Capitolo 10

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Mentre Francisco sta coccolando il suo piccolo Osvaldo, nella tenuta Emma sente il pianto del piccolo Alberto arrivare da lontano. La donna si era addormentata dalla stanchezza, senza bere la tisana che conteneva il sonnifero. Correndo nel giardino della tenuta, Emma trova Ferro che sta per commettere una follia...

Urlando la povera donna si scaglia contro Ferro.

Emma:"Fermo... Ferro... fermo, aiutoooo! Ma cosa vuoi fare?''

Ferro:"Togliti... devo farlo! Il padrone mi ha ordinato di farlo! E se non te ne vai ucciderò anche te!''

Emma:"Ti prego... Ferro, pensaci è solo una creatura, non puoi farlo... tu non sei cattivo, lo so...'' e se farai questo sarai dannato per il resto della vita. Risparmia questa creatura!

...Ferro ferma la sua mano assassina, mentre il bambino a terra, continua a piangere...''

Ferro:"Ma perchè... perchè? Emma... Come faccio? Cosa faccio?''

Emma:''Lasciaci andare via, lascia che io, la signorina Maria Elena e il piccolo possiamo fuggire lontano, aiutami Ferro.''

Ferro:''Il padrone ha detto che domattina non vuol più saper nulla del bambino... E la signorina adesso è sedata, in quella tisana c'era un sonnifero... come potrebbe fuggire?''

Emma:''Allora lasciami andar via... Lascia che io porti via il bambino con me...'' 

Ferro:''... va bene Emma, ma come giustificherò al padrone che sei scomparsa?''

Emma:''Dirai che hai ammazzato anche me, ma aiutami Ferro. Salviamo questa creatura.''

Ferro:''Va bene, scappa con il bambino non tornare mai più. Giurami che non ti farai più vedere da nessuno della famiglia Mendisabal.''

Emma:''Te lo giuro... la mia piccola e tanto meno la famiglia Mendisabal saprà più nulla di me e di questo piccolino... grazie Ferro... tra tante cattiverie, hai salvato la vita di un esserino così piccolo...''

Ferro:''Vattene Emma! Vai via prima che il padrone venga a scoprire tutto...''

Vattene!                                                                                                                                                                     Nel buio di quella notte, Emma scompare con il piccolo Alberto.

Il mattino dopo, Raffaele non vede Emma e chiede a Ferro spiegazioni: 

Ferro:''Signore... Ho dovuto ammazzare anche la donna... Mi ha scoperto e voleva denunciare sia me, che lei...''

Raffaele:''Emma...? E' morta? Ma come ti è venuto in mente? Stupido... Stupido io che mi sono fidato di un buono a niente come te... Cosa dico adesso a mia figlia? Oh Dio, cosa hai fatto? Dove sono finiti i corpi?''

Ferro:''Li ho seppelliti in un posto deserto... signore.''

Raffaele:''Va bene... Inventerò con mia figlia che Emma ha rapito il bambino... Adesso prendi le tue cose e vattene, non voglio d'avanti gli occhi la faccia di un assassino. La tenuta da domani sarà tua... Io adesso partirò con la signorina... Ma fino a che staremo qui non devi farti più vedere. Ci siamo intesi?''

Maria Elena si sveglia nel pomeriggio... ancora intontita. Si dirige verso la culla del piccolo e la trova vuota. La ragazza comincia a gridare il nome della sua tata e il nome di suo figlio, Raffaele cerca di calmarla, ma la ragazza si scaglia come una belva verso il padre.

Maria Elena:''Dov'è mio figlio? Dov'è il mio bambino? Dov'è? Cosa gli ha fatto maledetto?''

Raffaele:''Sei pazza? Io non l'ho nemmeno visto quel tuo... E' stata Emma... L'hanno vista andar via e sono ore che è scomparsa...''

Maria Elena:''No... non ci credo! Voglio mio figliooooo!!!''

Raffaele:''Cerca di calmarti... voglio che ti prepari entro stasera, perchè stasera si torna a casa...''

Maria Elena disperata piange e giura a se stessa che ritroverà il suo bambino... intanto a casa, Caterina ha conosciuto un giovane di buona famiglia, Vincenzo De Angelis. La giovane vuol dimenticare il professore del quale è innamorata.

  

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