Capitolo 7

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  Raffaele Mendisabal, ferito nel suo orgoglio, parte per la tenuta di sua proprietà dove confina la giovane Maria Elena e la sua tata Emma. Raffaele non degna parola alla figlia, a volte fa finta che non ci sia... passano i giorni e Maria Elena non muove passo senza essere protetta dalla sua eterna tata.
Raffaele ha chiesto al fattore, soprannominato Ferro, di mandare via tutta la servitù.

Raffaele:''Pagherò a caro prezzo il tuo silenzio... Nessuno deve venire a sapere quello che accadrà in questa terra, Ferro. La vergogna della mia famiglia è nelle tue mani... Al compimento del patto che ti proporrò, metterò a tuo nome tutta la tenuta. Non voglio più nulla che mi ricordi questo avvenimento...''

Ferro:''Cosa vuole che faccia signore?''

Raffaele:''Il giorno in cui mia figlia partorirà, tu devi far sparire quel figlio del peccato... Quell'essere non potrà rendermi la vita un inferno, non potrà più di quello in cui sto vivendo...''

Ferro:''Cosa intende padrone?'' 

Raffaele:''Che deve sparire... non so come farai, ma lo farai... LO DEVI FARE. Al costo di ammazzarlo... Io non lo voglio, NO!... NON LO VOGLIAMO!''

Una sera a tavola Maria Elena fa una proposta al padre.

Maria Elena:''Ho pensato una cosa... Ho pensato che non appena sarò nato il mio bambino o la mia bambina io me ne andrò e di noi non saprete più nulla... Mi ascolti? Mi senti? Io andrò via da sola...''

Raffaele:''Mangia, taci, smettila... Io ho avuto due figlie e continuerò ad avere due figlie agli occhi della società, ma un nipote da una... una poco di buono come te, no... MAI! Ma ricorda bene... Con la gente tu sarai la mia Maria Elena, ma per me tu, sei come fossi morta.''

Maria Elena:''Allora annuncia a tutti la mia morte e lasciami andare via lontano...''

Raffaele:''Hai parlato? Adesso basta... solo a sentire la tua voce mi sento male...''

Emma è l'unica che sostiene Maria Elena

Emma:''Mammina... sei bellissima! Sono certa che sarà un piccolino... bello e forte.''

Maria Elena:''Ahi tata... se tutti fossero felici come te.'' 

Emma:''Sapessi quanto amo i piccolini e solo al pensiero che ne avremo uno per casa, una gioia... Sai che da giovane rimasi vedova giovane e persi anche il mio bambino?''

Maria Elena:''Ma tata... non mi hai mai raccontato questa storia... Già! Eri troppo impegnata ad ascoltare noi... E il tuo bambino? Com'era? Come si chiamava?'' 

Emma:''Nato prematuro... era piccolo e quando lo vidi decisi di chiamarlo Alberto, ma era talmente piccolo che lo chiamavo Albertino...''

Maria Elena:''Ho deciso... visto che saremo io e te a crescerlo, lo chiamerò Alberto, nel caso fosse maschio.''
Emma:''Che onore piccola mia.., ma forse non sarebbe meglio dargli il nome del nonno?''

Maria Elena:''No... mio figlio non ha nessuno, non ha padre, non ha nonni... ha solo me e te e non merita di portare il nome di un uomo così cattivo...''

Emma:''Non dire così... vedrai che quando nascerà e tuo padre lo vedrà, il suo cuore duro, si scioglierà...''

Le due donne parlano, parlano e parlano, fanno progetti per il futuro immaginano e nel frattempo non si rendono conto di quanto il tempo stia volando!


Nel Nome del PadreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora