Capitolo 16

7.6K 194 3
                                    

Camila's POV

Erano passate quasi due settimane da quando ero tornata a casa e finalmente potevo muovermi con un po' più di normalità, nonostante non mi avessero tolto i punti, me li avrebbero tolti dopo un'altra settimana. Il corridoio dell'ospedale era grande e, davanti ad una porta, io e Lauren ci imbattemmo in un gruppo di persone, anche se Lauren veniva dalla fine del corridoio con una tazza di caffè in mano.

"Non mi piacciono gli ospedali." Sbuffò, prendendo sorsi dalla tazza e mettendo il broncio. Chris e Sofi parlavano incollati alla parete, potevo vedere quel sorriso idiota di mia sorella ogni volta che parlava con lui.

"Scusa se lavoro in un ospedale." Dissi ridendo e passando una mano sulla sua schiena.

"Sono stanca, non voglio stare qui. Voglio andare a casa." Sbuffò come una bambina piccola, le detti uno schiaffo sul viso in modo dolce.

"Vuoi smettere di fare la bambina di cinque anni? Tuo nipote sta per nascere." La toccai ripetute volte sul petto con il dito. "Mi sto pentendo di avere figli con te, davvero." Ruotai gli occhi.

"Mio nipote sta per nascere?" Corrugò le sopracciglia e si allontanò da me, accarezzandosi la guancia dello schiaffo. "Mi hanno chiamato, ma non mi hanno detto per cosa... In ogni caso, continuo ad essere stanca e gli ospedali continuano a non piacermi."

Lauren era venuta direttamente dal lavoro, quindi quello che in poche parole voleva, era tornare a casa e stare con me, rilassarsi, qualsiasi cosa tranne che stare in ospedale.

Mi sedetti sul suo grembo e  passai una mano sul suo collo. Era diventata più nervosa e, anche se non lo volevo ammettere, era adorabile.

"Okay, tesoro, ti devi tranquillizzare perché sono seduta su di te e non smetti di muovere le gambe." Dissi scendendo dal suo grembo, lei, però, smise e mi sedetti di nuovo su di lei.

"Non sono nervosa." Corrugò le sopracciglia indignata, cosa che mi fece ridere. Avevo la mano sul collo e il suo battito andava a mille all'ora. Alzai le sopracciglia. "È che... C'è Normani lì e non so se sta bene, o se nascerà mio nipote cioccolatino." Sussurrò a bassa voce, abbassando la testa. Io risi, accarezzando la sua guancia, e l'avvicinai a me, dandole un bacio sulla testa.

"Aww... Amore, questo è adorabile..." Sussurrai, alzando un po' la testa. Sofi e Chris continuavano a parlare e, per quello che vedevo, anche a lui piaceva Sofi.

"Quanto dura un parto? Mi sto annoiando." Chiese Lauren buttando la testa all'indietro.

"Tra le due e le ventiquattr'ore." Socchiusi gli occhi alla sua reazione, che fu quella di spalancare gli occhi.

"Cosa?" Nel momento in cui Lauren stava per andare nel panico, Ally apparì dalla porta. Indossava il suo camice di diversi colori e aveva un sorriso sul viso. Si avvicinò a noi. "Che ci fa lei qui?" Lauren guardò Ally e lei si avvicinò quasi offesa.

"Ci lavoro qui." Rise e Lauren quasi si soffocò con la propria saliva. Si alzò e giurai che fosse sul punto di tirarmi.

"Sei stata con Normani?" Chiese, io strinsi il suo braccio, accarezzandolo dolcemente fino a scendere alla mano, cercando di tranquillizzarla.

"Sì, sì. Ha avuto un bambino varamente bello." Lauren sospirò alleviata ed io accarezzai la sua schiena lentamente.

"Quando possiamo vederla?" Chiese Lauren, prese la mia mano e intrecciò le sue dita con le mie.

"Tra un'oretta, ha bisogno di rilassarsi un po'." Ally si girò verso di me e mi abbracciò, io feci la stessa cosa, chiudendo gli occhi. "È molto strano vederti qui senza camice." Disse facendomi ridere.

Room 72; camren - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora