli squali. Quando uno squalo annusa del sangue, le sue pupille si dilatano in modo che l'occhio diventi completamente nero, beh, qualcosa del genere stava succedendo a Lauren, che in quel momento inchiodò lo sguardo su di me.
Si posizionò, tornando a strapparsi dal braccio le flebo, le bende, tutto quello che aveva, e si alzò dal letto.
"Lauren, no." Le poggiai le mani sulle costole, guardandola negli occhi, era veramente arrabbiata. "Mi dispiace, Lauren per favore, mi dispiace." Dissi mettendomi davanti a lei così che non uscisse dalla stanza, lei si fermò. "Mi sono passate tante cose per la testa, Lauren."
"Non rimarrò qui ad ascoltarti mentre dici che non amo mia figlia." La sua mascella era tesa, marcata e i suoi occhi erano carichi d'ira.
"So che la ami, amore, è stato solo un pensiero idiota. So che la ami." Le misi le mani sulle guance, ma Lauren non sembrava volersi tranquillizzare. "Mi dispiace, mi dispiace tanto. Ma prova a metterti nei miei panni, ero disperata e non potevo parlare con nessuno." Passai il pollice sulla sua guancia, iniziando a piangere, ma stavolta per lei. Al vedere le mie lacrime, Lauren si disarmò e mi abbracciò, passando una mano sulla mia schiena.
"No, non piangere Camz, non piangere." Mi diceva. L'abbracciai ancora più forte. "Perdonami, ho sbagliato." Mi calmai un po' e mi separai da lei, che mi asciugava le lacrime sulla parte inferiore degli occhi. "Ti amo, vi amo."
Mi allontanai un po' e la feci sedere sul letto, le presi il viso tra le mani per darle un tenero bacio.
"Come hanno fatto a spararti?" Lei scrollò le spalle, sospirando.
"Suppongo che essere piena di soldi e parcheggiare una Ferrari davanti a un ospedale non è una buona idea." Rispose. Per fortuna, il proiettile era entrato ed uscito pulito, non aveva perso molto sangue perché era proprio accanto all'ospedale ed era lì con me. "Hai portato Karla?" Mi chiese, posando una mano sulla mia coscia.
"Sì..." Mi alzai, lasciandole un bacio sulla fronte, ed uscii dalla stanza. Sofi era alla fine del corridoio con Karla in braccio, Dinah e Ally attorno a lei la stavano intrattenendo. La piccola guardava le sue zie con la bocca aperta, ridendo sonoramente e portandosi una mano alla bocca. Appena mi vide, iniziò ad allungare il suo corpo verso di me. La presi e le lasciai un bacio sulla guancia.
"Come si è comportata?" Chiesi dandole baci sulle guance, facendola ridere.
"È un tesoro." Disse Ally, guardandola. Misi una mano dietro la schiena di Karla perché non vacillasse.
"Posso andare a vedere come sta Lauren, Mila?" Chiese Sofi. L'accompagnai fino alla stanza di Lauren.
"Non devi chiedermelo, è il tuo lavoro, tesoro." Dissi corrugando le sopracciglia prima di entrare. Karla non smetteva di fare suoni con la bocca una volta vista Lauren, quest'ultima sorrise finché non vide mia sorella entrare.
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Room 72; camren - Traduzione Italiana
FanfictionCamila è una dottoressa di un ospedale di Los Angeles. La sua vita si basa sull'andare in ospedale, prendersi cura di sua sorella Sofi e passare il tempo con Ally e Dinah, fino a che non si imbatte in Lauren, una paziente in coma, che aiuta a svegli...