Capitolo 35

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Camila's POV

Io, Lauren, Ally e Dinah eravamo sedute al negozio di vestiti, aspettando che Sofi uscisse dal camerino con il secondo abito che si stava provando. Lauren, accanto a me, si era appoggiata allo schienale del divano che c'era nel negozio e stava guardando il cellulare. Per di più, indossava uno dei suoi completi, dato che era appena uscita dal lavoro.

"Vuoi smettere di stare al telefono?" Le dissi, dandole un colpo sul ginocchio, ricevendo uno dei suoi sospiri.

"Certo che voglio, è che non posso." Ruotai gli occhi alla sua risposta, ma la lasciai continuare.

Qualche minuto dopo si aprì la porta del camerino ed uscì Sofi, che guardava verso il basso per non cadere. Era bellissima, accecante, non potevo essere più orgogliosa di lei nel vederla con quel vestito. Era quello giusto, senza dubbio.

"Dio mio Sofi, sei splendida." Dissi senza smettere di ammirare il suo abito.

"Camila, tua sorella è davvero gnocca." Io e Dinah demmo uno schiaffo sul braccio di Lauren e questa si spostò. "Ahi! Non la vedete? È bellissima." Disse sorridendo, io finii per assentire, portandomi le mani alla bocca.

"È il tuo vestito tesoro, non te ne provare altri." Mia sorella si guardava allo specchio, passandosi le mani sull'abito. Era bellissima, senza dubbio.

*

"Ti è mancata la mamma?" Presi Karla in braccio e le lasciai un bacio sulla fronte, ascoltando la sua risata e vedendo i suoi occhi e la sua bocca aperta dalla felicità al vedermi. Le lasciai dei baci sulle guanciotte, le sue manine si posarono sulle mie guance, dandomi dei piccoli colpetti.

Lauren entrò dopo di me, chiudendo la porta e indicando il cellulare con cui stava parlando; potetti solo alzare gli occhi al cielo ed andare in salotto, dove ci aspettava Clara.

"Grazie mille per esserti occupata di Karla." Le dissi, lasciando la piccola sul girello rosa. Questa iniziò a correre per la casa, ma la fermai, chiudendo la porta così che potesse solo girovagare per il salotto.

"Non è niente, anzi, mi fa piacere che me la lasciate. Soprattutto per Lauren."

A Lauren non piaceva molto lasciare Karla insieme a Connor, solo per il fatto che non era suo padre, ma Clara era convinta che l'uomo non sarebbe stato il nonno di sua nipote. Da quello che mi aveva detto, lei lo amava e tanto, ma era solo questo, il suo compagno. Non aveva niente a che fare con Karla, né con Lauren, per cui, per la piccola, il nonno era Mike.

"Sai che puoi venire a trovarla e che lasciartela non è un problema." Dissi prima di notare Lauren scendere le scale e mettere via il telefono.

"Mi dispiace, lavoro." La piccola iniziò a correre con il girello verso Lauren, che si abbassò per darle dei baci sulle guance. "Mi sei mancata, Karls. A te è mancata la mamma? Sì?" La mora lasciò un bacio alla piccola, che aprì la bocca, rilasciando una risata e posando le mani sul suo viso.

"Questo è un sì?"

*        *        *

I mesi passarono e il giorno del matrimonio arrivò. Karla aveva già quasi un anno, ma continuava ad essere piccola, anche se adesso cercava di mettersi in piedi, nonostante le ripetute cadute. Ero sul punto di piangere da quando c'eravamo messe a sedere, con Karla sul mio grembo e Lauren che guardava suo fratello, annuendo.

"È bello." Dissi a bassa voce, anche lui mi udì e sorrise. Il suo nervosismo si notava: gli sudavano le mani e non smetteva di sfregarsele, si intravedevano anche le goccioline di sudore sulla fronte. Clara stava già piangendo, Lauren era l'unica che osservava tutto con il sorriso.

Room 72; camren - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora