XXIV

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Il capitolo è decisamente più lungo rispetto ai precedenti, non c'era verso di dividerlo. Spero non sia un problema e che soprattutto vi piaccia, buona lettura. x

Gemma aveva usato una benda per ricoprire gli occhi di Louis come nei migliori dei cliché, Harry le aveva detto che era poco originale e la bionda, semplicemente, gli aveva calpestato un piede per zittirlo, a lei piaceva così, Louis era praticamente entusiasta per tutto, perché doveva rompere i coglioni?

«Fai attenzione, potresti cadere in un burrone...»

«Se non la smetti di fare il coglione, il burrone lo creo io e vediamo chi ride poi!»
Louis sorrise felice mentre camminava a tentoni verso non sapeva nemmeno lui cosa o cosa aspettarsi esattamente, ma quella situazione lo divertiva parecchio.

«Scendi le scale.» lo guidò quindi verso l'entrata del seminterrato, inciampò quasi ma Harry lo sorresse per i fianchi. «Non c'è nessun burrone ma fa attenzione...»

Gemma gli lanciò uno sguardo eloquente perché il ragazzo era anche troppo premuroso nei confronti del liscio. Ahhh, dovevano fare una bella chiacchierata, assolutamente.

Louis tastò la maniglia con le sue mani, incerto sul da farsi. Fu quando Gemma urlò un poco delicato "apri" che Louis si decise a spalancare quella porta.

Gemma fece per togliergli la benda ma suo fratello la intimò a farsi da parte perché voleva occuparsene lui, voleva essere complice e partecipe della felicità di una persona che teneva così tanto a lui...era questo la motivazione che usava per giustificare tutte quelle sensazioni che gli aggrovigliavano lo stomaco.

«No, va beh, no va beh!» esclamò Louis tappandosi la bocca per lo stupore. Ma erano pazzi? I palloncini blu e rosa come piacevano lui che si ergevano fin sopra il soffitto di quella grande...."sala reale" (sì, voleva definirla così perché si sentiva un re o una regina restando nei termini di "Taffy love"), festoni che per quanto brillavano offuscavano la vista e che okay forse agli occhi degli altri potevano sembrare esagerati, ma per lui erano favolosi. Non aveva mai avuto possibilità del genere e, oddio, quasi si sentiva in imbarazzo, soprattutto nello scoprire che quella era proprietà di Liam!
Ad accompagnare il tutto la sua musica preferita di sottofondo e un portale dove poter proiettare tutto quello che avevano voglia di vedere nel caso ne avessero avuto bisogno. Era tutto perfetto. Perfetto. Da sogno. Da favola. Troppo. Troppo per lui, troppo.
«Volevi passare un compleanno speciale Lou, volevamo farti capire che ci siamo noi a volerti bene e a farti sentire abbastanza. » iniziò Niall. «E non guardare tutto con occhi così meravigliati e stupiti, tu lo meriti tutto questo, davvero, lo meriti.» continuò il moro. «Ti voglio bene.»

«Ti conosco da poco Louis ma se sei qui stasera è perché sei una persona stupenda che ho avuto modo di conoscere in questi mesi. Non ringraziarci, questo è il minimo...» disse la bionda con voce leggermente incrinata perché commossa.

Louis aveva gli occhi lucidi e non sapeva cosa dire, cosa fare, come comportarsi, come agire. Tutta quella felicità accompagnata da emozioni così forti non l'aveva davvero mai provata nella sua breve vita, il cuore sembrava volergli uscire dal petto. Non poteva credere, non riusciva a credere che delle persone potessero arrivare a fare tanto per lui che era uno qualunque, perennemente sottovalutato e scoraggiato dalla sua "famiglia".

Harry si sentiva a disagio per l'atmosfera che era andata a crearsi, per i lunghi abbracci e le parole colme d'affetto scambiate dai ragazzi, non che si sentisse messo da parte ma era fuori luogo. Non c'entrava niente effettivamente e Louis se ne accorse perché si avvicinò a lui e incrociò la mano con la sua, emettendo un timido "grazie mille per essere qui, per me è importante." che rincuorò leggermente il riccio.

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora