XXV

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And I'm sorry if I say  I need you but I don't care, I'm not scared of love...'cause when I'm not with you, I'm weaker. Is that so wrong? Is it so wrong? That you make me strong...

Sorrise felice mentre aggiungeva quella nota al suo profilo di Taffy Love, era ancora nel suo letto, con le mani di Harry ancorate al suo bacino, a tenerlo stretto. Louis ormai era sveglio da un po' ma non si sarebbe mai svincolato da quel contatto. Il riccio non lo aveva lasciato solo quella notte, era rimasto con lui, così come Louis gli aveva chiesto. «Mi piaci Harry, mi piaci così tanto.» sussurrò impercettibile mentre lo ammirava da quella distanza riavvicinata. «Vorrei fosse così per sempre, vorrei che anche tu provassi lo stesso ma non lo so, non posso saperlo perché sono io ad affezionarmi troppo facilmente, sempre.» gli sfiorò un riccio, giocherellando con le dita. «Mi piaci.» ripeté.

«MA LA APRITE QUESTA PORTA O DEVO BUTTARLA A TERRA, GUARDATE CHE HO LE CHIAVI!!» urlò Gemma con la delicatezza di un elefante. «È MEZZOGIORNO, BRUTTI STRONZETTI!» Louis scivolò dal letto e Harry, frastornato, finalmente aprì gli occhi. «Ehi, buongiorno...» gli disse Louis timidamente. Harry ricambiò il saluto facendo una smorfia «Mia sorella è impazzita?»
«È mezzogiorno...» scosse le spalle, Louis.
«Mezzogiorno? Oddio, okay. Uhm Buon Natale?»
«Buon Natale, Harry.»
«RAGAZZI!» Harry si catapultò dal letto, inciampando tra le lenzuola e cadendo.
«Non ridere.»
«Scusami, ma..» replicò per poi continuare a ridere ancora più forte.

«Isterica, qual è il problema?» si rivolse alla sorella che lo guardava dalla testa ai piedi, entrando in camera e trovando il letto di Harry completamente ordinato, per niente sfatto. «Ma hai dormito con Louis?» sogghignò, alzando le sopracciglia. «Eppure io non ho mica sentito rumori sospetti...»

«Gemma che ti prende questa mattina?» esordì il riccio cercando di sviare l'argomento mentre Louis guardava e accarezzava Olaf come se non esistesse niente di più interessante al mondo. 

«Tu!! Anzi voi, io voglio sapere tutto!» incalzò la bionda, sedendosi a gambe incrociate sul letto di Harry. «Dai, che è successo?» fece gli occhioni dolci, mettendo su un broncio bambinesco.

«Niente, nulla, fila via su! Ci prepariamo e ci vediamo fra poco.» la spintonò poco gentilmente dal letto.
«Aspetta, volevo dirti che oggi mamma e papà ci hanno invitati al ristorante per il pranzo natalizio.»
«E me lo dici solo adesso?» spalancò gli occhi Harry aggiungendo una smorfia al tutto. Non aveva alcuna voglia di rivederli, non voleva essere sminuito, né criticato o giudicato, stava bene, cazzo, si sentiva bene, perché mettere a soqquadro tutto di nuovo? «Io passo. Non voglio venirci.»
«Harry, vieni e basta, verrà anche Louis ovviamente.»
Louis annuì anche se non sapeva cosa dire, si sentiva impacciato e a disagio in quella situazione.
«Perfetto, andate voi, io resto qui. »
«Facciamo che vado a farmi la doccia e quando torno hai deciso senza fare il bambino, mh?» continuò Gemma dolcemente, carezzandogli il capo e sfiorandogli un riccio fuori posto. Guardò Louis come per dire "ti prego, convincilo." e Louis glielo promise con un sorriso silenzioso.
•••

«Inutile che mi guardi così, non cambio idea. Anzi se mi lasci due minuti in pace sono anche più felice.»

«Ehi...» replicò leggermente stizzito, facendo per andarsene dalla stanza, offeso, ma Harry lo trattenne per un braccio obbligandolo a fare retromarcia.

«Scusami, non volevo. È che mi irrita anche solo parlare della mia famiglia.» spiegò, gesticolando parecchio con le mani. Era teso e nervoso, non poteva prendersela con gli altri, soprattutto non con Louis, non dopo quella serata stupenda che lo aveva reso felice in modi che mai aveva pensato. «Non voglio rivedere nessuno, capisci? Non mi va, non voglio andarci, mi fa stare male, non voglio e basta.»
Scosse la testa più volte, ormai aveva deciso e non c'era verso di fargli cambiare idea.
«Resto qui con te.» e più che un'affermazione uscì fuori come una richiesta. «Se non vuoi, resto con te. Cioè no... non se non vuoi,  intendo se vuoi, se ti va insomma okay hai capito.» la smise di blaterare all'istante quando l'altro gli afferrò la mano, iniziando a disegnare cerchi immaginari sul palmo, era fredda, Louis era sempre freddo d'altronde. Incrociò le dita con le sue. «È meglio per te se vai con Gemma, lei potrebbe prendersela, sai?»
«Non ti lascio da solo il giorno di Natale così come ieri non...»
«Stanotte?»
«Esatto, così come stanotte..»
«Così come stanotte non ti ho lasciato solo. Che originalità!» scherzò, stuzzicandolo sapendo quanto Louis fosse permaloso.
«Stupido deficiente.» incrociò le braccia al petto, roteando gli occhi.
«Scusami regina, mi perdoni?» imitò un inchino e Louis stava per ridere ma si trattenne perché non voleva dargli soddisfazione.
Harry si avvicinò a lui, abbracciandolo da dietro e sussurrandogli al lobo «Mi perdoni, allora?» continuò, iniziando a lasciargli piccoli baci su per il collo, fino ad arrivare alla spalla e mordergli leggermente la clavicola. «Sono stato perdonato?»
Louis socchiuse gli occhi, cercando di restare indifferente quando in realtà voleva essere toccato ed in ogni modo, il suo corpo poteva essere puro ma la sua mente no, per niente casta. Lui voleva Harry, lo aveva sempre immaginato e non aveva problemi a nasconderlo a se stesso.
«Non parli, bambolina?» disse, staccandosi da lui, lasciando Louis interdetto ed ancora preso da quel contatto.
«Cosa dovrei dire?» replicò con voce un po' troppo acuta, ricoprendosi nuovamente con la coperta.
«Hai freddo?»
«No, voglio starmene così.»
«Perché?»
«Perché sì.»

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora