Capitolo 28

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Se l'agitazione che Luce provava, mentre aspettava Christopher e il piccolo James al parco, si poteva trasferire su un altro corpo, la rossa lo avrebbe fatto senza pensarci due volte. Ci teneva molto a piacere al piccolo, sapeva che per Chris era importante soprattutto per fare un grande passo nella loro relazione. Era da quasi due mesi che stavano insieme, ma a Luce le era sembrato di più. Molte cose erano successe, da Ester a suo padre, il quale era di nuovo sparito quando si era risvegliata dal coma. La madre non ha voluto dirle niente, almeno fino a quando non l'avrebbe vista veramente pronta ad affrontare l'argomento. Le preoccupava molto Erik, la sera precedente era distrutto e al mattino non c'era sul divano in cui lo aveva lasciato dormire. Aveva solo trovato un biglietto sul quale il ragazzo la ringraziva per la sua ospitalità. Luce si era appuntata da una parte della testa che lo avrebbe chiamato la sera per chiedergli come stava.

"Lu!" La voce grossa di Chris l'aveva chiamata, la rossa si era voltata vedendo il suo ragazzo più felice che mai, dietro ad una sua gamba aveva intravisto una testa bionda e due manine che fasciavano la coscia di Christopher. Un sorriso timido e tenero aveva preso possesso del viso di Luce, si era avvicinata ai due maschietti, con un cenno aveva salutato il più grande e per salutare il più piccolo, si era inginocchiata per arrivare alla sua altezza.

"Ciao James!"

Il bimbo la guardava un po' spaventato, il padre gli aveva detto che sarebbero andati a trovare un'amica speciale.

"Non fare il timidone, piccolo." Gli aveva detto Chris, passando una mano sui capelli del figlio per incoraggiarlo a parlare.

"Ciao." La tenera e dolce voce del piccolo James si era sentita a stento, ma Luce non si fece scoraggiare e poco a poco aveva inziato a giocare e scherzare con il bambino fino ad ottenere la sua totale fiducia e simpatia.

"Che ti va di fare, cucciolo?" Luce, dopo aver giocato a cavalluccio con James, era seduta con le gambe incrociate sul prato.

"Zia Sama!" Aveva esclamato il piccolo agitando il braccino indicando dietro Luce e Christopher, i quali si erano girati aspettandosi di vedere Samantha dopo l'esaltazione di James nel averla vista. Sam aveva abbracciato tutti e tre e si era seduta vicino all'amica, dicendo al fratello che Simon era al bar del parco. Il biondo insieme a James erano andati a raggiungerlo e avevano lasciato le ragazze a parlare.

"Zia Sama?!" Luce era scoppiata a ridere pronunciando il nome con il quale James l'aveva chiamata. La bionda aveva sbuffato, ricordandosi le volte in cui aveva preso il nipote sulle gambe e gli aveva cercato di insegnare a pronunciare bene il suo nome, ma alla fine ci aveva rinunciato.

"Sembra che tutto stia tornando normale." aveva commentato Sam sdraiandosi sull'erba verde.

"Se per normale intendi gli sguardi di tutti a scuola quando Chris ed io passiamo davanti a loro, io non condivido la tua idea. Sapevo che se lo avrei frequentato, avrei dovuto sopportare gli sguardi omicidi di ragazze gelose, ma dopo tutto ciò che è successo con Ester, la normalità è ancora lontana, almeno per me."

Samamtha non poteva capire il disagio che Luce provava ogni volta che qualcuno si girava a guardarla e subito dopo iniziavano a sparlare di lei con qualcuno perché fin dal primo anno delle superiori e anche alle medie, era stata la ragazza più rispettata, invidiata e popolare della scuola. Sia lei che Christopher erano visti come delle specie di vip in quella scuola, se qualcuno criticava un loro modo fare, ai due non faceva né caldo né freddo. Ma ora, forse, avrebbero dovuto preoccuparsi di più per proteggere un persona che era sulla bocca di tutti: James.

Mentre le ragazze parlavano, Christopher aveva trovato il suo migliore amico, anche per Simon era stata la prima volta nel vedere James ed era rimasto sbalordito quando lo vide perchè gli era sembrato di ritornare indietro nel tempo e rivedere un Chritopher di tre anni con il quale giocava senza pensare a niente.

"E' identico a te!" aveva esclamato il moro. Chris rideva della faccia sbigotita del amico. "Assomiglia anche a sua madre." aveva commentato il biondo, osservando il figlio e ricordandosi di Ester, dei momenti in cui erano stati felici. Gli era dispiaciuto molto la fine che lei aveva fatto, sperava tanto che si rinprendesse quando James avrebbe iniziato a chiedere della sua mamma, anche se sperava tanto che la sua Luce rimanesse con loro, ma non l'avrebbe obbligata o imposto a fare niente che lei non volesse. Era giovane, aveva una vita davanti da vivere, questi pensieri gli erano già passati per l'anticamera del cervello, ma come una qualsiasi persona egoista, Chris si rifiutava di perderla. Nel frattempo a Luce era arrivato un messaggio da Ryan, scusandosi per essere sparito cosi all'improvviso senza avvisare. 

Forse lui poteva essere il ragazzo che avrebbe sostituito Chistopher quando le cose tra i due sarebbero finite? 

"Tu e mio fratello avete bisogno di stare da soli." Samantha aveva notato il piccolo accenno di sorriso della rossa quando aveva letto l'sms di Ryan.

"Eh?!" 

"Domani sera voi due uscirete, Simon ed io terremo il piccolo così avrete tutto il tempo che vorrete." La bionda aveva organizzato un'uscita romantica per il fratello e per l'amica, Luce era rimasta a guardarla senza dire niente per poi annuire ed evitare di discutere con Samantha. In fondo la rossa sapeva che Sam aveva ragione, lei e Christopher avevano bisogno di trascorrere del tempo insieme e parlare di tutto quello che era successo, visto che non lo avevano ancora fatto e prima o poi avrebbero dovuto farlo. Ma Luce aveva paura, il piccolo James la impauriva, non come persona, ma come il ruolo che lei avrebbe avuto nella vita del bambino che a malappena conosceva il padre.

Scusate per il grandissimo ritardo, ma ad esservi sincere non sapevo priprio cosa scrivere. Questo capitolo non è un gra che, spero staite ancora leggendo questa storia! 

~Mar.

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