XXVI

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Arrivati al parcheggio  Harry era tesissimo, non riusciva a stare fermo, continuava ad attorcigliare i capelli tra le sue dita, sbuffava ogni due per tre,  quella situazione lo metteva alle strette, lo faceva sentire un bambino immaturo.
Louis lo notava e forse perché voleva rassicurarlo, o perché aveva semplicemente bisogno di quel contatto, intrecciò la mano con la sua. Harry non lasciò la presa, ma a stringerla era Louis, il riccio era come assente, probabilmente nemmeno se ne era accorto, o se lo aveva fatto, lo stava nascondendo benissimo. Louis non seppe spiegarsi quel senso di impotenza giusto all'altezza dello stomaco, avrebbe voluto sentirsi più utile, essere per Harry almeno un quarto di quello che Harry era per lui...

«Ehiiii!» la voce di Niall inondò il suo cervello ancora prima che potesse emettere altri pensieri. «Ma...ma..ma vi state tenendo per mano!»

Harry, come risvegliato dal suo incantesimo, lasciò la presa, accennando un sorriso al biondo.

«Ehi, ma Zayn?» continuò Louis cercando di essere il più naturale possibile, come se il gesto del riccio non lo avesse per niente infastidito.

«Il tempo di scendere dalla macchina, Lou...» replicò il moro al seguito. «Ciao.» scosse le spalle.

Niall cercava di trattenersi dal ridere non riuscendoci come al solito, Zayn iniziò a calpestargli i piedi, intimandolo di smettere.

«Che succede?» esordì Liam.

«Assolutamente niente, che dovrebbe succedere? Boh, chi cazzo lo capisce...» e fu buffo perché Zayn aveva iniziato quella frase urlando per poi concluderla con mormorii.

Niall era sceso dal veicolo e nel momento esatto in cui Zayn stava per fare lo stesso, Liam bloccò le portiere posteriori dell'auto, evitandoglielo.

«Perché?»

«Perché mi devi ascoltare quando parlo, ragazzino.»

«Ti ho detto che non mi interessa un cazzo e mai mi interesserà qualcosa, semplice e coinciso.»

«Mh? Non si direbbe dalla scenata di poco fa.» fissò il finestrino attentamente notando l'espressione corrucciata e nervosa di Zayn, l'evidente fastidio che celava un grande desiderio. «Okay, puoi scendere. »

«Tu stai male.»

«Hai detto che non ti interessa, quindi puoi scendere.» Il moro fece per uscire ma poi si fermò. «Ora voglio sapere per principio. »

«Ed io non voglio dirtelo più. »
Lo stuzzicò Liam, aveva capito che Zayn dietro il suo apparente disinteresse ed odio celasse dell'altro, aveva capito che il moro gli nascondeva una parte di sé, non ne sapeva il motivo, ma sarebbe arrivato anche a quello prima o poi. Intanto, aveva deciso di fare il suo gioco, sapendo quanto rendesse insoddisfatto lasciarlo lì senza risposte.

Non ti interessa? Bene. Non ti dirò niente, ti ignorerò e morirai dalla voglia di avere mie attenzioni, ragazzino

«Sei un fottuto stronzo.»

«Fiero di esserlo, adesso andiamo?»

«Gemma, ma le tue amiche?» domandò il biondo curioso. «Avevi detto che sono simpatiche.»

«Skye e Clarissa?» chiese Harry, roteando gli occhi.

«Problemi, fratellino?»

«Di nessun tipo.» sbuffò. Non le sopportava molto, così come non sopportava la maggior parte delle persone con cui Gemma si frequentasse, soprattutto i ragazzi ovviamente.

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora