capitolo tredici

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ORION.

Sono un deficente.

Un emerito deficente.

Tre minuti prima mi riprometto di starle lontano e poi la bacio.

Sono un idiota.

Ma non ho resistito. Non ci sono riuscito.

Non volevo che lei rivedesse i miei ricordi. Non tutti.

E soprattutto, non quelli.

Sarebbe scappata a gambe levate.

Ah, giusto. Lo ha fatto comunque.

Adesso che cazzo le dovrei dire quando la vedo?

Nulla.

Perché non avevo una motivazione. Avevo solo paura.

Sento la sua aurea e i suoi sentimenti anche se è andata via da un pò.

Sono la cosa più forte che abbia mai percepito.

Rabbia.

Confusine.

Nostalgia.

Senso di colpa.

Ecco cosa sta provando.

Mi basta chiudere gli occhi per individuarla.

È nello stadio, dove siamo andati ieri.

Non ci metto molto a prendere le mie cose e precipitarmi fuori casa.

Sento lo strano desiderio di starle vicina.

Una parte di me sa che è la cosa giusta da fare, sa che tutto questo è già successo.

In un altra vita.

Voglio starle Vicino.

Ne ho bisogno.

Ma so che è sbagliato.

Arrivo davanti allo stadio ancora divorato dal dubbio e pieno di confusione.

Immagini di noi due continuano a ripetersi nella mia mente.

La sento.

Sento il suo respiro affannato.

Intuisco che ha corso.

Poi la vedo.

In un angolo. Rannicchiata e con le orecchie tappate.

Sta piangendo.

Si, sono un coglione.

Vorrei avvicinarmi quando le leggo dentro.

È la prima volta che la vedo piena di grigio.

Non so come chiamare quell'emozione. È solo tristezza e rammarico.

Nostalgia per qualcuno e paura.

Si merita di meglio.

La guardo un ultima volta.

Sembra una bambina.

Dolce e indifesa.

Se solo sapesse quanto in realtà è forte. Quanto autocontrollo e quanto forte è il suo dono.

La guardo e penso di conoscerla da una vita.

Il che è impossibile.

La guardo e la voglia di andare da lei aumenta.

Ma non posso. Non devo.

Lei non ha bisogno di me. Lei ha bisogno di qualcuno che la faccia sentire normale.

Mi volto e torno a casa mia.

E sta volta sono sicuro che le devo stare lontano.

Non mi importa di nulla.

Né del Filo né di me stesso e del mio egoismo.

Le starò lontano. Lo giuro.

Voglio starle lontano.

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