XLVI

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Premessa stupida: È il mio capitolo preferito I don't know why ma sono particolarmente soddisfatta di quello che è venuto fuori. Vbb, buona lettura (4000 e passa parole, sorry) Grazie a chi sopporta questa "cagata"!

OlivialovesH: .

OlivialovesH: Ho bisogno di parlarti.

OlivialovesH: Da vicino.

Se non fosse stata per l'ora tarda Louis avrebbe urlato, non sapeva bene se di gioia, disperazione o di un mix d'entrambi, e probabilmente dovette urlare sul serio perché la sua sorellina minore si catapultò nella sua stanza, stropicciandosi gli occhi, assonnata. Louis chiuse immediatamente il pc ed accolse la sorella tra le sue braccia, avrebbe pensato più tardi, o il giorno seguente, ad Harry. «Che succede, Lottie?» le sussurrò al lobo facendola indispettire.
«Che succede?» un cipiglio sul volto «Dovrei chiederlo io a te che urli come un isterico! Mi hai fatto prendere un colpo!»

Okay, farsi riprendere da una bambina di nove anni è imbarazzante...

«Oh, mi spiace...io...» tentò di giustificarsi, non trovando però un'argomentazione valida «Ho fatto un brutto sogno!»

«Stupido, lo so che eri al pc fino a due minuti fa!» s'imbronciò ancora, incrociando le braccia «Non mentirmi!» gli puntò un dito contro, serissima. «Hai interrotto il mio sonno e merito di sapere il perché!» concluse soddisfatta, compiacendosi di se stessa.

Louis scosse la testa, ragionando su come farsi perdonare «Mi spiace, cucciola.» si scusò dal principio, cercando quindi un approccio pacifico «Treccine e poi dormi con me?» propose sapendo di non poter essere rifiutato perché Lottie non lo rifiutava mai, anzi, se era entrata in camera sua era, sicuramente, anche perché sperava la situazione potesse prendere una piega del genere!
La bambina ci pensò un po', lo fissò dritto negli occhi ed accolse benevolmente la richiesta, annuendo con un cenno del capo. «Però poi me lo dici!» Louis sbuffò, non avendo poi chissà quante alternative.

Mantenne la parola quindi, e dopo aver disposto i suoi capelli biondi in due adorabili treccine tra un "ehi, mi hai fatto male!" e un "non mi piace, rifalla!", finalmente era riuscito a rilassarsi sul suo comodo letto, la piccola ad accoccolarsi sul suo petto con fare affettuoso. «Ehi Lou, ora me lo dici?» insisté curiosa «Tanto credo di aver capito più o meno.»

«Dovresti dormire che è tardi e domani c'è scuola!»
«Potrei dire lo stesso di te!» ribatté
divertita perché sapeva di avere il gioco tra le sue mani, certa che Louis avrebbe ceduto da lì a poco.
«Perché tu me lo hai detto che ti piace Tommy?» replicò Louis, spiazzandola. La bambina arrossì all'inverosimile, tirando su il piumone nel tentativo di nascondere il suo imbarazzo ricoprendosi. Tommy era il figlio dei vicini, più grande di lei di due anni, Louis non si era lasciato scappare quegli occhi dolci ogni qualvolta il ragazzino la salutava la mattina, o quando la beccava a fissarlo dalla finestra.
«Non mi piace!» rispose infine, facendo ridacchiare Louis che la strinse a sé amorevolmente «Non quanto a te piace Harry, almeno...»
Louis si bloccò immediatamente «Eh?» e, sul serio, ce lo aveva scritto in fronte a caratteri cubitali? «Che...?»
«Tu sai di Tommy, io so di Harry, però non dirlo a nessuno così come io non dico a nessuno di Harry, ok?» disse tutto d'un fiato.
Louis abbozzò un sorriso intenerito dal modo con cui la voce della piccola tremasse anche solo a pronunciare il nome della sua prima cotta «Ok, ok, ma che ne sai di Harry?»

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora