capitolo quattordici

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<ma si può sapere che fine hai fatto?> la voce di mio fratello è piena di ansia.

Ed è normale.

Conocendo il mio senso dellorienta, ha ragione da vendere.

Potrei riderci su, ma sono scossa.

<in giro> dico vaga, mantenendo la testa bassa.

Non voglio vederlo in faccia.

Gale è sempre stata una delle persone che, solo guarendomi, capiva.

So che adesso non capirebbe sul serio, è tutto talmente assurdo.

<che hai?> domanda preoccupato.

Merda. Ma un fratello idiota no?

<Nulla> dico.

Sento le lacrime negli occhi.

<So che ti manca> dice sussurrando.

Lo guardo e annuisco.

Non riesco a dire nulla.

Vado in camera mia e mi butto a terra.

<Non piangere> mi dico.

Ma è inutile.

<laugh, now missing our laugh. It remains a quiet life sterile my heart can not take it. Simple, it all seemed so simple, for those who believe in fairy tales, like us. trying another truth.> canticchio a mezza voce.

Il buoio della stanza mi rilassa notevolemente.

<you feel you are missing something, there is always an excuse, that joy took offense, that there is not an excuse, that the star is turned off. but there is a fault. the night is too quiet now. love is another thing.> alzo il tono di voce, questa canzone, anche se triste, mi ha sempre calmato. Ho anche smesso di piangere.

<remains a part of the heart will always be suspended, without a sound as if it was waiting for that ray of sunshine that was me and you> la mia voce è di nuovo ferma.

Quasi tranquilla.

Continuo a cantare e mi dimentico di tutto quello che non mi piace.

<useful, now say everything is useful, will hurt these fragile souls, my heart can not take it. It remains a part of the heart will always be suspended without a sound as if it was waiting for that ray of sunshine that was me and you. the night is too quiet now, love is another thing> concludo la canzone.

Quasi del tutto calma, vado in bagno.

Entro nel vano doccia e accendo l'acqua.

Non mi preoccupo minimamente della temperatura.

Mi spoglio e resto sotto il getto per tutto il tempo che voglio.

Troppo presa a pensare ai ricordi di...tutti.

Riesco a vedere Gale che si lascia con Penelope.

Riesco a vedere Claire, Matt, Bella, Noah e perfino Jessie.

E infine vedo Orion.

I suoi ricordi sono i più forti.

Mi concentro e vedo quando ho provato a ucciderlo, quando abbiamo fatto pace, quando mi ha parlato dei doni, quando mi ha baciato...

E so che dovrei odiarlo, ma non ci riesco.

Sento di non poterlo odiare, non di nuovo.

In due è più facile.

Le sue parole echeggiano nella mia mente.

Esco dalla doccia e chiamo Claire.

Non perché abbia qualcosa di importante da dirle.

Ma perché mi è mancata oggi.

E perché voglio una chiaccherata normale.

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