XLIII

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Quei giorni erano stati caotici per Harry, aveva cercato di impegnarsi in tutti i modi possibili per non dare di matto, ma era difficile, più di quanto si aspettasse.

Pensava che tenere Louis lontano fosse la soluzione giusta per entrambi, in realtà poteva giurare a se stesso che non si era mai sentito così tanto fuori di testa. Gemma lo definiva isterico, Liam lo prendeva in giro e lui aveva voglia di prendere a calci chiunque, nonostante non fosse un tipo violento, anzi.

YouTube diventò il suo rifugio più di quanto lo fosse prima, arrivava a pubblicare anche più di un video al giorno, i suoi iscritti iniziarono ad aumentare a vista d'occhio e la gente iniziava anche a fermarlo per strada alla ricerca di foto ed autografi.
Sorrideva per le menzioni su twitter, i continui post su facebook.

Ma dentro di sé sapeva che si comportava in quel modo solo per distrarsi, riuscendoci anche pietosamente tra l'altro. Perché riempirsi la giornata di impegni così come stava facendo lui, non poteva mica allontanarlo dai suoi pensieri, anzi peggiorava solo di più la situazione.

Usciva spesso e rincasava tardi una notte sì e l'altra pure, a lavoro era perennemente distratto, beccandosi spesso anche richiami dal responsabile.
Quando Queen Louise aveva cancellato il suo account, era andato in tilt perché gli era stato sottratto l'ultimo metodo di comunicazione con Louis. Leggere quel post, analizzare quelle parole e realizzare che, sicuramente, era colpa sua lo faceva sentire una brutale bestia che aveva distrutto le speranze di un povero ragazzo innocente. Ricordava Louis come una persona piena di vita, spesso sorridente anche senza un reale motivo, che guardava la realtà da un punto di vista ottimista e spesso troppo fantastico.
Non riusciva a non pensare di averlo probabilmente rovinato  con le sue mani, accantonando in un angolo remoto tutta la sua positività e le energie che lo caratterizzavano. Louis era distrutto, distrutto per colpa sua.

«Haaazz» lo sorprese Gemma, catapultandosi in camera sua d'improvviso, distogliendolo così dai suoi cupi pensieri.
«Hai forse perso la testa, Gems?»

«No cuore, perché?»

Harry scosse la testa. «Avanti, cosa hai da dirmi?» continuò pazientemente notando l'agitazione della bionda, aveva sempre odiato quando utilizzava sotterfugi anziché parlare direttamente. Incoerente da parte sua a pensarci, ma forse era anche quello un motivo di frustrazione.

«Amore, ti stai vedendo con qualcuno?» rispose quindi Gemma, aprendo il suo  cellulare sull'instagram del riccio.

Harry si accigliò, mettendo su un'espressione indecifrabile. Che cazzo...? «Fa vedere.» le prese il cellulare tra le mani per osservare attentamente il video con i suoi stessi occhi. «Lei è Kendall ma no, non stiamo insieme...almeno credo.» si passò una mano tra i capelli come a mimare un brutto mal di testa. «Non mi sento molto bene, potresti lasciarmi solo?»

«Chi è quella, tesoro?»

«Solo un'amica, suppongo.» Avrebbe rimosso volentieri i ricordi della sera precedente. «Non so nemmeno se definirla tale...» mormorò tra sé e sé.

«Ti va di parlarne?»

«Perché dovrei? Non è mica la prima persona che conosco eh.» si innervosì di punto in bianco, non gli andava di essere trattato come un caso clinico, stava bene...in fondo.

«Sono solo curiosa, ultimamente sei un po' strano e volevo accertarmi stessi bene.»

«Ma è tutto okay, Gems!» la rassicurò frettolosamente. «Solo...non c'è niente di cui preoccuparsi.»

«No, tu non me la racconti giusta fratellino ed ora parli, ti ascolto, dimmi quello che vuoi.» scrollò le spalle, conosceva Harry come le sue tasche ed era sinceramente stanca di vedere suo fratello commettere errori su errori, anche perché quelli erano sbagli che si ripercuotevano su se stesso, niente di quello che faceva portava ad una soddisfazione personale, solo autodistruzione. Ad esclusione del suo canale YouTube del quale si era già complimentata parecchie volte con lui, ma non poteva mica lasciare come suo spiraglio di felicità qualcosa di sì molto bello, ma comunque virtuale? La vita era tutt'altro. Fosse stato per lei, lo avrebbe già impacchettato e spedito a Doncaster perché sapeva che al centro dei suoi comportamenti c'era Louis.

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora