Capitolo 31

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  Maria Elena è delusa, aveva già immaginato la sua nuova vita accanto ai suoi figli:

"Avrei finalmente affrontato tutti, finalmente avrei detto la verità a Leonardo e avrei portato un fratellino a Eleonora... Già mi vedevo a giocare con loro, raccontare le fiabe... Albertino mio? Dove sei?"

Emma e Alberto hanno cominciato una nuova vita, in un altra città, ora la donna non ha nessuno su cui contare, ne vecchi amici e tanto meno conoscenti della sua città. Emma è sola contro il mondo, sola con il suo piccolo. I mesi passano e si avvicina il giorno della prima comunione di Alberto, mentre in casa De Carolis Maria Elena e Leonardo aspettano la nascita del loro secondogenito.
Maria Elena un pomeriggio, mentre fa compere in città, incontra casualmente suo padre.

Raffaele:"Maria Elena... bambina mia! Sei bellissima figlia mia."

Maria Elena:"Grazie a Dio tiro avanti... Vado avanti nonostante tu mi abbia spezzato metà della mia vita."

Raffaele:"Ti prego, ascoltami... Io ho fatto di tutto per ritrovare Emma, io mi sono pentito di aver negato quel piccolo. Era il mio primo nipote, un bel maschietto, era il mio erede..."

Maria Elena:"No papà... Non era tuo nipote... E' tuo nipote, fino a prova contraria, in qualche angolo del mondo lui vive con Emma."

Raffaele è invece convinto che quella notte, Ferro il suo braccio destro, nella tenuta abbia ucciso e seppellito il bambino e la povera Emma.

Raffaele:"Sì figlia mia, hai ragione, mio nipote deve essere in qualche parte del mondo. Ti prego, torna con noi, torniamo ad essere una famiglia. Non te lo chiedo per me... Io non merito nulla, ma te lo chiedo per tua madre, tua sorella, tua nipote e poi, per la tua piccola. Non conosce suo nonno. Non mi ha mai visto. E poi adesso stai per mettere al mondo un altro piccolo. Non vorresti che avesse i suoi nonni?"

Maria Elena:"Se solo mi avessi capito più di dieci anni fa a quest'ora saremmo tutti insieme... Ti ricordi papà? Ci costringevi a vestire come delle ragazze degli anni cinquanta. Eravamo come delle monache. Non conoscevamo amici o amiche che non fossero approvate da te! Ti ricordi papà?"

Raffaele:"Perdonami, fallo per tua madre, dammi un'occasione per essere presente nella vita tua e della tua famiglia."

Maria Elena:"Va bene... Vi lascerò entrare in casa mia, in vesti di nonni di zii... Ma lo permetto io e non tu! Ricordalo papà, sono io che vi permetterò di entrare in casa, non sarete voi a decidere come e quando. Ti do un'opportunità per conoscere Eleonora, ma guai a te se ti permetti anche solo di dire, a mia figlia, "dovresti". Nemmeno io e Leonardo lo facciamo, la lasciamo libera di scegliere con cosa e con chi giocare. E' una bambina felice e io ti sorveglierò sempre. Non ti lascerò far il padrone della vita di mia figlia... Mai!"

Raffaele è amareggiato dalle parole della figlia, ma allo stesso tempo è fiero di vedere la figlia forte e sicura. Raffaele comincia ad essere più pentito per tutto quello che ha fatto in passato...

Nel Nome del PadreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora