LX

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Prendere una decisione quando si è confusi è sempre difficile, soprattutto quando sei insicuro e hai molti dubbi, tendi a rifiutare tutto e quando lo fai, ti senti pure in  colpa. Quindi, come fare a cambiare le carte in gioco?

La risposta che gli altri hanno per te è quella di "Agire, comunque vada" ma tu sei problematico e ti fai letteralmente mangiare dalla paura, è sempre quella solita paura che parte dalla bocca dello stomaco e poi si espande fino ad inghiottirti completamente. 

Zayn, a distanza di tempo, si sente ancora così, ma comprende che non può stare fermo in eterno, motivo per il quale prende il telefono e contatta Ellery, in fondo lo sa che se sta compiendo questo gesto è perché sta facendo girare l'ago della bilancia verso una scelta piuttosto che un' altra. 

"Ehi Zay, come stai?" gli risponde al secondo squillo, dolce e cordiale come sempre, ammette a se stesso che sente molto la sua mancanza. 

"Ciao!" inizia "Bene, tu?"

"Tutto bene, stressata per la scuola ma non ho altro di cui lamentarmi, a parte Damian che continua il suo tiro e molla con il fidanzato, uffa."

"Ancora?" sorride e prende tempo, omettendo il reale motivo di quella chiamata.

"Sì, ancora, penso che fra un po' faccio le valige e torno da Niall." scherza "Tu invece che mi dici?" aggiunge "Perché so, ovviamente,  che mi stai chiamando per un motivo preciso." continua poi perché ad Ellery, come al solito, non sfugge nulla.  

"Mi ha detto se posso raggiungerlo a Londra." omette il soggetto, ma è abbastanza chiaro ugualmente, solo uno stupido non capirebbe ed Ellery non lo è di certo. 

"Ma?"

"Come sai che c'è un 'Ma'?"

"Dai Malik per piacere non trattarmi da deficiente perché non lo sono." sbotta "Dai, parla, scemo." dice, addolcendosi sull'ultima parola, gli Horan non sanno proprio essere scorbutici. 

"Perché odio il fatto che debba essere io a raggiungere lui, insomma, chi si crede di essere? Dopo il comportamento di merda avuto nei miei confronti? Allo stesso tempo non posso far finta di niente perché è evidente quanto mi faccia male questa situazione. Non so che fare."

"Sai già la mia risposta al riguardo, Zay." gli dice con calma "Devi smetterla di pensare e ripensare, fa' semplicemente ciò che senti, quindi prepara le valige e raggiungimi a Londra" continua poi "Stiamo un po' insieme, stacchi la spina dal tuo mondo, e poi, se te la senti, vedi di incontrarti con lui." non sente la voce del ragazzo dall'altro lato motivo per cui "Sei ancora lì?" chiede.

"Sono qui." conferma, è scombussolato e diviso in due, come al solito, perché parte di sé non vede l'ora di evadere e vedere come si evolve la situazione, l'altra parte, l'altra metà di sé, quel lato che lo risucchia e gli fa venire l'ansia, lo frena. Questa volta però accetta il guanto di sfida con se stesso, così "Va bene." risponde "D'accordo Ellery."

"Ottimo, così scarico i drama di Damian a te e mi rilasso un po', finalmente." sorride, sorridono entrambi, è un attimo di spensieratezza e se lo gode perché sa quanto sia facile per lui ricadere in paranoia.

× 

Non passa molto tempo, forse qualche giorno o settimana, fatto sta che maggio è alle porte, fa ancora freddo e, non ci crede nemmeno a ciò che sta accadendo, ma è tutto vero,  zaino in spalla e pronto alla stazione, Zayn sta per partire. Ha chiesto ai suoi amici di dargli un po' di spazio e lasciarlo andare da solo perché, non ha bisogno di bodyguard e né tantomeno sta rischiando qualcosa di pericoloso. Questo non impedisce loro di riempirlo di messaggi e/o chiamate, che stress. Dirlo a sua madre resta comunque  il peggiore dei drammi, ma è bastato nominare la parola magica "Ellery" per farle allargare un sorriso grandissimo sul suo viso, abbraccio anche troppo mieloso ed imbarazzante e millemila raccomandazioni inutili che Zayn ha già rimosso dal suo cervello per quanto patetiche. Ci siamo. 

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora