Capitolo 22

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Erano le due del pomeriggio, Ryan si era alzato dal letto in cui doveva stare ancora per una settimana ed era andato, zoppicando, a sedersi sulla sedia a rotelle che era stata messa dalla infermiera vicino alla porta del piccolo bagno. Suo padre aveva pagato per fare avere al figlio la stanza e le attenzioni migliori del ospedale.

Con un po' di fatica, Ryan era arrivato nella stanza di Luce. Il ragazzo aveva sentito dire da Liz e da Tom che Lu si era svegliata durante la notte. Ora invece lei dormiva, il suo respiro era profondo ma i tratti della sua faccia sembravano tesi. Forse stava sognando qualcosa di brutto.

Il ragazzo si era messo vicino alla ragazza e aveva preso un libro di poesie che si era portato dietro dalla sua camera.

Ryan aveva iniziato a leggere scandendo bene le parole, a volte si fermava per controllare se Luce era più rilassata. Fu alla quarta volta che la rossa aveva aperto gli occhi, inutile dire come si sentiva visto che il suo sguardo era impaurito.

"Ehi Lu! Tranquilla! Ci sono io qua, non ti succederà niente"

"Ryan..."

Lui aveva preso le mani di Luce e le aveva accarezzate.

"Che è successo? Dov'è Ester?"

"Shh è tutto finito, lei non ti farà del male. Non glielo permetterò"

Mentre Ryan pronumciava queste parole, con una mano aveva schiacciato un bottoncino che serviva per chiamare le infermiere.

***

"Sammy sei qui!" aveva esclamato Luce quando l'amica era entrata nella sua stanza. I dottori avevano detto che stava meglio, ma che sarebbe dovuta rimanere ancora per una settimana o di meno in ospedale per tenerla d'occhio.

"Lu!!! Come stai? Senti male da qualche parte? Mi sono preoccupata tanto!!" aveva parlato Sam a raffica andando verso la rossa e abbracciandola.

"Sam. Samantha non riesco a respirare"

La bionda aveva allentato l'abbraccio senza lasciare la sua migliore amica.

"Dov'è Chris?"

"È a scuola, ha saltato molte ore di lezione e ora deve mettersi alla pari"

Bugie, Sam le odiava ma non voleva fare preoccupare Luce dicendole che Christopher era sparito e che forse sapeva con chi era.

***

Duo occhi azzurri guardavano incuriositi Chris. Estendeva le braccine verso il biondo agitandosi tra le braccia della nonna. Le sue guancine diventavano sempre più rose per il pianto che aveva cercato di trattenere ma che poi era scoppiato.

"È la prima volta che fa così...sembra che ti conosca" aveva detto la madre di Ester sconertata per il fatto che il piccolo James non aveva mai desiderato andare tra le braccia di un'altra persona che non siano lei o Ester.

Chris a piccoli passi si era avvicinato al bambino e molto lentamente e delicatamente aveva preso in braccio suo figlio.

I palmi delle piccole mani di James tastavano la faccia del padre esplorando i suoi lineamenti.

Chris gli sorrise e il fagotto tra le sue braccia fece lo stesso mostrando una faccina luminosa.

"Domani dopo aver portato Ester in clinica potete andare via. Stasera preparerò una borsa con tutte le cose di James. Ti chiedo solo una cosa Christopher"

"Si"

"Permettimi di vederlo ogni volta che vado in città"

"Certo! Ci mancherebbe"

La madre di Ester aveva raccontato a Chris che sua figlia aveva iniziato ad avere problemi mentali all'età di cinque anni, i medici non conoscevano la causa ma non sembrava grave. Con il passare del tempo però, ci sono stati giorni in cui Ester aveva avuto delle allucinazioni e aveva iniziato a fare delle visite mediche, stava andando tutto bene fino a quando aveva scoperto di essere rimasta incinta. C'erano medicine che non poteva più prendere per non danneggiare la gravidanza e ciò causò delle gravi conseguenze. Per questo motivo lei e sua madre se ne andarono da Londra. Ma ora doveva tornare in clinica per cercare di ritrovare un equilibrio mentale.

"Lei non potrà vederlo?" aveva domandato Chris riferendosi alla madre di suo figlio.

"Per un po' di tempo non le sarà permesso, ma quando avrà là possibilità spero che tu ci aiuti"

Il ragazzo aveva annuito guardando con occhi adoranti il suo piccolo.

***

"Lui non è ancora venuto a trovarmi"

"Sono sicura che avrà un valido motivo Lu. Non disperarti"

Luce aveva preso conoscenza da tre giorni ed era stufa di stare sdraiata su un letto senza fare niente. Sua sorella e gli altri cercavano di farle compagnia, ma lei voleva solo una persona. Il suo ragazzo.

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