LI

2.1K 109 13
                                    

La festa proseguiva abbastanza bene: arrivati gli ultimi invitati ritardatari, il ghiaccio era stato sciolto dalle barzellette di Zio Ernest che Niall amava profondamente. Louis restò stupito dalla somiglianza dei due, sia nei tratti fisici che in quelli caratteriali: possibile che avessero anche la stessa risata? Roteò gli occhi e diede una gomitata al suo ragazzo quando si accorse della sua insolita risata sguaiata. «Harry?»
«L-Lou?» rispose soffocando tra una risata e l'altra.
«Tutto bene?»
«Sì...ehi, non guardarmi così, è divertente!»
«Dell'uva che passa e non saluta però... non rido neanche io!»
«Stai sorridendo, invece!»
«Non lo sto facendo.»
«Lo stai facendo.» lo fissò assottigliando gli occhi «Facciamo che se sorridi ti bacio.»
«Facciamo che la smettete perché siete così vomitevoli da farmi ritornare in superficie il pranzo natalazio del 1992?» si intromise un biondino alto poco più di Louis, gli occhi verde scuro poco visibili a causa del ciuffo che, prepotentemente, ricadeva su di essi, costituzione esile, quasi uno scheletro e pelle a tratti cadaverica. A giudicare dal suo aspetto, Louis individuò tre o quattro problemi di salute, nemmeno fosse un dottore plurilaureato, ed una condizione mentale alquanto opinabile per la sua spiccata simpatia e modo di approcciarsi improponibile. Se a questo vogliamo aggiungere anche che aveva appena interrotto un momento con il suo intoccabile Harry, lo stesso Harry sul quale il biondino stava palesemente sbavando, si giunge facilmente alla soluzione che Louis lo odiava, così, come si dice? A pelle? Sì, lo odiava a pelle.
«Piacere, Damian.» sorrise, infine, il fantasma mancato, stringendo proprio la sua mano «Louis.» replicò sfoggiando il più falso dei sorrisi, un po' come quando vuoi ingannare la tua vittima e, per tenertela buona, ti poni nei suoi confronti cortesemente. «E lui è Harry, il mio ragazzo, siamo molto felici insieme, felicissimi, sai? È la mia vita.» scandì bene le parole volendo chiaramente marcare il territorio perché Harry era suo e basta, continuò poi strappando un veloce bacio sulle labbra del riccio e stringendosi al suo petto. Harry ridacchiò ancora e poi si presentò al ragazzo che li guardò, accigliato.
«Non te lo rubo, il tuo amico lì sembra più carino...perché è tuo amico, vero?» rispose Damian senza mezzi termini, le sue attenzioni erano già spostate su Zayn, era da tutta la sera che lo osservava e gli faceva pena vederlo lì da solo, scambiando sì e no qualche parola con quelli che si presupponevano essere i suoi amici. Aveva anche chiesto a suo cugino Niall se gli fosse capitato qualcosa di esageratamente assurdo da portarlo a rintanarsi lì senza degnare di uno sguardo nessuno, il biondo gli disse semplicemente che aveva un carattere un po' particolare e preferiva starsene sulle sue, una risposta un po' troppo vaga per uno come lui. Voleva indagare da sé, poi andava d'accordo con chiunque quindi non sarebbe stato difficile approcciarsi anche a lui.
«Parli di Zayn?»
«Si chiama Zayn?» chiese, scuotendo la testa in segno di apprezzamento «Ehi, Zayn!» alzò un po' la voce per farsi sentire, Louis lo guardò stranito, ovviamente Niall non poteva avere parenti normali.
«Damian!» si rivolse a lui una ragazza di qualche centimetro più basso dell'altro, avvolta in un abito floreale lungo su per le ginocchia, aderente sui fianchi e uno scollo a barca che risaltava le sue forme, i capelli rossi, lunghi, leggermente ondulati ed un viso tondo accompagnato da delle dolci lentiggini appena sulle guance, due occhi limpidi e chiari come l'acqua di un ruscello in pieno giorno, era davvero bellissima, bellissima da far rimanere senza fiato i presenti. Era carismatica e con la sua spontaneità riusciva a catturare le attenzioni di chiunque. «Damian, la smetti?»
«Ma...»
«Niente ma!» lo zittì con sguardo truce, strattonandolo per un braccio ed avvicinandolo a sé in modo tale da riuscire a sussurrargli qualcosa come "ogni tanto ricordatelo che sei fidanzato", una scena alquanto equivocabile per Louis ed Harry che, sinceramente, non ci stavano capendo niente.
«Cioè fammi capire: prima guardavi il mio ragazzo, poi sei passato al mio migliore amico e poi...veniamo a sapere che sei fidanzato con una dea? Sono...senza parole.» intervenì Louis senza peli sulla lingua.
Gli altri due prima si lanciarono un'intensa occhiata e poi scoppiarono in un'intensa risata, Louis era ancora più confuso.
«No, davvero...» riuscì a dire alla fine il ragazzo «Lei è mia sorella.»
«Piacere, Ellery.» esordì, ancora tra le risate «Lo so che non ci somigliamo molto ma....io e lui fidanzati?» indicò il fratello, dubbiosa e leggermente sconcertata «Insomma, guardateci, siamo l'opposto!» continuò il ragazzo, in effetti in comune avevano poco e niente, a parte il carattere travolgente.
"Tuo fratello è un po' troia" avrebbe voluto rispondere Louis, ma si trattenne perché no, non ne valeva davvero la pena.

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora