Capitolo 28

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  La piccola Eleonora, cresce serena e felice nella piccola casa di Maria Elena e suo marito Leonardo. Finalmente mamma, Maria Elena può coccolare e stringere tra le braccia la sua piccola, ma il suo pensiero è sempre lo stesso. Dov'è suo figlio? Dov'è Emma?
Spesso Maria Elena invita a casa la piccola Amelia, sua nipote e un giorno invece della sorella, a portare la bambina in casa dei De Carolis è Vincenzo, marito di Caterina.
Vincenzo ne approfitta dell'assenza di Leonardo per parlare con Maria Elena. L'uomo vorrebbe che le due sorelle, Maria Elena e Caterina andassero d'accordo e che la cognata facesse pace con i genitori.

Vincenzo:"Sei raggiante, non ti ho mai visto così in forma, la maternità ti ha giovato..."

Maria Elena:"Oh, che gentile che sei... Ma sì, devo ammettere che hai ragione. La piccola Eleonora mi ha reso felice, mi ha completato come donna, come essere umano. Il prendermi cura di lei, mi fa solo stare bene..."

Vincenzo:"E... Non ti manca la tua famiglia? Tua madre, tuo padre, tua sorella? Non ti piacerebbe poter stare tutti quanti insieme... Una festa, un compleanno... Che so..."

Maria Elena:"Ahi per favore... Come faccio a sentire la mancanza di chi mi ha reso la vita, un inferno."

Vincenzo:"A cosa ti riferisci? Quando ti ho conosciuto eri molto depressa, eri esaurita e sono felice che ne sei uscita, ma credo che la tua guarigione la devi anche alla tua famiglia..." 

Maria Elena:"Vincenzo, ti prego, non toccare questo tasto... E' un dolore per me, ammettere che odio mio padre, odio le mie origini."

Vincenzo:"Odio? Non sapevo che una persona come te, potesse odiare le proprie origini. Io da tuo padre ho solo e sempre sentito parlare bene di te. E per questo che tua sorella ha sempre provato astio nei tuoi confronti..."

Maria Elena:"Sì... Hai ragione... Mio padre è stato la causa di tutte le mie separazioni... Senza vedere, non si rendeva conto del male che faceva a mia sorella. Io ero la più brava, in tutto! Non mi ci far pensare. Anche quando sbagliavo, lui mi elogiava e quando vedevo la faccia di Caterina, avrei voluto abbracciarla e dirle quanto fosse brava lei... Ma lei non lo permetteva. Quando andavo nella sua camera per un conforto, lei mi cacciava e giorno dopo giorno in lei è cresciuto l'astio nei miei confronti."

Vincenzo:"Ma adesso siete donne... siete madri, non potete mettere da parte il passato? Iniziare un rapporto nuovo... Nuovo, ma anche bello!"

Maria Elena:"Io sono qui, in casa mia, in questa modesta casa. Le porte per mia sorella saranno sempre aperte, per te, per Amelia, ma mio padre deve star lontano. Mi dispiace, ma non posso permettermi di perdere anche Leonardo e mia figlia."

Vinc:"Io non ti capisco..."

Maria Elena:"Tu mi crederesti se ti confidassi un segreto? Tu mi prometti che rimanga tra noi questa discussione?"

Vinc:"Ohi... che giornata! Ti stai agitando... Lo vedo dalla faccia, lo vedo dallo sguardo... Lo vedo da come stringi le labbra tra i denti."

Maria Elena:"Perché sono stanca, credimi Vincenzo, sono esausta. Non riesco più a star zitta... Io quasi 10 anni fa, ho avuto un bambino..."

Maria Elena lascia a bocca aperta il cognato, la donna comincia a raccontargli tutta la storia dal momento in cui conobbe il padre di suo figlio. Racconta delle eterne giornate passate nella tenuta del padre, in balia di Ferro e della scomparsa di Emma e del bambino,
Vincenzo non riesce a credere di quanta cattiveria sia stata vittima la cognata e le promette di mantenere il segreto. Farà finta di non sapere nulla.

Vincenzo:"Ma tu, non hai idea dove possano essere?"

Maria Elena:"Federico mi promise di non stancarsi mai di cercare, ma la sua ricerca finì, non avevamo elementi sufficienti e nemmeno potevo sporgere denuncia nei confronti di Emma."

Vincenzo:"Sì, Emma... Caterina mi parlò di lei... Era la vostra tata! Che si licenziò quando tuo padre disse a tutti che tu eri all'estero... Ora ricordo! Come si chiama Emma? Emma e poi?"

Maria Elena:"Emma Gomez"

Vincenzo:"Ok! Maria Elena, voglio aiutarti... Siamo in un secolo dove anche la più piccola persona lascia una traccia da qualche parte."

Maria Elena:"Ho perso le speranze, speravo solo che Emma tornasse prima o poi... ma nulla!"

Vincenzo:"Ti aiuterò... Tu non puoi muoverti e ti capisco... Ma io sì, potrei aiutarti."

Una luce di speranza s'intravede nei grandi occhi verdi di Maria Elena...   

Nel Nome del PadreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora