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•~La morte è un esame di
ammissione a una vita
che ignoriamo corsi
e durata.~•

Gli esami sono alle porte.
Eh si, siamo già a giugno fra una settimana ho gli esami e dire che sto in ansia è poco.
Con Federico ci sentiamo poche volte a settimana ma per il momento non mi interessa, sono occupata con la scuola e non posso pensare ad altro.
Ho imparato che a volte bisogna imparare ad essere felice senza gli altri.
Che bisogna andare avanti solo perché sei tu a volerlo e non qualcun altro.
Mi arriva una chiamata.
•Inizio chiamata•
Io:pronto
Dico sbadigliando a causa del poco riposo.
Xx:weee
Io:che c'è Giada?
G:usciamo?
Io:no e poi è presto.
G:presto?! Sono le 18.
Cosa?! Quando mi sono messa a studiare erano le 15.
Io:no,non voglio uscire.
G:ma non puoi sempre studiare. E pensare a lui.
Devi vivere.
Mi è sempre piaciuto questo suo lato ottimista.
È sempre stata solare anche se quando è triste è peggio di una depressa...
Io:comunque no. Non voglio andare da nessuna parte.
G:va bene,ho capito non insito.
Io:oh. Finalmente.
•Fine chiamata •
Continuo a studiare e poi chiudo i libri e scendo giù.
M:vai a dormire. Sembri uno zombie.
Uhuh ma che gentilezza eh.
Passo per il soggiorno, davanti lo specchio,mi avvicino...
Il mio riflesso....
Il volto stanco,gli occhi rossi,due occhiaie enormi e il corpo...
Sono dimagrita tantissimo.
Guardo attentamente il riflesso nello specchio e giuro di aver visto un'altra figura di fianco a me...ma era... Come dire... Sbiadita.
Era familiare,quel volto.
Riposo lo sguardo e non c'è nulla anzi un rumore che proviene dal bagno.
Mi faccio coraggio e vado in bagno,apro la porta e sento di nuovo quel rumore.
Il rumore di una bomboletta.
Guardo sullo specchio e c'è una scritta in rosso.
~Mi hai dimenticato.~
Nessuna firma, nulla.
Eppure quella scrittura l'ho già vista.
Ma parecchio tempo fa.
Sento un freddo addosso e così decido di uscire dal bagno dopo che mi sono messa il pigiama, vado in camera e mi addormento.

Ed eccomi qui.
Già ho fatto gli esami e sono uscita con il massimo.
Sono fiera di me.
Mentre torno a casa decido di fare la strada più lunga da cui si passa davanti una casa abbandonata.
Le gambe si fermano davanti un muro. Vuoto. Bianco.
Poco dopo appare una scritta.
~I fantasmi del passato tornano e con essi anche i ricordi. R~
Quella scrittura, la stessa di quella del bagno..quella R...
No. Non può essere. R...
Sento la sua presenza. La sento.
È affianco a me. Ma cosa vuole ancora?.
Cosa vuole adesso?.

Da Quel Giorno La Mia Vita Cambiò||Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora