capitolo ventinove

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<Mi sono divertita davvero tanto! > esclama Claire svampita.

Non so cosa abbia, ma ho un vago presentimento.

Vorrei indagare, ma sono troppo stanca per farlo.

Sono riuscita a reprimere la mia energia negativa, ma la verità è che potrei morire. Di paura.

Vedo le ragazze sistemare i loro nuovi acquisti nei casetti.

Faccio la stessa cosa con le mie, in gesti meccanici e tesi.

<Mal, sicura di star bene? > domanda Camilla.

Probabilemente questa è la ventesima volta che lo fa.

<si> rispondo <forse ieri ho Bevuto troppo, non è nulla>

Lei non pare troppo Convinta, ma non dice nulla.

Sforzo un sorriso e vado in bagno.

Mi spoglio ed entro nel vano doccia.

Sotto la doccia osservo il pendente. Nero.

Mi lascio scivolare per terra e inzio a piangere.

Butto la testa tra le gambe e piango.

Forse queste sono lacrime che arrivano in ritardo.

Forse dovrebbero essere state versate a settembre. Quando ho conosciuto Orion.

Ma prima avevo lui. Lui che sapeva cosa succedeva.

Adesso nemmeno lui lo sa.

So che può percepire la mia aurea anche se sono in un altra stanza, ma io ho bisogno di crollare.

Resto sotto il getto della doccia finché l'acqua calda non finisce.

Mi alzo e inizio a insaponarmi.
Quando ho finito mi avvolgo in un telo. Mi asciugo e tampono i miei capelli.

Indosso l'intimo nero e i pantaloncini grigi con la maglietta abbinata.

Lascio i miei capelli sciolti e bagnati. Sono troppo stanca per asciugarli.

Esco e noto che abbiamo ospiti.

Sorrido a tutti e incateno il mio sguardo in quello di Orion.

Lui allarga le braccia e io mi ci tuffo dentro.

<ho detto loro che avevi un pò di febbre > mi informa <perché piangevi? >

<non ha importanza, non ora> dico e lo bacio.

<ragazzi, vi va di vedere un film? > propone Nash.

Siamo tutti d'accordo sull'idea, ma non sul film da vedere. Ovviamente.

Dopo una ardua lotta decidiamo di vedere un film romantico-tragico.

Credo si chiami 'il nostro infinito '.

Io lo guardo distrattamente. Non è granché.

E io non sono in vena Di grandi romanticismi.

I ragazzi vanno via verso le due.

Io sono praticamente distrutta.

Prima emotivamente e poi fisicamente.

Mettere le scarpe nuove non si è rivelata una scelta vincente.

Mi butto sul letto.
Nemmeno la pizza è riuscita a sollevarmi di morale.

<buona notte ragazze> dico.

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