capitolo ventidue

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Impieghiamo circa una quarantina di minuti perché arrivare... Non so dove.

Le sue parole sono state 'su una stella', quindi non so cosa aspettarmi sul serio.

Parcheggia la sua auto davanti un parco.

Nella mia mente i suoi ricordi scorrono veloci, come hanno fatto per tutto il tempo.

Credo di aver capito anche come non incantarmi quando le memorie altri si impossessano di me: concentrarsi su altro e 'guardare' distrattamente i ricordi.

In questo modo sono riuscita a concentrarmi su Orion e, quindi, a fare l'interrogatorio.

Ho scoperto che il suo colore preferito è l'arancione chiaro, che ama vedere Rocky Balboa, che pratica Boxe, che il suo autore preferito è Gabriele D'Annunzio, che ama il teatro e che ha una borsa di studio per la fotografia.

Parlare con lui è stata la cosa più semplice e spontanea del mondo.

I suoi ricordi, anche in più brutti, non mi hanno spaventato, come lui si aspettava.

E adesso siamo qui, davanti questo parco.

Probabilmente ci conosciamo meglio di quanto si possa pensare.

Oltre alle cose banali, che lui ha voluto conoscere, lui conosce tutti i miei ricordi.

Anche quelli più brutti e tristi.

E io conosco i suoi.

E non potrei esserne più felice.

<cosa ci facciamo qui?> domando curiosa.

Lui non mi risponde, si limita a scendere e aprire lo sportello della mia auto.

<lo scoprirai presso> sussurra e mi bacia.

E penso che sia il primo bacio più bello della storia.

Peccato che non sia il nostro primo bacio.

Quando ci stacchiamo, per i miei gusti troppo velocemente, mi prende per mano.

Camminiamo per il palco, illuminato dalla luce pallida dei lampioni, pieno di ragazzi.

C'è chi passeggia in gruppo, gli innamorati che si baciano e chi fuma.

Io e Orion continuano a camminare, spediti, verso... Non so dove.

Scendiamo una specie di collinetta e io ringrazio il mio buon senso per non aver messo i tacchi.

Arriviamo vicino un fiume, ma Orion continua a camminare.

Non diciamo nulla, forse abbiamo entrambi paura che questo sia un sogno.

Io e lui, insieme.

Okay, non me lo ha detto, ma si è capito... No?

Mille dubbi si accavallano nella mia mente, ma li scaccio in fretta.

Voglio godermi il momento. Questo soprattutto.

Arriviamo sotto un ponte e ci sediamo.

Ad un tratto Orion mi circonda le spalle con un braccio.

<guarda lì > mormora.

Alzo lo sguardo e vedo il cielo stellato più bello che abbia mai visto.

Lo osservo e mi perdo nelle mille stelle.

Poi lo bacio.

<Orione> mormone il nome della costellazione da cui prende il nome.

Poi torno a guardare le stelle.

E mi rendo conto di amare questo cielo solo perché sono con lui.

Di nuovo.

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